DELL’INFERNO E
DEL PARADISO NELLA METAFORA BIBBLICA
L’inferno, è solitamente identificato con un mondo oscuro
dominato dalle fiamme e dalle tenebre e sotterraneo, collegato all'operato del
Dio e della creatura superiore che ha originariamente introdotto nella
Creazione l'errore, la menzogna, il peccato, e, in definitiva, “il principio
distruttivo dell'ordine delle cose”. Tale creatura superiore si identifica nel
diavolo - nella divinità del male. Il paradiso, diversamente, indica un luogo
di piacere finale, sereno e non soggetto al trascorrere del tempo
caratterizzato da pace e felicità.
Questa differenziazione di merito fra le
due dimensioni metafisiche (distinzione relativa, alla loro diversa funzione),
non è casuale ma terribilmente profetica, individuando nel sottosuolo terrestre
(inferno: posto in basso) la causa della nostra condanna, mentre, nella zona
aerea celeste, le ragioni, della nostra salvezza.
Per tanto, l’errore (o peccato originale),
che ha innescato questo processo degenerativo della coscienza umana, si consuma
agli albori della Rivoluzione Industriale quando, in virtù delle nuove macchine
e invenzioni, e
dell’energia necessaria al loro funzionamento, l’uomo (in maniera del tutto innaturale) ha rivolto la sua attenzione alle profondità della terra, mettendo così in atto quell’opera di profanazione e di violazione che, in seguito ne ha determinato la sua condanna.
dell’energia necessaria al loro funzionamento, l’uomo (in maniera del tutto innaturale) ha rivolto la sua attenzione alle profondità della terra, mettendo così in atto quell’opera di profanazione e di violazione che, in seguito ne ha determinato la sua condanna.
Se siamo in grado di dare
un’interpretazione logica, corretta, e conseguente alla narrazione biblica,
cogliendo il profondo significato della sua narrazione metaforica riguardo a questo tema, possiamo
dedurne lo scopo e i meccanismi: l’Energia profonda è di natura maligna e
quindi distruttiva, l’Energia alta, è di natura divina, creatrice e salvifica.
L’inferno quotidiano che, oggi, sta
divorando i residui barlumi di felicità e di speranza di un’umanità smarrita
(defraudata da ogni principio etico e morale e avvolta dalle tenebre di una
persistente paura esistenziale), è l’ovvia conseguenza indotta dal superamento
dei ragionevoli limiti etici, fuori dai quali, ogni felicità trasfigura in
orrore e profanazione. Questa subdola “modernità“ ne è la conferma inopinabile
- la prova del nove che prescinde da ogni altra considerazione di sorta.
Petrolio, gas, carbone e minerali/materiali radioattivi che (come in preda ad
un’arsura nevrotica) abbiamo sottratto, senza sosta, al sottosuolo terrestre,
sono la rappresentazione iconografica dello “sterco del Diavolo”, in cambio del
quale abbiamo barattato la nostra anima e il futuro delle nuove generazioni.
Abbiamo scoperchiato il “vaso di Pandora” e
liberato quella maledetta energia che, la Volontà creatrice aveva, da sempre,
sotterrato e imprigionato sotto i nostri piedi.
Così ogni cosa è stata contaminata e
violata; ogni acqua, ogni terra e ogni aria. Il cuore dell’uomo si è incenerito
sotto la luce rovente della modernità e, le passioni, i sentimenti, le
emozioni, atmosfere e i sogni, si sono dissolti come fumo nel vento. Avremmo
dovuto rivolgere il nostro sguardo al cielo, sull’esempio delle grandi e
illuminate civiltà del passato, e seguirne il cammino intrapreso, con la
necessaria umiltà, deferenza e il dovuto timore.
La Rivoluzione Industriale, si è presto
trasformata in una rovente fucina dove, Satana in persona, a forgiato a sua
immagine e somiglianza, l’originaria natura umana depotenziandola da ogni
slancio creativo e passionale.
GJTirelli
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