martedì 19 agosto 2014

Difesa: Sardegna, indipendentisti contro poligono Capo Frasca, manifestazione il 13 settembre...http://pressinsardinia.wordpress.com/


Difesa: Sardegna, indipendentisti contro 


poligono Capo Frasca, manifestazione il


 13 settembre


capo frasca ingresso
Cagliari, 18 ago. 2014 – “L’occupazione militare della Sardegna rappresenta un sopruso che dura da sessanta anni e che non siamo più disposti a tollerare. La nostra terra è ridotta a un campo di sperimentazione militare in cui diventa lecita qualsiasi soglia di inquinamento e viene testata qualsiasi tecnica di sterminio”. E’ l’invito che i movimenti indipendentisti, A Manca pro s’Indipendentzia, Sardigna Natzione Indipendentzia, Comitato Sardo Gettiamo le Basi, Comitato Su Giassu, Comitato Civico Su Sentidu rivolgono ai sardi per partecipare alla manifestazione contro le esercitazioni militari nel poligono dell’Aeronautica di Capo Frasca, in comune di Arbus (Vs), a 90 km da Cagliari.
“Col passare del tempo – si legge in una nota – lo Stato italiano intensifica il ritmo e il peso delle esercitazioni militari. L’occupazione militare rappresenta la negazione più evidente della nostra sovranità nazionale e impedisce uno sviluppo socio-economico indipendente del nostro popolo, condannando la Sardegna all’infamante ruolo di area di servizio della guerra”.
Gli indipendentisti affermano che vogliono “che la Sardegna diventi un’isola di pace e che il suo territorio sia assolutamente indisponibile per le esercitazioni di guerra, di qualunque esercito (compreso quello italiano) e sia interdetto a qualunque attività o presenza connesse con chi usa la guerra per aggredire altri popoli o per crimini contro i civili, colpendo ospedali, scuole, rifugi per sfollati e abitazioni civili.  Chiediamo che la Sardegna sia immediatamente e per sempre interdetta all’aviazione militare israeliana”.
I movimenti indipendentisti invitano “tutto il popolo sardo, le associazioni, i partiti e i comitati ad aderire e partecipare alla manifestazione indetta a Capo Frasca il prossimo 13 di settembre per pretendere a gran voce il blocco immediato di tutte le esercitazioni militari” e la chiusura di “tutte le servitù, basi e poligoni militari con la bonifica e la riconversione delle aree interessate”.

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