mercoledì 1 ottobre 2014

L’ECONOMIA SCHIAVISTA


L’ECONOMIA SCHIAVISTA
“Tu che lavori per produrli, li devi anche acquistare – altrimenti la fabbrica chiude e tu vai a spasso”
Il Sistema Potere, così come lo conosciamo, non avrebbe mai visto la luce senza l’apporto, l’appoggio incondizionato e la complicità attiva di centinaia di milioni di individui del mondo occidentale pronti a prostituire i loro principi sull’onda di promesse di libertà e di benessere, gridate da qualche rampante e improvvisato affabulatore telematico. Il Sistema dunque non si è auto/generato ma è cresciuto e si è sviluppato fino a questo punto, perché sistematicamente e metodicamente alimentato dall’insensatezza complice dei nostri comportamenti individuali e quotidiani. Una diabolica opera di propaganda che agisce sui lati peggiori dell’individuo!
Milioni di lavoratori e di famiglie dei paesi industrializzati, per decenni sono sopravvissuti acquistando e consumando tutti quei beni (o meglio, i mali) che la stessa classe operaia ha concorso a  produrre in totale solitudine, al chiuso di caotiche e maleodoranti fabbriche fumanti. Un perverso meccanismo (circolo vizioso), in virtù del quale se intendi mantenere il lavoro devi acquistare ciò che hai contribuito a produrre per assicurarti il salario o lo stipendio – risultato ultimo di una condizione delirante di moderna schiavitù a piede libero, che ha defraudato l’individuo del suo sacrosanto tempo libero e di una vita degna, omologandolo all’idea dominante di sfruttamento sistematico, imposta dal Sistema Padrone Schiavista. Partendo dal televisore, lavatrice, frigorifero, play station e cellulare, passando per tutto quel luna park di tecnologia ludica e infantile, fino all’ultimo più schifosissimo yogurt snellente e cremina rassodante, rappresentano tutti quanti insieme, il frutto velenoso di un lavoro derivante da un’occupazione che ha privato l’uomo di ogni barlume di dignità e di prospettiva culturale, trasfigurandolo in una macchina che respira, senza un’anima e una logica!
Se non fosse la stessa “massa” (tutti noi) ad avere alimentato per decenni gli stomaci senza fondo “dell’imprenditoria dell’effimero”, le fabbriche avrebbero già chiuso da tempo e l’economia schiavista derivante dalla catena di montaggio non sarebbe mai divenuta. Il risparmio dei cittadini che oggi, agli occhi del Sistema é visto come una sciagura planetaria, è stato per millenni il vero punto di forza di ogni società sensata e civile che, in ragione di questo, proiettava nel futuro la sua continuità. E’ questa la cruda e sconcertante realtà - risultato di un liberismo tiranno e senza regole, che attraverso un meccanismo perverso, improntato al consumo indotto e sistematico di beni illusori, consolida il suo potere e guarda al risparmio dei cittadini, come ad una sciagura planetaria e al pari di un’eresia.
Nel frattempo gli imprenditori italiani delocalizzano le loro fabbrichette di merda nei paesi poveri per incrementare i loro profitti speculando sui bisogni primari e ineludibili della gente. Il tasso di disoccupazione nazionale sale di ora in ora e molto presto, quando la cassa di integrazione, la mobilità, i sussidi assistenziali e ammortizzatori sociali, avranno prosciugato le ultime speranze di sopravvivenza dei lavoratori, Matteo Renzi dichiarerà candidamente che il lavoro e l’occupazione sono un “Totem ideologico”, e la morte per inedia, “un grande passo avanti verso la crescita”.

Gianni Tirelli

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