giovedì 13 febbraio 2014

Appello al voto...Fronte Indipendentista Unidu e Pier Franco Devias

Giovedì 13 Febbraio 2014 13:01

Appello al voto
Alla cortese attenzione degli organi di stampa,


Oggetto:
Appello al voto


La sinistra indipendentista invita tutti i cittadini sardi a votare Fronte Indipendentista Unidu e Pier Franco Devias come Presidente alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale di domenica 16 febbraio.

L’invito a votare Fronte è valido per almeno tre buone ed incontestabili ragioni:

1. Il Fronte Indipendentista Unidu è l’unico soggetto politico presente alle elezioni sarde costruito democraticamente. Il suo propgramma, in continua evoluzione, è stato scritto dai lavoratori, dagli studenti, dai disoccupati sardi in decine di assemblee territoriali e non nelle stanze delle segreterie o da esperti di marketing. I suoi delegati sono stati eletti democraticamente dalle stesse assemblee, allo stesso modo i candidati circoscrizionali e il candidato presidente. Non si può certo dire altrettanto di nessun’altra lista e coalizione. Il Fronte Indipendentista Unidu è l’unico soggetto pienamente democratico, quindi dare un voto al Fronte significa dare un voto alla democrazia come strumento di emancipazione collettiva!


2. Il Fronte Indipendentista Unidu è l’unico soggetto politico presente alle elezioni sarde del 16 febbraio che si presenta con un programma e una linea politica integralmente indipendentista e che propone con forza la necessità della convergenza e dell’unità degli indipendentisti in termini schiettamente anticolonialisti. Quindi dare un voto al Fronte significa dare forza al processo di unificazione dell’indipendentismo e bocciare i diversi tentativi di snaturazione e di svendita degli ideali e del progetto politico dell’indipendentismo!


3. Il Fronte Indipendentista Unidu è l’unico soggetto politico che nel suo programma prevede un’ampia serie di provvedimenti immediati per migliorare le condizioni dei lavoratori sardi e per creare posti di lavoro nei settori strategici dell’industria, del settore primario, del commercio, della cultura e dell’istruzione e del turismo. Votare Fronte significa difendere i diritti dei lavoratori e gettare le basi per un pieno rilancio di una economia legata alle risorse e alla valorizzazione del territorio e non al suo saccheggio.


Il voto al Fronte Indipendentista Unidu è dunque l’unico voto utile possibile, gli altri andranno come sempre a disperdersi in truffe elettorali orchestrate da lupi travestiti da agnelli.

La sinistra indipendentista sarda si rivolge in particolar modo a chi ha deciso di utilizzare il  non voto come forma di protesta contro il sistema di potere e di corruzione che sta lacerando la nostra terra. In realtà il non voto, in questa fase, è un boomerang perché favorirà i baroni che possono contare su una buona percentuale di voti già assegnati e su stuoli di ascari pronti a rimpolpare il loro potere in cambio di un piatto di lenticchie o di una illusione. La vera protesta è quella che diventa proposta e alternativa, cioè quella che si esprime con l’unico progetto indipendentista, popolare e democratico: il Fronte Indipendentista Unidu. Abbiamo tutti una grossa responsabilità sulle spalle, usiamola bene!



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Giovedì, 13 Feb 2014

aMpI ha elaborato un proprio programma generale, ovvero un insieme di punti programmatici generali di intervento nei vari settori della vita economica, politica e culturale sarda. Vi riportiamo di seguito una sintesi del nostro programma politico, ma ne troverete una stesura dettagliata nel fascicolo (in pdf) "Tesi Congressuali 2008". Tali punti sono:

01 Economia
02 Occupazione Militare
03 Lingua e Cultura
04 Repressione
05 Sindacato
06 Relazioni Internazionali
07 Relazioni Natzionali
08 Emigrazione = Deportazione
09 Emigrazione interna

01 Economia:

Dal punto di vista economico aMpI punta la sua attenzione su tre particolari settori:
  • industria: contrasto al tentativo di fare della Sardigna una zona franca del capitalismo industriale italiano;
  • turismo: contrasto al tentativo di fare della Sardigna un luogo di riposo per il capitalismo italiano;
  • agro-pastorale: contrasto al tentativo di annientare lapparato economico del mondo delle campagne.

02 Occupazione Militare:

In Sardigna, colonia dello stato italiano l'occupazione militare si sviluppa in tre fronti: statunitense, NATO e italiana. aMpI lotta per:
  • lo smantellamento poligoni di tiro;
  • la nazionalizzazione servitù militari;
  • la bonifica territori;
  • la riconversione economia militare.

03 Lingua e Cultura

aMpI reputa necessaria una progressiva de-italianizzazione e ri-sardizzazione dei sardi stessi:
  • il 28 aprile è Sa die de sa patria sarda, festa nazionale da celebrare in ogni dove;
  • la lingua sarda riveste un valore strategico in quanto è uno strumento politico, rivoluzionario, di unità del popolo sardo. È da utilizzare in tutte le sue varianti all’interno della vita di aMpI;
  • creazione di un percorso formativo sardo;
  • adozione di una politica linguistica-culturale atta a sardizzare tutti gli studenti attraverso una linea progettuale condivisa; creazione di un’ Università sarda;
  • insegnamento della lingua e della storia sarda a tutti i livelli e gradi di istruzione;
  • costruzione della Scuola nazionale sarda: popolare, pubblica, gratuita e obbligatoria fino ai massimi livelli dell’istruzione.

04 Repressione:

La grande accezione che riveste il termine repressione va espresso in termini più specifici in funzione della lotta alla repressione stessa. All’interno del movimento di liberazione nazionale va sviluppata la teoria e la prassi di una lotta al sistema repressivo che definiamo Sistema repressivo coloniale, cioè a quell’insieme di teorie, strategie, tattiche e strumenti, visibili e non visibili, apparati politici, polizieschi e giudiziari utilizzati dallo stato italiano per esercitare, mantenere, difendere e rafforzare il suo potere economico, politico e ideologico sulla nazione sarda.

05 Sindacato:

I sindacati italiani svolgono un ruolo attivo nello sviluppo e nel perpetrarsi della condizione coloniale a cui è sottoposto il popolo lavoratore sardo. In quanto tale è necessario lavorare affinché il popolo lavoratore sardo passi dal piano delle rivendicazioni corporative e meramente economiche al piano della rivendicazione politica: in questo contesto è necessario ed ha un valore strategico lo sviluppo del SNS.
Propagandare l’esistenza del SNS tra il popolo lavoratore sardo è un dovere di ogni militante di aMpI; abbandonare i sindacati italiani e utilizzare il SNS per la risoluzione di ogni controversia nel proprio posto di lavoro diventa obbligo politico per ogni quadro dirigente di aMpI.

06 Relazioni Internazionali:

Sviluppare un internazionalismo reale tra le nazioni senza stato assume una opzione strategica per aMpI in funzione dell’esistenza stessa della lotta e delle rivendicazioni della nazione sarda di farsi Stato. La Nazione sarda “appartiene” alla sfera di influenza culturale, politica e ideologica dello stato italiano: “rinegoziare” questo rapporto significa avanzare sul piano della lotta di liberazione nazionale. Dunque riteniamo tattici i rapporti da instaurare con i soggetti che in Italia appoggiano la lotta della nazione sarda a farsi Stato. Sviluppare un internazionalismo attivo ed operante significa creare le condizioni perché i rapporti internazionali tra nazioni senza stato costituiscano il fondamento affinché l’avanzamento della lotta in una singola realtà costituisca in termini concreti l’avanzamento di tutti. Significa dunque dare il proprio contributo nella prospettiva della costruzione dell’Internazionale delle nazioni senza stato, costituita da tutte quelle organizzazioni che hanno adottato la linea politica sotzialismu-indipendentzia.

07 Relazioni Natzionali:

Consideriamo nostri alleati strategici e dunque referenti tutti coloro che senza riserve hanno riconosciuto e/o adottato la parola d’ordine sotzialismu-indipendentzia riconoscendo l’inscindibilità della lotta di liberazione nazionale dalla lotta di liberazione sociale e l’impossibilità di praticare la liberazione sociale senza una liberazione delle colonie e delle nazioni oppresse. Consideriamo nostri alleati tattici tutti i partiti e le organizzazioni che si collocano nell’area indipendentista e anticolonialista. Non consideriamo nostri alleati tutti coloro che non rientrano nel quadro sopra descritto: i partiti ed i sindacati italiani, quelli autonomistici, etc., di destra e di sinistra.

08 Emigrazione = Deportazione:

Al genocidio si accompagna la diaspora del Popolo Sardo: a fronte di circa un milione e mezzo di residenti in Sardigna, quasi un milione di sardi son costretti ad abbandonare la propria terra, a causa di un’emigrazione scientificamente organizzata tanto da poter essere definita deportazione. Pertanto si propone di essere un referente per le comunità di sardi emigrati e di creare insieme ad essi le condizioni affinché quella dell’emigrazione sia una scelta e non una costrizione, per cui vi sia la possibilità del ritorno in patria per coloro che lo desiderano.

09 Emigrazione interna:

Per emigrazione interna si intende quel meccanismo indotto dal sistema coloniale finalizzato a spopolare le zone interne della nostra terra, facendo riversare ampi strati di popolo sardo ad ingrossare i tre poli urbani attualmente in via di sviluppo (Cagliari, Sassari,Olbia). Meccanismo che tende ad accelerare la distruzione della Nazione Sarda, del suo impoverimento, della sua sconfitta. In quest’ottica aMpI si deve porre nella prospettiva di invertire il proprio intervento politico, teorico e pratico: dalle città ai paesi!
In ogni località dove si hanno rapporti, presenze, contatti bisogna lavorare allo sviluppo dell’attività politica nei luoghi dove si opera, si lavora, si vive, costruendo il livello territoriale di aMpI… altresì si diventa complici dello spopolamento stesso dei piccoli centri diventando di fatto riferimento o calamita di attrazione verso la città.

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