martedì 15 aprile 2014

Libia: un caso chiuso?

Quando aereo americano ha ucciso l'allora presidente della Libia, Muammar Gheddafi, poco più di due anni fa, e il bilancio delle vittime del bombardamento era oltre 10.000 e 1,2 milioni di sfollati in fuga le bombe.
La maggior parte sono stati distrutti vari servizi, tra cui il patrimonio universale. Stati Uniti ed Europa e anche applaudito considerato la Libia come un "close caso".
Nulla potrebbe essere più lontano dalla realtà, come in altri paesi della regione anche attaccato e invaso dalle truppe statunitensi e della NATO e ora mostrano un più alto poi la violenza. La Libia non fa eccezione. 
questi giorni le ultime notizie relative alle dimissioni del primo ministro libico appena nominato, Abdullah al Thini.
L'illegalità, l'insicurezza e l'aggravamento delle differenze etniche e tribali, sono la triste realtà di un paese che vede anche le sue risorse energetiche saccheggiate dalle multinazionali dalle stesse nazioni che lo hanno attaccato indiscriminatamente.
È stato riferito che nelle battaglie sud sono semplici attacchi tribali, ma germinano un'alleanza tra neri libici gruppi etnici con le altre forze che mirano a liberare il paese di un governo neocoloniale installato da Washington.
Ci sono molte notizie che riguardano la rinascita della "forza green", con i combattenti ben armati che sono venuti per attaccare e occupare la base aerea nella città di Sabha, nel sud.
Anche verificarsi ripetuti attacchi contro membri del governo ha recentemente imposto la morte del Vice Ministro dell'Industria, Hassan al-Droui ha incontrato nella città di Sirte.
Ciò che è chiaro è che sacche di resistenza attestano uno scenario in cui le tribù e gruppi etnici nel sud, sono saliti a combattere contro l'emarginazione politica, economica e sociale a cui sono sottoposti.
Un esempio di questo è la minoranza Tawergha e Tabou, entrambi composti di gruppi africani neri, che sono stati attaccati da altri gruppi sostenuti dal governo centrale di Tripoli.
La situazione in Libia oggi ci ricorda che 17 Marzo 2011, quando la no-fly zone, un preludio al bombardamento non si fermò fino a quando Washington e la NATO finalizzati Presidente Gheddafi ha detto.
Ci marca letale della realtà mostra al mondo come "democratico" e "rispetto dei diritti umani" sono il governo degli Stati Uniti è.
Quando l'equilibrio è quello che è successo in Libia e quello che sta accadendo oggi, quasi tre anni dopo e lo stadio in Iraq o in Afghanistan, invaso, bombardato, occupato per oltre un decennio, è chiaro l'essenza di un sistema egemonico che vogliono anche trasmettere esperienze simili in Siria e l'Ucraina, faretti conflitti in corso.
La Libia non è un "affare fatto", come Damasco e Kiev sono "casi aperti" presenti e future avventure imperiali.

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