mercoledì 27 novembre 2013

L’INDUSTRIA FARMACEUTICA – ANTICAMERA DELL’EUTANASIA



L’INDUSTRIA FARMACEUTICA – ANTICAMERA DELL’EUTANASIA

Una prima, buona e salutare regola, praticata nei millenni come cura per i nostri quotidiani malesseri, siano essi, dolori articolari, cefalgie, disturbi gastrici, stati influenzali, allergie e affini, consisteva nell’aspettare il decorso della malattia fino al suo naturale esaurimento - “Non curarsi per curarsi”.
In questo modo, il nostro organismo (essere cosciente in ogni sua cellula) era in grado di comprendere consapevolmente ogni passaggio dell’iter della malattia e, in virtù di una tecnica connaturata ne memorizzava i motivi e le cause per poi convogliarli nell’infinito bacino della coscienza di base. L’individuo era, prima di ogni cosa, il medico di se stesso che in virtù di un tale potere, era in grado di gestire la sua salute e integrità fisica.Quella che oggi, in forma strumentale, viene definita “la medicina moderna”, destabilizza questo processo naturale, interrompendo il corso della malattia e accanendosi in maniera ossessiva sui sintomi, eludendone le cause.La propaganda mediatica “a tambur battente” su un uso indiscriminato dei farmaci, ha ridotto ai minimi la soglia sopportazione del dolore, così da rendere gli individui, dipendenti e schiavi delle multinazionali farmaceutiche che, sulla nostra pelle, accumulano profitti stratosferici.I moderni farmaci, sono delle piccole bombe ad orologeria, e gli effetti delle loro controindicazioni alterano irrimediabilmente i sofisticati meccanismi che regolano il nostro organismo, degenerando in tumori e mandando in corto il nostro sistema nervoso. Nello spot del “Voltaren” (farmaco propagandato dalle reti televisive, in grado di curare – sostengono – i dolori articolari e il torcicollo), si dichiara testualmente: “Sono farmaci che possono avere effetti indesiderati, anche gravi”. Per un semplice torcicollo? Negli effetti gravi collaterali dell’Aulin, si parla di emorragie gastriche che possono portare alla morte. In molti psicofarmaci è bene evidenziato il fatto che possano, in alcuni casi, portare al suicidio. E questo vale per un buon 99% di questi inquietanti rimedi.Non sapremo mai, del resto, quante emorragie gastriche o suicidi, siano da mettere in correlazione con l’uso di questi farmaci, ma è facile immaginare la loro potenziale pericolosità.

Se non ci liberiamo della chimica e dei suoi intrugli diabolici, per dare fondo alle nostre ultime risorse vitali e finalmente, in un moto di vero orgoglio, rovesciamo il tavolo sgombrandolo da tutte le effimere, illusorie, inutili e micidiali menzogne che il sistema ci spaccia al pari di miracolose droghe, avremo perso per sempre la nostra libertà e come schiavi, invalidi e accattoni saremo costretti ad elemosinare conforto, fra le braccia del nostro carnefice.


GJTirelli

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