giovedì 31 ottobre 2013

Movimenti per la casa a Roma, assediata Montecitorio: “Stop agli sfratti”



Movimenti per la casa a Roma, assediata Montecitorio: “Stop agli sfratti”

Dopo qualche tafferuglio con le forze dell'ordine i manifestanti hanno preso d'assedio la piazza di Montecitorio, determinati a rimanerci finché non verranno liberati i nove fermati.

Movimenti per la casa a Roma, assediata Montecitorio:
Ore 17.00 – Il sindaco Ignazio Marino ha dichiarato: “Chiedo al governo di prendere in considerazione la sospensione degli sfratti per i nuclei più fragili, quelli con anziani, bambini e disabili, fino a quando non sarà approvato il decreto legge ed entrerà effettivamente in vigore. Questo darà la possibilità ai Comuni di intervenire” . Ma è polemica. I manifestanti vedono nell'intervento di Marino un tentativo di guadagnare consenso e ricordano che fu proprio il primo cittadino, qualche settimana fa, a mettere in vendita numerosi edifici pubblici per tentare di ripianare il deficit del comune.
Ore 16.30 – I manifestanti continuano con determinazione a tenere Piazza Montecitorio. Nelle prossime ore – esattamente come accaduto dopo il 19 ottobre – verranno indette delle assemblee pubbliche alle quali tutti potranno partecipare, rilanciando proposte su come proseguire la lotta per il diritto alla casa. il governo, lo ricordiamo, ha offerto due soluzioni:  un fondo di 100 milioni di euro, per il supporto del pagamento degli affitti per i non abbienti e un altro di 40 milioni per le cosiddette “morosità incolpevoli”. Misure che la piazza ha giudicato insufficienti. Intanto la foto simbolo, quella che più di molte altre racconta il senso della giornata di oggi, è questa:
Ore 16.10 – I portavoce dei manifestanti hanno espresso la loro insoddisfazione per le misure promesse dal governo, giudicate come “piccole concessioni (sostegno all'affitto, agevolazioni, ecc) che continuano ad essere soluzioni parziali. La piazza continua ad essere determinata e resiste sotto Montecitorio fino a quando non verranno rilasciate le 9 persone in stato di fermo, presi durante le cariche in via Tritone, quando la polizia ha tentato di fermare la manifestazione che si dirigeva verso Montecitorio”. Lo riporta il sito militante Infoaut.
Il sindaco di Roma Ignazio Marino sfreccia tra le camionette della polizia in sella alla sua bicicletta.
Ore 15.50 – Alcuni deputati di Sinistra Ecologia e Libertà – tra i quali Gennaro Migliore - sono usciti e hanno dialogato con i portavoce dei manifestanti, esprimendo solidarietà alla lotta per il diritto alla casa. Intanto Matteo Parlato, giornalista di Rai News, ha twittato “uno che lavora con un gruppo parlamentare mi dice che dentro il parlamento non si curano di fuori, al massimo strumentalizzano”. Intanto è stato confermato ufficialmente che i 9 manifestanti fermati non sono stati rilasciati. La piazza li sta attendendo al grido “si parte e si torna insieme”.
Ore 15.30 – Dopo i tafferugli con le forze dell'ordine la piazza è tornata calma. Se il 19 i manifestanti avevano con sé le tende, stavolta difficilmente partirà un'acampada. Alcuni carabinieri si sono tolti i caschi. Il clima è disteso e la piazza continua a chiedere il rilascio di tutti i manifestanti fermati.
Ore 15.15 – Il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi ha annunciato che dal 1 gennaio 2014 partiranno due fondi operativi per far fronte all'emergenza abitativa. Un primo sarà da 100 milioni di euro, per il supporto del pagamento degli affitti per i non abbienti, l'altro invece verrà dotato di 40 milioni per le cosiddette “morosità incolpevoli”.
Ore 15.10 – Dopo il fitto lancio di lacrimogeni di qualche ora fa si segnala che una donna è stata ricoverata per intossicazione dai gas. Il bollettino del 118, intanto, parla di 10 persone tra dimostranti e forze dell'ordine medicati sul posto e sei trasportati in ospedale, quattro uomini delle forze dell'ordine e due donne manifestanti.
Ore 14.55 – La piazza rifiuta la divisione in “buoni e cattivi”. Dopo gli ultimi dati su disoccupazione povertà c'è molta unione e si richiede a gran voce la liberazione dei manifestanti fermati dalla polizia. Intanto, sui social network, si ironizza con quanto scritto da alcuni giornali a proposito di un  ”assalto con le uova a un blindato della polizia”. Il clima tra i manifestanti è molto buono, c'è determinazione e si vuole continuare la lotta per il diritto alla casa. Montecitorio è gremita di persone: come il 19 ottobre in piazza anche i migranti. E c'è chi ne approfitta per un pranzo al sacco (foto di Matteo Parlato).
Ore 14.45 – I deputati di Sel Airaudo e Migliore hanno reso noto che i 9 fermati sono stati rilasciati. Ai manifestanti però questa cosa non risulta… “L'assedio continuerà a oltranza”, fanno sapere. Potrebbe accadere quello che accadde dopo il 19 ottobre, quando i manifestanti – dopo essere scesi in piazza – occuparono porta pia rimanendoci per due giorni, fino cioè al deludente incontro con il ministro delle infrastrutture Lupi.
Ore 14.35 – Lo slogan della piazza è lo stesso usato in Val di Susa: “Si parte e si torna insieme”. Viene scandito ripetutamente in questi minuti.
Ore 14.25 – La situazione sembra essere tornata alla calma. La piazza chiede l'immediata liberazione di tutti e 9 i manifestanti fermati. Intanto è terminata la conferenza Stato-Regioni. La piazza di Montecitorio è pienissima.
Ore 14.10 – Viene segnalato il fitto lancio di lacrimogeni da parte delle forze dell'ordine. Numerosi manifestanti hanno raccontato che i candelotti sono stati sparati anche da un elicottero, finendo per colpire quanti – nelle retrovie -non prendono parte agli scontri (anche numerose famiglie, come avvenuto il 19 ottobre). Palazzo Chigi è blindato, i manifestanti si dirigono verso piazza Venezia, poi tornano a Montecitorio. L'onorevole Saltamartini del PdL: “Là fuori ci sono facinorosi, andiamo avanti a lavorare”. Intanto si segnalano 9 fermi tra i manifestanti.
Ore 13.40 – Ferito un carabiniere. La tensione tra manifestanti e forze dell'ordine resta altissima, carabinieri e polizia hanno effettuato alcune cariche di alleggerimento sui manifestanti che premevano per passare i blocchi realizzati dagli agenti attorno ai ministeri e alla sede del governo dove si svolge la riunione sul problema casa tra Esecutivo e rappresentanti delle amministrazioni locali. I manifestanti hanno spruzzato spray urticante contro gli agenti e lanciato diversi oggetti in via del Tritone e alcuni di loro sono saliti su un blindato scatenando la reazione degli agenti con lancio di lacrimogeni e cariche in cui è rimasto lievemente ferito un carabiniere.
Tensione e scontri oggi a Roma tra manifestanti e forze dell'ordine durante il corteo dei movimenti per la casa che stanno manifestando  per il “diritto all’abitare”. Un fitto lancio di oggetti, uova, monetine e bottiglie da parte dei manifestanti all'indirizzo degli agenti in assetto antisommossa si è verificato in via del Tritone nei pressi del ministero degli Affari regionali dove vi erano numerosi agenti di polizia e carabinieri schierati a protezione del ministero. I manifestanti fermi al centro della strada infatti hanno utilizzato inoltre aste delle bandiere per colpire le forze dell'ordine schierate che hanno reagito con manganellate. I manifestanti si erano riuniti in mattinata nei pressi di Montecitorio per poi spostarsi verso Palazzo Chigi e la Galleria Sordi, bloccando il traffico automobilistico e i mezzi pubblici nella centrale via del Corso. Lo scopo ovviamente è quello di assediare i palazzi del potere in occasione dell'incontro tra Anci e Governo per definire un decreto sulle politiche abitative a livello nazionale che è in corso negli uffici in via della Stamperia.
Assaltato un blindato - La questura in una nota riferisce che “dopo aver concordato con la Digos un percorso per arrivare nei pressi di via della Stamperia, i manifestanti hanno ripetutamente tentato di sfondare i cordoni delle forze dell'ordine, in particolare in via del Corso in prossimità di via delle Muratte” e che gli agenti li hanno fermati.  Le misure di vigilanza nei pressi di Montecitorio sono state rafforzate”. A quanto si apprende la tensione resta alta e le misure di sicurezza sono state rafforzate. Alcuni manifestanti hanno assaltato un blindato delle forze dell'ordine in via del Tritone, alcuni di loro ci sono saliti sopra e le forze dell'ordine hanno cercato di farli scendere e alla loro resistenza ci sono stati degli scontri. “Se dalla Conferenza Stato-Regioni-Comuni non verrà fuori una soluzione adeguata per fermare il blocco degli sfratti e gli sgomberi, la nostra protesta non si fermerà” annunciano i manifestanti mentre altri dal megafono hanno urlato contro la polizia “Se questi qui non si spostano tra cinque minuti noi scateniamo la guerra”.


continua su: http://www.fanpage.it/movimenti-per-la-casa-a-roma-scontri-con-la-polizia/#ixzz2jK40EWOY 
http://www.fanpage.it

Come le rane…di Piero Cammerinesi

Come le rane…di Piero Cammerinesi


Riceviamo e pubblichiamo

ran(corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine e di Altrainformazione)
Forse ciò che auspicano coloro che hanno a cuore la libertà del nostro mondo si sta manifestando.
Le rivelazioni di Edward Snowden stanno finalmente arrivando – in onde concentriche sempre più larghe – a lambire anche i vertici del potere, acquisendo quell’ampia diffusione mediatica che fa sperare che questa volta – con tutta la buona volontà – non riusciranno a negare, minimizzare, insabbiare il tutto.
Condividevo, in un mio precedente articolo su questo argomento, le preoccupazioni di Snowden che temeva che il suo sacrificio potesse essere vano.
edward-snowden-is-in-the-process-of-destroying-any-support-and-sympathy-he-has-built-upNella prima intervista a Greenwald egli, infatti, diceva: “La mia più grande paura a proposito delle conseguenze di tutto ciò, l’esito di queste rivelazioni per gli Stati Uniti è che nulla di tutto ciò cambi. La gente verrà a sapere di tutte queste rivelazioni dai media, saprà che il governo si appropria del potere ed è in grado di tenere sotto controllo la società americana e quella mondiale, ma non sarà disposta a correre il rischio necessario per alzarsi in piedi unita e combattere per cambiare le cose, per costringere i propri rappresentanti a prendere posizione a favore dei propri interessi, quelli della gente”[1].
Per far sì che ciò non avvenisse, era necessario che rivelazioni sempre più destabilizzanti fossero pubblicate, in un ampio progetto di risveglio della pubblica opinione tramite alcuni organi di stampa selezionati. Quello che sta accadendo.
E ora che le dimensioni dello scandalo sono divenute globali – come oggi anche la stampa più allineata e coperta è costretta a titolare – si può iniziare ad accarezzare la speranza che questa volta non sarà come le altre, che i popoli non accetteranno di fare la fine delle rane in pentola.
Ve la ricordate la storia, vero?
zdepski boiledfrogLa rana messa dentro la pentola piena d’acqua tiepida nuota tranquillamente. La temperatura sale,

MEGLIO TACERE (PIU’ BELLA FIGURA), di GLG, 31 ottobre ‘13

MEGLIO TACERE (PIU’ BELLA FIGURA), di GLG, 31 ottobre ‘13

Scritto da: Gianfranco La Grassa (31/10/2013)
Dal sedicente centro-destra (tanto sedicente quanto l’altro schieramento che si qualifica centro-sinistra o addirittura sinistra!) farebbero meglio a non sproloquiare. Tipico di questa insensatezza è l’astioso e sciocco editoriale del solito Sallusti (punta di “diamante” del tutto spuntata) in data odierna. Se la prende con i ministeriali, i governativi, del Pdl, che non hanno alcuna intenzione di lasciare le loro poltrone per la faccia di chicchessia, quindi nemmeno per Berlusconi. Intanto ricordo che l’ineffabile Alfano se lo è scelto, coccolato, questo fatuo e vanesio “capo”, incapace di puntare su gente di valore e fidata, perché porta sugli allori coloro che lo incensano e “adorano” (fin che fa loro comodo).
Inoltre, per squalificarli, l’incauto giornalista ricorda che sono residui democristiani e socialisti, avanzi indigesti di un regime che sarebbe crollato sotto il peso della corruzione. Intanto, si tratta di personaggi – e non tutti, perché un Quagliarello, nella prima Repubblica, non era minimamente conosciuto – di secondo, terzo (e oltre) livello, personaggi che nessuno avrebbe ricordato se non fossero stati riciclati nella sedicente “seconda” (mai in realtà nata!); e lo sono stati soprattutto per demerito del cavaliere. Inoltre, ci si dimentica cosa fu “mani pulite”, una tipica operazione politica mascherata, avvenuta dopo il crollo del “socialismo” per ricambiare il servitorame degli Usa ed eleggere a questo ruolo individui ancora più succubi e senza spina dorsale dei precedenti. I dementi berlusconiani hanno tuonato contro la “magistratura rossa” che ha portato al potere i “comunisti” (dopo il crollo dell’Urss e con il beneplacito degli Stati Uniti!); i quali hanno poi “perseguitato” il loro leader, fautore di immaginarie “rivoluzioni liberali” (mai viste nemmeno all’orizzonte). E allora, sciocco giornalista, questi “giudici rossi” erano invece del tutto obiettivi quando accusarono (anche mettendo spesso in galera) oltre 100 membri di Dc e Psi, di cui solo un quinto poi effettivamente condannato? E certe assoluzioni (vedi Formica per fare un nome) sono arrivate dopo 16-17 anni di tormentone giudiziario. Almeno ragiona, insensato con le bave alla bocca!
Del resto, “chi è causa del suo mal……”! Berlusconi è un quaquaraqua come i suoi adepti, oggi in buona parte “in fuga”. Ha fatto entrare a Palazzo Grazioli una “escort” con tanto di registratore per riprendere i colloqui “nel letto”. Non controllando un bel nulla dei Servizi (come fa sempre, almeno in buona parte, qualsiasi capo di Stato o di governo), si è fatto spiare e riprendere nel mentre dava continui festini ad Arcore con donne (fra l’altro scadenti, volgari, bellone prive di qualsiasi interesse che non fosse la pura “scopatina e via”). Un vero irresponsabile a capo di uno dei due schieramenti che hanno, non a caso, mandato a scatafascio il paese nell’ultimo ventennio.
Non entro nel merito del voto palese sulla decadenza dello scioccone, non discuto se ciò rappresenti un “attentato” alla legalità, alle Istituzioni (ormai marce), o meno. Dico semplicemente che il “perseguitato” non ha compiuto un solo gesto sensato per assumere la statura e la “pericolosità” di un autentico leader. E’ un tipico “re travicello”, creato come pericoloso Mostro (il “fascista”, il dittatore “in pectore”, ecc.) dai traditori e rinnegati che si chiamano “sinistra” e sono il cancro del paese, ormai consegnato alla più assoluta e infamante subordinazione. Finché l’opposizione a questi ignobili personaggi sarà rappresentata da sciocchi ed evanescenti come il “nano” e i suoi accoliti, i primi avranno sempre buon gioco. Insisto con la mia esperienza filmica. Ci si veda “La notte dei morti viventi” (Romero) e si constati quali sono i mezzi per eliminare gli zombi e dove devono essere colpiti affinché non rinascano sempre; e sempre loro, sempre gli stessi, sempre con le loro orrende capacità. Altro che quello sciocco del berlusca con tutti coloro che ha creato intorno a sé, molti dei quali – a ondate successive, già iniziate vent’anni fa appena egli entrò in politica – si sono, naturalmente, riciclati in nuovi zombi, ingrossando le fila dei mestatori di “sinistra”.
Andiamo via, qualcuno pensi al vero da farsi per combattere il cancro!

Scontri in centro a Roma. Lanciati fumogeni, 6 feriti

Scontri in centro a Roma. Lanciati fumogeni, 6 feriti

Assaltato un blindato, in piazza manifestanti dei movimenti per la casa. Indentificati in otto

31 ottobre, 17:27
Carabinieri schierati a piazza Montecitorio Carabinieri schierati a piazza Montecitorio
Scontri in centro a Roma. Lanciati fumogeni, 6 feriti
Sono sei le persone ferite, non gravemente, trasportate in ospedale dal 118 di Roma a seguito degli scontri alla manifestazione dei movimenti per la casa nella Capitale. Quattro carabinieri e una manifestante sono stati portati all'ospedale Santo Spirito mentre un'altra manifestante all'Umberto I. Una decina di persone, soprattutto delle forze dell'ordine, sono state medicate sul posto. Gli operatori del 118 sono intervenuti rapidamente nonostante le difficoltà per l'improvviso scatenarsi delle tensioni
Il corteo ha toccato anche Piazza Montecitorio, blindata da diverse camionette delle forze del'ordine. Le centinaia di manifestanti intonano lo slogan 'Tutti liberi'. "Devono rilasciare immediatamente i nostri nove fratelli e sorelle che hanno fermato" è l'ultimatum di uno dei leader della protesta, Paolo Di Vetta, rivolgendosi alla folla in assemblea. "La manifestazione di oggi è stata organizzata per chiedere al ministro Lupi e alla Conferenza di mostrarci qualcosa di importante, e in cambio hanno tirato fuori scudi e manganelli", dice Di Vetta. "Quella di oggi è solo una tappa del grande assedio permanente cominciato il 19 ottobre (con il corteo e la successiva occupazione di Porta Pia, ndr) - sottolinea uno dei manifestanti nel suo discorso alla piazza - e l'inizio di una nuova storia. Vogliamo cambiare tutto nel Paese. Costruiremo noi la nostra alternativa".
Tra i commercianti del centro storico interessati dal passaggio del corteo dei movimenti per la casa,  C'è chi si è barricato dentro abbassando la serranda, chi si è messo davanti alle vetrine per impedire l'accesso nei locali e chi ha raccolto la merce ed è scappato. Alla Galleria Colonna la guardia giurata ha chiuso per 10 minuti gli accessi per impedire che i manifestanti entrassero nei negozi e spaventassero i clienti. In via dei Crociferi molti hanno abbassato le serrande, altri che hanno la merce esposta fuori si sono preoccupati di ritirare gli espositori. In un bar di via dei Crociferi clienti, camerieri e gestori hanno fatto una specie di scudo umano per evitare che fossero rovinate le vetrine.  Molti turisti sono rimasti attoniti nel vedere un gruppo di manifestanti scappare verso Fontana di Trevi, dove il trantran di foto e lancio di monetine è stato interrotto dalla corsa di decine di persone che tentavano di scappare dai fumogeni della polizia.
In precedenza, alcuni manifestanti hanno assaltato un blindato delle forze dell'ordine in via del Tritone, nel centro di Roma durante la manifestazione  indetta in occasione della conferenza Stato-Regioni che si sta svolgendo nella Capitale. Alcuni dei manifestanti sono saliti sopra il mezzo militare e le forze dell'ordine hanno cercato di farli scendere e alla loro resistenza ci sono stati degli scontri. Imanifestanti, nel tentativo di sfondare il cordone delle forze dell'ordine, hanno spruzzato spray urticante contro gli agenti in via del Tritone. Le forze dell'ordine, per disperdere i manifestanti ed allentare la pressione contro il cordone, hanno risposto con dei lacrimogeni.
Le forze dell'ordine si sono schierate con due cordoni di blindati a protezione di Palazzo Chigi, bloccando l'accesso dei manifestanti. Un gruppo di manifestanti che cercava di raggiungere Palazzo Chigi è stato dissuaso dalle forze dell'ordine a procedere verso l'obiettivo. Il gruppo, circa un centinaio, mescolato ai tanti turisti è ora fermo tra piazza Fontana di Trevi e la Galleria Colonna. Una manifestante nella calca ha anche avuto un malore.
Frutta, bandiere ed altri oggetti sono stati lanciati contro il cordone delle forze dell'ordine dal corteo dei manifestanti dei movimenti di lotta per la Casa e degli immigrati,  disposto su via del Tritone. I manifestanti hanno anche acceso e lanciato contro la polizia alcuni fumogeni.
Ad aprire il corteo, lo striscione "Una sola grande opera. Casa e reddito per tutti". Sventolano bandiere dei movimenti per la casa ed alcune dei No Tav. La zona è presidiata da carabinieri e polizia.
"Vergogna, vergogna" gli slogan urlati dagli attivisti, che sventolano bandiere con scritto "stop sfratti, sgomberi e pignoramenti". Alcuni manifestanti stanno ora parlando con alcuni funzionari delle forze dell'ordine per capire se c'è la possibilità di continuare il corteo, partito da Montecitorio, dove alcuni manifestanti hanno lanciato uova. I negozi lungo via del Tritone hanno tutti chiuso
'Se questi qui non si spostano tra cinque minuti noi scateniamo la guerra''. Così uno dei manifestanti dal megafono si è rivolto alla folla degli attivisti dei movimenti per la casa che sono stati bloccati su via del Tritone da un cordone di polizia e carabinieri, che stanno presidiando la strada in tenuta antisommossa e con l'ausilio di alcuni blindati. Nei confronti delle forze dell'ordine continua il lancio di uova, frutta e oggetti.

LA FELICITA’


LA FELICITA’
L’elemento principe, fondamentale, per intraprendere il cammino verso la felicità, è l’aria che respiriamo. Senza questo presupposto (fattore x), ogni possibile vera gioia, ci è preclusa. Dobbiamo inoltre comprendere che, allegria e isteria, non hanno nulla a che vedere con la felicità, ma sono la sua morte. La felicità, quella autentica, è una costante, che prescinde dagli stati d’animo, da sbalzi d’umore e dagli eventi, essendo la stessa legata alla consapevolezza e alla comprensione logica della necessità della morte.
Il fattore ambientale e la qualità delle cose, sono il naturale terreno di cultura della felicità, perché, intrinsecamente, ne possiedono le soluzioni ideali e quel processo alchemico di natura magica, in grado di produrre le condizioni, favorevoli alla sua crescita. La contemplazione e la meditazione, diversamente da come molti credono o immaginano, non concorrono alla felicità, ma sono la sua espressione ultima. La felicità è azione, movimento e passione. La felicità non dorme mai, non riposa, non si appisola, non ha paura e non rimanda a domani, ma è pragmatica, disincantata ed eroica. Non vive il suo tempo ma il tempo infinito. Ama e comprende ogni cosa che sia di questo mondo, senza possederla e custodirla. La felicità vive il presente; dimentica il passato e non lancia lenze nel futuro - pesca fra le acque fresche immacolate della sua ragione, per aprirsi nuda, ai tiepidi raggi, del mistero svelato. La felicità è l’atto di umiltà dell’uomo ragionevole. Un uomo che, ai beni effimeri della ricchezza, al potere e al torpore narcotizzante dell’ozio, predilige piccoli sassi di fiume, levigati dall’acqua, per proteggerli  poi come figli.
La felicità è tenerezza, innocenza, bellezza e ironia.  E’ lo stupore negli occhi dei bambini, la purezza dei loro sogni e la libertà dei loro pensieri. La felicità si addormenta sulla tua anima, e confonde il suo respiro con il battito del tuo cuore. Come la fede è un bisogno ineludibile e come l’amore ci parla di Dio.

GJTirelli

notizie CONTROPIANO.ORG

Anonymous vs Alba Dorata. Il governo: “solo 10 i poliziotti neonazisti”

Sarebbero solo dieci gli agenti della polizia greca che avrebbero avuto un ruolo nelle attività violente e criminali del partito neonazista ellenico Alba Dorata. E’ questa la tesi sostenuta dal capo...Leggi tutto

Austerità uguale disoccupazione record

Non ci venite a raccontare balle: l'unico scopo delle vostre politiche di austerità è ridurre a zero (o comunque sotto la soglia della sopravvivenza) il salario. Il vostro unico scopo è impoverire al...Leggi tutto

Blocco a Cuba: l'Onu condanna di nuovo gli USA

Con 188 voti a favore, solo due contrari – Stati Uniti e Israele – e tre astensioni, Cuba ha ottenuto una nuova vittoria diplomatica ottenendo per il 22° anno consecutivo il sostegno dell’Assemblea...Leggi tutto

Grecia: carcere per chi contrasta l’UE

In questi giorni alcuni media greci hanno dato ampio spazio alle dichiarazioni degli esponenti del governo ellenico che a parole si scontra con i commissari della troika che chiedono di imporre maggiori...Leggi tutto

Roma. Via della Stamperia. Dalla speculazione alla mobilitazione

Domani i movimenti per il diritto all'abitare scendono di nuovo in piazza. Una singolare coincidenza. Questa mattina la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 8,5 mln all'ex senatore del PdL Riccardo...Leggi tutto

Il 31 ottobre a Roma tornano in piazza i movimenti: “serve un piano di alloggi popolari”

"Il 19 ottobre non è che l'inizio di un percorso", e così è stato. Dopo la manifestazione di Roma, dopo l'acampada di Porta Pia e l'assedio all'assemblea nazionale dell'Anci a Firenze, la prossima tappa...Leggi tutto

La lotta di barricata della divisa cinese è iniziata

  Ci sono eventi nella storia che passano quasi inosservati sui media e che sono prodromi a sconvolgimenti economici e diplomatici: uno di questi è avvenuto la scorsa settimana e ha la stessa importanza...Leggi tutto

Maastricht compie 20 anni. Ma nessuno festeggia

  “Con l'euro lavoreremo un giorno di meno guadagnando come se lavorassimo un giorno di più”. Romano Prodi, 1999 Il primo novembre è il giorno dei mostri. Non tanto nella cultura cattolica...Leggi tutto

Alitalia-Cai non vale più nulla

Un deciso passo avanti vero il fallimento. E' questo il risultato più probabile della decisione presa da AIr France nelle ultime ore. Air France-Klm ha infatti azzerato il valore della sua partecipazione...Leggi tutto

La Repubblica: due pesi, due misure

        Un vistoso esempio di come lavorano i media mainstream contro i movimenti che "disturbano" il saccheggio del territorio per fare opere inutili a tutto, tranne che al profitto...Leggi tutto

Sciopero generale dei lavoratori in banca

E' in corso in tutta Italia lo sciopero generale dei lavoratori delle banche (i bancari, dunque, non certo i banchieri), in seguito alla disdetta unilaterale del contratto nazionale di lavoro da parte...Leggi tutto

Spending review. “Der Kommissar” annuncia i tagli. A tutto campo

Il primo obiettivo dichiarato è il taglio di 3,6 miliardi di euro sulla sanità. E’ questo il target per la spending review iniziato da 5 giorni dal commissario nominato dal governo, Carlo Cottarelli,...Leggi tutto

Sindacati o aziende? Di che vivono i sindacati “collaborativi” in Italia

L’articolo pubblicato oggi da Il Fatto Quotidiano, dal titolo “Cisl, gli affari d'oro di Bonanni con la pubblica amministrazione”, nel quale si evidenziano le relazioni economiche tra la Cisl, proprietaria...Leggi tutto

Province. USB denuncia: "la riforma è distruttiva"

Dopo le inquietante dichiarazioni del Ministro Graziano Delrio alla stampa, e ancora di più dopo il suo intervento presso la Commissione Affari Costituzionali, aumentano le preoccupazioni...Leggi tutto

mercoledì 30 ottobre 2013

ECCO PERCHE' VOGLIONO (ELIMINARE) IL NOSTRO CONTANTE

Sa Sa Defenza

ECCO PERCHE' VOGLIONO (ELIMINARE) IL NOSTRO CONTANTE
 
Paolo Cardenà

Il ministro F. Saccomanni

Secondo quanto riportato dalla Reuters, il Ministro Saccomanni avrebbe espresso la volontà da parte dell'esecutivo di ridurre ulteriormente i limiti di utilizzo del contante. 

Nell'agenzia si legge: 
 Il governo intende ridurre la soglia massima di pagamento in contanti, attualmente posta a 1.000 euro."Questo è un punto su cui l'Italia resta indietro ed è un punto su cui vogliamo intervenire", ha detto il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, durante un'audizione in Parlamento sulla legge di Stabilità.
Di seguito vi propongo alcune riflessioni, in parte già ospitate su numerosi articoli presenti sul blog.


Nella vita comune, l'utilizzo del denaro contante è  una delle cose più normali che esista. La possibilità di utilizzare denaro contante per compensare transazioni commerciali, costituisce elemento di libertà di  ogni essere umano, oltre che motore di sviluppo alla crescita economica e al benessere collettivo.
Quotidianamente, avvengono milioni e milioni di transazioni che hanno come contropartita l'utilizzo del denaro contate,  senza il quale, con ogni probabilità, parte di queste non avverrebbero mai, o avverrebbero in maniera sensibilmente ridotta

L'utilizzo del denaro contante è semplice, è pratico, è efficace, è veloce e non è costoso.
Questo, unito alla possibilità di utilizzare anche altre forme di pagamento che il progresso tecnologico ha reso disponibile, contribuisce ad elevare il grado di efficienza della società e delle pratiche commerciali le quali, a seconda dei casi, richiedono strumenti di pagamento più o meno consoni a talune tipologie di spese

Ridurre o eliminare del tutto l'utilizzo del denaro contante nelle pratiche commerciali, implicherebbe che chi ha uno stipendio, ad esempio, dovrà riceverlo obbligatoriamente in banca. Così come ogni sostanza contante di cui si dispone, dovrà essere depositata in banca, e da lì spesa attraverso la moneta elettronica.

Di colpo, grazie ad un atto normativo, il cittadino verrebbe privato oltre che di questa forma di libertà (cioè quella di utilizzare il contante), anche dell'unica forma di dissenso a sua disposizione nei confronti del sistema bancario. Per contro, le banche verrebbero graziate in quello che per loro costituisce il vero e proprio incubo: la corsa agli sportelli.

A quel punto, essendo il denaro smaterializzato e sostituito con un algoritmo astratto e intangibile, ne deriva che se non esiste moneta contante da scambiare e da prelevare, viene meno anche il pericolo che la popolazione possa chiedere la restituzione di ciò che non esiste. E' evidente, e le banche festeggiano.
Nel corso dei secoli, la necessità degli stati e quindi della politica, di contare sempre più sull'appoggio del sistema bancario per il finanziamento degli abusi di spesa della macchina statale e dei privilegi di politici (spesso corrotti ed incapaci), ha favorito l'instaurarsi di  una connivenza simbiotica tra la politica e il sistema bancario. Ciò  per reciproca convenienza: quella della politica di poter contare sui favori dei banchieri; e quella di quest'ultimi, di poter godere di  un quadro normativo di  favore per incrementare i propri affari e, in caso di dissesti, contare sull'interventismo statale.



Il denaro, per il sistema bancario, è elemento sul quale fonda i propri affari: in buona sostanza è la merce da vendere.  Avere il controllo e la gestione di tutto il denaro, per la banca, è un moltiplicatore del proprio business e quindi di redditività.
In un sistema basato sulla riserva frazionaria quale è il nostro, accade che i 1000,00 euro che vengono depositati in banca,  possono  diventare (per il sistema bancario) fino a 100.000, ossia cento volte tanto. E ciò è possibile per l'effetto moltiplicativo  dei depositi. Siccome sulle somme depositate la banca è tenuta ad accantonare solo l'1% del deposito (nel nostro caso 10 euro, l'1% di 1000) per far fronte ad eventuali esigenze di cassa e richieste di rimborso delle sostanze depositate, ne consegue che le altre 990 possono essere  immesse nuovamente nel sistema, mediate la concessione di prestiti. A questo punto i 990 euro concessi in prestito, vengono nuovamente depositati sul sistema bancario e la banca, dopo aver provveduto ad accantonare un'altro 1% (9.90 euro in questa seconda fase) della somma depositata,  avrà nuovamente a disposizione 980.10 da poter  concedere di nuovo in prestito, e così via fino a che non si sarà esaurito l'effetto moltiplicatore sul deposito iniziale. Ossia fino a quando non si sarà prodotta moneta virtuale per 100.000 euro a fronte dei 1000 euro di deposito reale iniziale. In sostanza, per ogni mille euro di deposito, la banca potrà moltiplicare fino a 100.000 euro la materia oggetto dei propri affari: il denaro. 

Sulla massa di prestiti concessi, in questo caso 99.000 euro,  la banca trae un enorme profitto applicando un tasso di interesse che chi ha usufruito del prestito  dovrà rimborsare a determinate scadenze, unitamente al capitale preso in prestito. Alla luce del ragionamento appena esposto, risulta del tutto agevole comprendere l'interesse da parte del sistema bancario affinché si giunga alla completa eliminazione della denaro contante. Tanto meno sarà il contante in circolazione, tanto più elevata sarà la possibilità riservata alle banche di incrementare il proprio giro d'affari e aumentare a la redditività prodotta, che si traduce in bonus milionari pagati ai super manager.


Il sistema bancario così deterrebbe in deposito la maggior parte della ricchezza del paese. Deterrebbe in custodia i vostri investimenti in titoli, azioni, obbligazioni, i preziosi custoditi in cassette di sicurezza, e ora anche il denaro che, obbligatoriamente, deve essere depositato sul conto corrente.

Siccome le pretese impositive dello Stato si fondano su imponibili di cui lo Stato stesso ne dovrebbe conoscere le dimensioni e la collocazione, se ne deriva che lo Stato non potrebbe tassare ciò che non conosce, come ad esempio il denaro contante che voi custodite a casa. Almeno fino a questo momento.

Il pericolo è proprio quello di essere obbligati, tramite un provvedimento di legge, a privarsi dell'utilizzo del contante, per rendere la macchina coercitiva del fisco ancora più efficiente, funzionale, perfetta e micidiale.

Tra qualche giorno,  le banche italiane dovranno trasmettere all'anagrafe tributaria tutte le movimentazioni dei nostri conti correnti. Lo stato, con un semplice click, potrà conoscere in tempo reale ogni vostra ricchezza: sia la sua collocazione, che la sua dimensione complessiva. Ricchezza incrementata, ovviamente, dai depositi di denaro contante che, oltre a far aumentare la base imponibile da colpire con un'eventuale imposizione patrimoniale, offre allo Stato la garanzia del buon esito della sua pretesa tributaria.

Quindi, in questo caso, avrebbe a sua completa disposizione ogni forma di ricchezza, e potrebbe tassare, confiscare ed espropriare, ogni importo a suo piacimento, desiderio e necessità, sia per salvare chi tale ricchezza la detiene in deposito (le banche), sia per salvare se stesso e i privilegi del manipolo di gerarchi da un eventuale bancarotta.

Anzi, questo pericolo è quantomai reale e percepibile al punto che buona parte della nomenclatura politica del paese non nasconde affatto il desiderio di applicare un'imposta patrimoniale.
Volete un esempio su cosa potrebbe fare lo stato con il vostro patrimonio? Bene, basta prendere ad esempio Cipro. La cosa più semplice da fare è proprio quella di aggredire il deposito sui conti correnti. Sono sostanze disponibili e quindi per definizione idonee ad essere immediatamente trasferite, dal conto corrente alle casse dello stato.
E poi se lo Stato è fortunato e a voi vi dice male, sul conto corrente potrebbe anche trovare un saldo particolarmente elevato derivante dal mutuo che la vostra banca, magari, vi ha accreditato qualche giorno prima per comprare la vostra casa o finanziare la vostra attività. Quindi un "extragettito" per lo Stato, una maggiore rapina per voi, su dei patrimoni a debito che dovrete rimborsare alla banca.

La cosa vi sorprende? Nel 1992, con la patrimoniale di Amato, è accaduto proprio questo. Aziende efamiglie di sono viste confiscare ricchezza su delle somme derivanti da un finanziamento concesso dalla banca e temporaneamente depositato sul conto corrente bancario. Vi sembra giusto?

Volete un'altro esempio? Eccovi serviti. Parte della politica, ad esempio, come dicevamo, non nasconde 
affatto l'idea che sarebbe favorevole ad un'imposta patrimoniale sui grandi patrimoni. A parte il fatto che non si forniscono chiarimenti su cosa debba intendersi per patrimonio, ossia se si dovranno considerare beni immobili, mobili, investimenti, aziende ecc., il sospetto è che, quando si accorgeranno che il gettito derivante da un'imposizione patrimoniale sarà molto ridotto, probabilmente, abbasseranno di molto il livello di patrimonio dal quale far scattare l'imposizione al fine di aumentare la base imponibile.

Solo per citare un esempio, qualora dovesse essere tassato il patrimonio immobiliare, non è detto che il contribuente abbia disponibili gli importi per adempiere all'obbligazione tributaria. Ecco quindi che il fisco potrebbe aggredire il conto corrente dove si detengono, per obbligo normativo, anche le risorse indispensabili per il sostentamento dei propri congiunti, lasciando a pancia vuota tutta la famiglia.

Ma la carrellata di casi e gli aspetti inquietanti di una simile coercizione della libertà individuale è ancora lunga, fitta ,se non interminabile. Si potrebbe andare avanti per ore, ma non cambierebbe affatto il risultato.

La banca, concludendo, diverrebbe una gigantesca camera di compensazione, ossia soggetto giuridico al servizio (più di quanto lo sia oggi) dello Stato per espropriare ricchezza: ossia il presente e il futuro di liberi ed onesti cittadini.
Il perché è chiaro: per rendere solvibile il debitore non c'è via più semplice che quella di compensare debiti del debitore con i crediti del creditore. E il gioco è fatto