sabato 31 maggio 2014

UN POPOLO CHE DA SEMPRE ACCLAMA I SUOI CARNEFICI


UN POPOLO CHE DA SEMPRE ACCLAMA I SUOI CARNEFICI

Credete davvero che gli italiani votino per questo o quel partito sulla base di un programma politico che hanno consultato, visionato e condiviso? Pensarlo è comico! Sarebbe già gran cosa se sapessero leggere e comprendere il significato delle parole! In realtà gli italiani sono un popolo di analfabeti, di ottusi che distribuiscono il loro consenso a colpi di pancia, di tette, di culo, e sulle sollecitazioni della sola cosa in grado di attivare per brevi momenti, i pochi e residui neuroni del loro cervello bacato: l'uccello.
Così sostengono e votano personaggi “equivoci”, delinquenti, puttanieri e baldracche, condividendone i costumi e gli scopi, e ai quali affidare le loro sporche ragioni e interessi particolari. Una sorta di affinità elettiva, distintiva, caratteriale e compiacente, che definisce l’archetipo del moderno uomo di potere.
Poi ci sono gli eterni indecisi, i pavidi, che se pur in parte consapevoli della loro misera morale, umana, e condizione economica, sono sovrastati dalla paura di intraprendere una nuova strada, travagliati dal dubbio di potere perdere quel niente che ancora immaginano di avere. Sono gli stessi che affermano, “tanto non cambia niente …”, proprio loro che non hanno mai mosso un dito per cambiare le cose.

E poi ci sono i cattolici, i peggiori, quelli che guardano a Cristo e all’applicazione dei suoi dettami come una iattura – come uno specchio che riflette la loro sporca coscienza, sollecitandone i sensi di colpa. Non sia mai!!! Così ne rinnegano la paternità, ritenendo il Cristo un sovversivo e uno scapestrato, per privilegiare un Dio creatore che reputano più indulgente, compiacente e meno ingombrante. Comoda liturgia di una chiesa che rimette ogni peccato, crimine e nefandezza, purché confessato e supportato dalla penitenza orale.
Questa singolare razza di “mascalzoni della fede”, è spalmata in maniera trasversale all’interno di tutti i vari ceti sociali (dai più poveri ai più facoltosi), caratterizzandoli per una sorta di ipocrisia congenita, coltivata e adottata nel tempo a modus vivendi, che li porta a sostenere e acclamare l’uomo di potere, il più furbo e scaltro, degno impostore, apostata dell’etica e di ogni valore, e per questo degno di unanime approvazione.
Ergo, chi non pratica la volontà, la coerenza, e l’esempio, non potrà mai aspirare alla consapevolezza, e ogni sua scelta sarà il frutto di quell’opera di plagio mediatico attraverso il quale il Sistema omologa gli individui alle sue perverse logiche. Pertanto non c’è da stupirsi se gli italiani votano da sempre i loro carnefici.


GJTirelli

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