mercoledì 10 settembre 2014

Viterbo, incontro su "Abolire la Nato"

Viterbo, incontro su "Abolire la Nato"

Viterbo, incontro su "Abolire la Nato"
Si è svolto nel pomeriggio di domenica 7 settembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema "Abolire la Nato, organizzazione stragista che sta portando l'umanità verso un conflitto mondiale che può distruggere la civiltà umana".

Nel corso dell'incontro è stata ricostruita la storia della Nato e ci si è soffermati in particolare sulla sua azione dagli anni '90 ad oggi: dalla guerra contro la Jugoslavia a quella contro la Libia si è trattato di una catena di illegali aggressioni stragiste e di una politica di dominazione terroristica i cui esiti nefasti chiunque è in grado di constatare.
Lungi dall’essere un’alleanza difensiva, essa pertanto si configura ormai essenzialmente come un'organizzazione responsabile di:
a) condurre guerre illegali e criminali;
b) esautorare l'Onu ed impedirne l'azione di pace, di interposizione e di polizia internazionale;
c) asservire l'Unione Europea agli interessi economici del capitalismo finanziario ed agli interessi geopolitici dell'imperialismo statunitense;
d) indurre - ovvero costringere - i Paesi che ne fanno parte a spese ed impegni militari ingenti ed inammissibili, immorali ed incompatibili con una politica democratica, di pace, di difesa e promozione dei diritti sociali e del welfare, di autentica sicurezza dei propri stessi popoli;
e) fungere da braccio armato di una politica antidemocratica, neocoloniale ed onnisfruttatrice;
f) minacciare la pace mondiale ed impedire la liberazione dei popoli e la cooperazione pacifica tra gli stati.
Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha così sintetizzato la riflessione comune: "Si può fare una sola cosa della Nato: abolirla.
Essa è infatti un pericolo per l'umanità e un'organizzazione palesemente terroristica secondo i criteri in base ai quali si definiscono terroristi gli altri attori criminali dello scenario internazionale che adottano le sue stesse pratiche di provocazione, di intimidazione, di aggressione armata illegale con esiti stragisti.
L'umanità si trova oggi a un bivio: perseverare follemente sulla via della guerra, del riarmo, dello sfruttamento schiavista degli esseri umani e dello sfruttamento desertificatore della natura, oppure scegliere saggiamente la via della nonviolenza, del rispetto dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Nella prima ipotesi si intensificheranno le stragi e le devastazioni, l'imbarbarimento e la miseria, e si farà sempre più vicino il pericolo del crollo della civiltà umana.
Nel secondo caso l'umanità avrà una possibilità di salvezza; ma affinché l'alternativa nonviolenta si realizzi essa deve concretizzarsi nel disarmo, nell'abolizione degli eserciti, in una politica di cooperazione internazionale fondata sul rispetto della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani e sulla difesa della biosfera casa comune dell'umanità intera".
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.
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