mercoledì 6 agosto 2014

PAOLO BRUNETTI E CROLLO LETTORI DI BARNARD FUORI DAI SOCIAL

[Alcune considerazioni su...]

PAOLO BRUNETTI E CROLLO LETTORI DI BARNARD FUORI DAI SOCIAL

Premessa: una notte Randy Wray mi disse "Mi sembra che se non sei su Facebook o su Twitter, nessuno sotto i 60 anni ti leggerà mai". 
Paolo Brunetti è un anziano signore che da 20 mila anni pubblica informazione inaccessibile ai media, ma non di rado essenziale per la vita e la democrazia. La sua casa editrice si chiamaAndromeda. Pubblica anche me ogni tanto, e la cosa buffa è che io non so nulla di cosa fa coi miei lavori… mi frega? Ci fa soldi? È onesto e mi offre un centinaio di lettori in più? Booo… Non lo so, ma Brunetti lo dovete conoscere.
Per due motivi.
A) Era amico intimo, ma veramente intimo, di Beppe Grillo cui ha dato un'oceano di soggetti per i suoi spettacoli, quando quel porco di Grillo era un uomo libero. Poi quando il porco Grillo è diventato un ricattato dalla Casaleggio Associati (mi hanno detto che di mezzo c’è un giro di coca, ma non ci credo), ha mandato a cagare Paolo Brunetti.
B) E’ stato in galera per le sue idee negli anni di Piombo, giuste o sbagliate che fossero, ma almeno è uno che non si è consumato il culo davanti al pc come voi scimmie cani, scemi ipnotizzati da Internet.
Un webmaster che smanetta forte su Internet mi ha appena informato che da quando ho chiuso i miei accounts su Facebook e Twitter, i miei lettori sono… crollati. Il numero di scimmie cani sono crollati.
Di loro mi frega meno che di un sacchetto di plastica dell’IPERCOOP, di quelli che i padroni dei cani usano per... Quello che purtroppo mi rattrista è che il Vero Potere ha vinto. Milioni di scimmiette cani che credono di essere impegnati, e che invece sono succhiati dentro una cloaca da stazione di treni chiamata Social Networks, con mamma e papà che, rispettivamente, gli stirano le camicie e gli danno la paghetta. E se Paolo Barnard non gli compare sui Social, non lo leggono più! (e quando Von Rompuy sfonda il sedere loro e dei loro genitori, ha la via facile, faaaaaacile, ed è giusto, giusto, solo giusto).
Paolo Brunetti ha speso una vita facendo altro.
Stanotte una scimmia cane mi ha fermato in un pub, e mi ha detto: “LEI E’ IL GRANDE BARNARD! Dove posso leggerla?”. Dove sono i sicari dei Casalesi quando uno ne ha bisogno? Deve vivere uno così? Deve morire con un proiettile nella nuca. Mentre milioni di suoi coetanei negli anni 70’ affrontavano le camere di tortura, la morte sotto tortura, in Cile, Argentina, Grecia o in Sudafrica per gli stessi motivi, ma senza google. Questo demente scimmia cane non sa neppure fare un google search per la democrazia. E come lui tutti sti bamboccetti della rete Social, le scimmie cani.
Brunetti stampa libri, quelle cose che hanno odore di carta, e che bisogna spostare il sedere (scimmia cane) per andare a comprare o a ritirare alla Posta. Forse troppa fatica… Povero Paolo Brunetti, come ti capisco. Brunetti, ci parliamo solo fra di noi ormai, come quando ospitasti Ivan Illich a Casalecchio di Reno (BO) e c’erano… 50 persone ad ascoltarlo. Ad ascoltare Ivan Illich… vorrei piangere, vorrei non essere mai vissuto in questa epoca di scimmie cani.
Ivan Illich, e 50 persone.
Brunetti, è finita, è veramente finita. Hanno vinto le scimmie cani, la gente. E ha vinto Von Rompuy.

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