mercoledì 13 novembre 2013

IL COLLASSO DELL’IMPIANTO ETICO PORTA AL RELATIVISMO


IL COLLASSO DELL’IMPIANTO ETICO PORTA AL RELATIVISMO

Quella che persistono stupidamente a definire una "crisi", non é di natura economico, finanziaria o sociale (che ne sono gli effetti) ma é determinata da una terribile crisi etica, morale, e di valori, che da oltre mezzo secolo ha fatto tabula rasa di ogni cultura, passione, volontà, capacità autocritica, e senso di colpa! In questo modo, si è sdoganata ogni nefandezza fino a renderla pratica comportamentale. Ed è in questo modo che il Sistema Bestia ha potuto commercializzare la sua sporca e insanguinata mercanzia, essendo decadute tutte quelle regole e presupposti che monitoravano, controllavano e impedivano le degenerazioni dei comportamenti umani. Attraverso un’opera di lavaggio mentale metodico e sistematico (un’ipnosi di massa) indotto dai media allo scopo di uniformare le coscienze degli individui alle ragioni e logiche del Sistema, si è stato in grado di contrabbandare tutto quel baraccone tecnologico, ludico e invalidante, per “progresso e benessere”.
Oggi, tutto ciò che è scienza, ricerca, innovazione, conquiste e scoperte tecnologiche, altro non sono, che tutto lo sterco prodotto da un atto di profanazione e di violazione di quelle leggi e regole imperiture, un tempo deputate all’integrità dell’impianto etico, al fine di preservare lo spirito dell’uomo da ogni intrusione di natura maligna. Una barriera che si credeva insormontabile, e che per tutta la storia del mondo, aveva preservato l’umanità dai rischi della più sconvolgente (in assoluto) di tutte le catastrofi. La peggiore in assoluto, oltre ogni più fervida immaginazione - uno sterminio strategicamente architettato dai vertici del Potere Luciferino, mille e mille volte più spietato, più feroce, spaventevole, e disumano dello stesso nazismo: il relativismo dei valori.

Il relativismo culturale che le nuove generazioni erediteranno, è la più grande sciagura nella storia dell’umanità.
Crederanno davvero che l’inquinamento delle nostre acque e del territorio sia il risultato del progresso? Che le bombe intelligenti, fatte esplodere sulla testa di persone innocenti, sia la giusta, sola e unica condizione per preservare e consolidare la libertà di tutti? Che il traffico di organi, l’uso di droghe sintetiche, gli abusi sistematici sui minori, la prostituzione dilagante, siano semplicemente i normali e logici effetti collaterali (male fisiologico) di quella medicina (la libertà), in assenza della quale le nostre società sarebbero in preda all’anarchia più totale; il prezzo da pagare per essere liberi? Che la propaganda populista e mediatica di prodotti e beni effimeri, inefficaci e dannosi, rientri nelle logiche di una società libera, e che il lordume morale di cui trasudano i programmi televisivi, sia la connotazione (nel bene o nel male), del diritto alla libertà di informazione?

Di questi tempi, menzogna e mistificazione dettano legge. La qualità è stata adulterata e contaminata, e l’eccezione, omologata e massificata.
Un’ insicurezza di fondo, e una totale mancanza di autostima, sono l’inevitabile conseguenza della perdita dei necessari e oggettivi punti di riferimento che, un tempo, come spie luminose, regolavano e monitoravano i flussi delle nostre emozioni e ne impedivano ogni forma di ipertrofia.
I principi etici, regolatori e sentinelle dei comportamenti umani, oggi sono stati rimossi per sempre, e vizio e paura li hanno sostituiti. Il male, un tempo riconoscibile e collocabile, ha assunto le sembianze della normalità, espropriando lo spirito dell’uomo, privandolo, così, della consapevolezza e del discernimento.

Con la rimozione dell’impianto etico, si scardina quel progetto originario che, da parametro assoluto, degrada in caos e relativismo.
Questo è il punto! Il nocciolo della questione.
Oggi, il relativismo etico e morale si impone come nuova norma sociale e regola relazionale, fino a minare le fondamenta della libertà individuale, di coscienza e di religione.

Quella che solitamente definiamo “la realtà” in verità oggi non esiste. Non è, che un prodotto della nostra mente, che attinge la conoscenza dal bacino dell’informazione mediatica, senza avere la capacità critica, la consapevolezza, e quei parametri di riferimento comparativi, attraverso i quali discernere fra il vero e il falso, fra il bene e il male, fra il progresso e la catastrofe ambientale. 
Sono i “poteri forti”, i detentori della chiave della comunicazione di massa - manipolano i loro sottomessi, utilizzando alcune regole d’oro. Una di queste consiste nell’inventarsi a tavolino un problema, per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Oggi, la realtà stessa è linguaggio. Il linguaggio, è dominato dai “poteri forti” - pertanto quel che dovrebbe fare un intellettuale è rifiutare tutto ciò che viene comunicato attraverso i canali ufficiali. Perso l’ancoraggio della verità, la nave della storia può andare a incagliarsi contro qualsiasi secca.
Il cambiamento, dunque, può avvenire solo a patto che la gente sia in grado di immaginare una realtà diversa e contraria a quella che solitamente e quotidianamente conduce!

Ergo, se non recuperiamo l'originale impianto etico di base, nessuna straordinaria riforma, legge, o uomo della provvidenza, potrà mai produrre alcun cambiamento e rivoluzione. Siamo tutti noi che dobbiamo rivedere e riconvertire i nostri comportamenti, in altri più consoni agli autentici bisogni e necessità dell'uomo, recuperando così la nostra primigenia natura animale.



GJTirelli

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