venerdì 29 novembre 2013

DELL’INFERNO E DEL PARADISO NELLA METAFORA BIBBLICA


DELL’INFERNO E DEL PARADISO NELLA METAFORA BIBBLICA

L’inferno, è solitamente identificato con un mondo oscuro dominato dalle fiamme e dalle tenebre e sotterraneo, collegato all'operato del Dio e della creatura superiore che ha originariamente introdotto nella Creazione l'errore, la menzogna, il peccato, e, in definitiva, “il principio distruttivo dell'ordine delle cose”. Tale creatura superiore si identifica nel diavolo - nella divinità del male. Il paradiso, diversamente, indica un luogo di piacere finale, sereno e non soggetto al trascorrere del tempo caratterizzato da pace e felicità.
Questa differenziazione di merito fra le due dimensioni metafisiche (distinzione relativa, alla loro diversa funzione), non è casuale ma terribilmente profetica, individuando nel sottosuolo terrestre (inferno: posto in basso) la causa della nostra condanna, mentre, nella zona aerea celeste, le ragioni, della nostra salvezza.  
Per tanto, l’errore (o peccato originale), che ha innescato questo processo degenerativo della coscienza umana, si consuma agli albori della Rivoluzione Industriale quando, in virtù delle nuove macchine e invenzioni, e
dell’energia necessaria al loro funzionamento, l’uomo (in maniera del tutto innaturale) ha rivolto la sua attenzione alle profondità della terra, mettendo così in atto quell’opera di profanazione e di violazione che, in seguito ne ha determinato la sua condanna.
Se siamo in grado di dare un’interpretazione logica, corretta, e conseguente alla narrazione biblica, cogliendo il profondo significato della sua narrazione metaforica   riguardo a questo tema, possiamo dedurne lo scopo e i meccanismi: l’Energia profonda è di natura maligna e quindi distruttiva, l’Energia alta, è di natura divina, creatrice e salvifica.
L’inferno quotidiano che, oggi, sta divorando i residui barlumi di felicità e di speranza di un’umanità smarrita (defraudata da ogni principio etico e morale e avvolta dalle tenebre di una persistente paura esistenziale), è l’ovvia conseguenza indotta dal superamento dei ragionevoli limiti etici, fuori dai quali, ogni felicità trasfigura in orrore e profanazione. Questa subdola “modernità“ ne è la conferma inopinabile - la prova del nove che prescinde da ogni altra considerazione di sorta. Petrolio, gas, carbone e minerali/materiali radioattivi che (come in preda ad un’arsura nevrotica) abbiamo sottratto, senza sosta, al sottosuolo terrestre, sono la rappresentazione iconografica dello “sterco del Diavolo”, in cambio del quale abbiamo barattato la nostra anima e il futuro delle nuove generazioni.
Abbiamo scoperchiato il “vaso di Pandora” e liberato quella maledetta energia che, la Volontà creatrice aveva, da sempre, sotterrato e imprigionato sotto i nostri piedi.

Così ogni cosa è stata contaminata e violata; ogni acqua, ogni terra e ogni aria. Il cuore dell’uomo si è incenerito sotto la luce rovente della modernità e, le passioni, i sentimenti, le emozioni, atmosfere e i sogni, si sono dissolti come fumo nel vento. Avremmo dovuto rivolgere il nostro sguardo al cielo, sull’esempio delle grandi e illuminate civiltà del passato, e seguirne il cammino intrapreso, con la necessaria umiltà, deferenza e il dovuto timore.
La Rivoluzione Industriale, si è presto trasformata in una rovente fucina dove, Satana in persona, a forgiato a sua immagine e somiglianza, l’originaria natura umana depotenziandola da ogni slancio creativo e passionale.


GJTirelli

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