NON TASSE MA
TANGENTI
Quelle che con un
eufemismo lo Stato chiama “le tasse”, in realtà sono vere e proprie tangenti.
Ci viene richiesto il “pizzo” su ogni bene primario e diritto naturale
inalienabile di nascita, e su altri beni che, nel tempo, si sono attestati a
irrinunciabili bisogni della società civile.
Così ci viene
estorto denaro quando acquistiamo una casa di abitazione, costretti in seguito
a pagare annualmente e per il resto della nostra vita la fatidica IMU. Ci viene
imposta una tangente “tassa sulla spazzatura”, che siamo costretti a pagare
annualmente per il resto della nostra vita. E poi le quote fisse bimestrali,
relative al consumo di acqua, di luce, gas, e telefonia fissa, costretti a
pagare dal momento in cui abbiamo scelto di abitare in una casa con un tetto
sopra la testa, preferendola
all’addiaccio, al sotto di un ponte, o a una baracca
di lamiera e cartone. Quote fisse, queste, che dovremo onorare comunque per
tutta la vita, anche nel momento in cui decidessimo di azzerare ogni consumo
energetico o ridurlo al minimo.
E se dopo
un’animata riunione famigliare, decidessimo imprudentemente di optare, per
l’acquisto di un’auto vettura, preferendola all’asino o a un carro trainato da
buoi, dobbiamo mettere nel conto tutta quella lunga lista di tangenti (bollo,
RCA, revisione, caro benzina, pedaggio autostradale, passaggio di proprietà,
ecc..) che scattano automaticamente al momento dell’acquisto, e che ci
perseguiteranno per tutta la vita, o per tutto il tempo durante il quale
risultiamo possessori di quel maledetto e diabolico bene – anche quando
decidessimo di limitare all’essenziale l’uso del veicolo.
Ma la lista delle
tangenti attraverso le quali lo Stato democratico ci ricatta e ci dissangua, al
pari di un’organizzazione mafiosa, è talmente lunga e così ben distribuita
all’interno del labirinto burocratico e legislativo, che ogni proposito di elencarle
tutte risulterebbe retorico e pedante.
Lo Stato, si
comporta al pari di un’organizzazione criminale (di fatto lo è, anche se ben
celato dietro travestimenti di facciata) quando, venendo meno il pagamento
della “tangente” richiesta, automaticamente blocca l’accesso ai tuoi beni e ai
tuoi bisogni primari, isolandoti dalla società, umiliandoti, e derubandoti
della dignità. Il suo potere di vita e di morte sul cittadino, gli consente di
toglierti luce, l’acqua, il gas,
di bloccare la tua macchina, di ipotecare la tua prima casa e di
metterla all’asta. Le sue leggi gli permettono di buttarti in mezzo ad una
strada, tu e tutta la tua famiglia, di ridurti in miseria fino
all’accattonaggio. In questo caso, per accelerare le pratiche di recupero e
renderle operative, si avvale del più spietato estorsore legalizzato in
circolazione: Equitalia. Un facsimile della “Gestapo”, che pur di incassare la sua
tangente, è disposto a qualsiasi crudeltà e nefandezza, al fine di riscuotere
il credito dovuto.
In altri casi, al contrario, ti è concesso
tutto il tempo necessario per poi, dopo dieci o quindici anni, spedirti a casa
con raccomandata, una bella cartella esattoriale, il cui importo è cento volte
quello che in realtà dovuto; e se non paghi entro i termini previsti, puoi dire
addio alla tua vita. Loro non vogliono i tuoi soldi subito – “Tu sei il loro
più redditizio investimento e guai a te se paghi a tempo debito”.
Ciò che è inverosimile e inaccettabile, è il
persistere a chiamare “democrazia”
una struttura che ha le connotazioni di uno stato di polizia, e che non
ha nulla da invidiare ai peggiori regimi del passato.
Questo Stato va al più presto smantellato,
azzerato, e ricostruito dalle fondamenta. Per essere certi di avere rimosso
tutto quel marciume che per lunghi 40 anni ha messo a ferro e fuoco questo
paese, trascinandolo dentro una deriva etica, morale e ambientale senza
precedenti.
GJTirelli
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