mercoledì 23 aprile 2014

RESISTENZA SEMPRE 25 aprile 1945 (Liberazione d'Italia) - 15 maggio 1948 (Nakba palestinese)........Il volantino che verrà distribuito.


CONTRO OGNI FASCISMO, CONTRO IL SIONISMO!
25 APRILE SEMPRE!
SOSTENIAMO LA RESISTENZA PALESTINESE!
www.palestinarossa.it/?q=it/fronte-palestina
frontepalestina@autistici.org

RESISTENZA SEMPRE
25 aprile 1945 (Liberazione d'Italia) - 15 maggio 1948 (Nakba palestinese)
Il 14 maggio del 1948 in Palestina viene proclamata la nascita dello stato d'Israele, ovvero del regime dei
coloni sionisti che da decenni si erano insediati nell'area con il supporto dell'Impero Britannico. Dal giorno
successivo, il 15 maggio, ricordato dal popolo palestinese come il giorno della Nakba (la Catastrofe), la
Palestina è scomparsa dalle carte geografiche e un popolo che aveva mantenuto la sua identità per secoli,
pur nella colonizzazione romana, bizantina, ottomana e britannica, è diventato un popolo profugo non
solo nei paesi vicini ma anche nella sua terra.
In questi 65 anni i sionisti hanno esteso la loro colonizzazione oltre i confini arbitrariamente conquistati nel
1948, caratterizzando il loro stato come un'entità senza nessuna carta costituzionale e senza confini fissi,
rivendicando esplicitamente un territorio che va dal Nilo all'Eufrate.
La Resistenza palestinese, nata contestualmente alla cacciata del popolo di Palestina durante il mandato
britannico ed alla proclamazione dello stato sionista, si è rinvigorita dopo l'occupazione dell'intero
territorio conseguente alla guerra del 1967 e all'espansione delle colonie sioniste.
Una parte consistente della sinistra italiana ed europea, che pure ogni anno celebra la liberazione
dall'occupazione tedesca e dal fascismo, sembra ignorare il diritto del popolo palestinese di resistere ad
una colonizzazione e ad un'occupazione straniere che durano ormai da quasi settanta anni; sembra
ignorare che lo stato sionista pratichi un apartheid di tipo razziale e religioso, che discrimina i suoi cittadini
di lingua araba e ancor più i palestinesi dei territori occupati nel 1967. Questa stessa sinistra che nel 1989
esultava per la caduta del muro di Berlino sembra ignorare il muro che i sionisti hanno costruito in
Palestina per spezzare ogni possibilità di movimento e di
comunicazione - quindi di organizzazione - del
popolo sottomesso. Nello stesso modo sembra ignorare le migliaia e migliaia di prigionieri politici
palestinesi, anche bambini, incarcerati senza accusa né processo e l'assedio cui da anni viene sottoposta la
popolazione di Gaza e che ha trasformato quel territorio in un'immensa prigione a cielo aperto. Sembra
ignorare che in questi anni con azioni militari e vere e proprie guerre lo stato sionista ha massacrato le
popolazioni palestinesi e libanesi e si è annesso, unilateralmente, il Golan siriano. Sembra ignorare che per
il capitalismo globale Israele fin'ora è stato un alleato strategico ed indispensabile.
Purtroppo non si tratta solo di ignoranza, spesso si tratta di connivenza e complicità. Si accusano di
antisemitismo coloro che sostengono la Resistenza del popolo palestinese, coloro che non ne vogliono più
sapere né di popoli eletti né di terre promesse, coloro che non concepiscono stati teocratici siano essi
cristiani, islamici o ebraici, coloro che, condividendo la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni
unite (1975), considerano il sionismo un'ideologia razzista.
Il revisionismo storico è una malattia senile di quella che fu la sinistra italiana, una malattia che ha portato
alla riabilitazione dei fascisti di Salò, alle campagne per la “pacificazione”, la “memoria condivisa”,
all'infangamento della Resistenza con le menzogne sulle foibe e la criminalizzazione del ruolo e del
contributo dei comunisti all'interno di essa. Tutto ciò al fine di distruggere il patrimonio di lotta e coscienza delle classi oppresse: superando i “conflitti e gli odi del passato” si vuole imporre oggi la pace sociale per
coprire l'offensiva a tutto spiano contro le condizioni di vita dei lavoratori che governi e padronato
conducono. Non è un caso che gli stessi che portano avanti il revisionismo storico per le vicende passate
del nostro paese, vogliono falsificare e cancellare quelle della Palestina, a partire dalla Nakba del 15
maggio 1948 ad oggi.
In occasione del 25 aprile, anniversario dell'insurrezione vittoriosa contro l'oppressione fascista e
l'occupazione tedesca del nostro paese, vogliamo ricordare tutte le vittime del nazi-fascismo di allora: le
popolazioni massacrate dai bombardamenti e dalla fame, gli antifascisti incarcerati e inviati al confino, i
partigiani fucilati, i cittadini inermi martoriati come a Marzabotto e in centinaia di altre città e villaggi di
tutta Europa, i 22 milioni di morti russi, i soldati inviati al macello, gli internati di ogni nazionalità,
schieramento politico e fede religiosa sterminati nei campi di concentramento nazisti e fascisti e vogliamo
soprattutto rendere omaggio ai combattenti della Resistenza europea, iniziata con l'aggressione fascista
alla Spagna e conclusasi, assieme alla guerra, con l'ingresso dell'Armata Rossa a Berlino.
Con gli stessi sentimenti ricordiamo anche i popoli di quello che comunemente viene chiamato terzo
mondo che, con grande sacrificio e lotte, ha percorso, e ancora sta percorrendo, la lunga strada per
liberarsi dal colonialismo e dall'imperialismo in Asia, Africa e America Latina.
Il 15 maggio sarà il 66° anniversario della Nakba del popolo palestinese, un popolo che da 66 anni esprime
la ferma volontà di resistere fino al giorno in cui ciascuno potrà tornare libero alla propria terra. A questo
popolo, che in questi decenni è stato costretto ad un eroismo encomiabile, in occasione del 25 aprile
vogliamo affermare che saremo al suo fianco sino alla liberazione della sua terra quando potrà, per dirla
con Bertold Brecht, divenire finalmente un popolo che non avrà più bisogno di eroi.

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