martedì 7 ottobre 2014

LETTERA A UN CRETINO DI STATO


LETTERA A UN CRETINO DI STATO

Se dovessi scrivere una lettera a una persona che disprezzo per comunicarle il mio feroce disappunto, non inizierei mai la frase con: caro.. gentile.. signore.. spettabile.., ma con un insulto del tipo: “gran pezzo di merda”…, “rottinculo”… e roba del genere. A maggior ragione, se il soggetto ricopre una carica istituzionale di primo piano e pertanto (più di ogni altro comune cittadino) si dovrebbe attenere a comportamenti irreprensibili. Gli uomini politici, proprio in virtù della carica che rivestono, e dopo avere giurato sulla costituzione la loro totale fedeltà e abnegazione allo stato, sono tenuti (vincolati) ad avere comportamenti etici e deontologici integerrimi. Le loro colpe, abusi e soprusi, sono dunque mille e mille volte più gravi di quelle di un qualsiasi cittadino, e la loro pena deve essere esemplare, senza sconti di sorta o filtrata da leggi “ad personam” che ne destituiscano l’uguaglianza difronte alla legge. In questo caso, decade il concetto di democrazia, che a sua volta trasfigura in regime autocratico.
Ma il personaggio in questione, cresciuto alla scuola del “berlusconismo d’assalto” e ritenendosi il più furbo dei furbi, ha adottato la strategia del” fingersi il bene” allo scopo di raccoglere quanto più consenso popolare possibile, per usare in seguito il potere conseguito a confortare interessi particolari, personali, e a onorare le “tangenti” richieste da coloro che si sono impegnati e spesi per dare corpo alla sua ambizione.
Per quest’uomo dal linguaggio banale (attoruncolo privo di charme, comparsa retorica e prolissa), la bugia costituisce una regola relazionale e la sua introiezione proiettiva lo porta ad attribuire agli avversari tutti i suoi difetti, a cominciare dalla menzogna. Un bugiardo seriale, patologicamente convinto di potere spacciare la sua sottile furbizia per rara intelligenza, e quella compulsione che lo porta a snocciolare promesse quotidiane (del resto sempre disattese), in abile stratega e navigato uomo di mondo. Da ciò si ricava che il suo giudizio sul popolo italiano, non diverge dallo stesso che potrebbe esprimere difronte ad un branco di asini ammaestrati; la stessa operazione di marketing che lo stesso Benito Mussolini ha sperimetato con successo, e che hanno fatto loro Bettino Craxi e Silvio Berlusconi, che travestiti da socialisti improntavano la loro bieca propaganda sui temi della giustizia sociale, del benessere comune e della libertà per tutti – rinnegando e negando una volta al potere, ogni patto e contatto.
La sua incessante presenza sugli schermi televisivi e giornali sta surclassando quella del Cainano di un tempo. Ma non avendo di Berlusconi, di Craxi e del Duce né le palle, né il potere economico, né tanto meno gli stretti rapporti con la cerchia dei veri potentati, rischia quell’overdose mediatica che a breve lo costringerà all’angolo della sua conclamata stupidità.
Promettere cose irrealizzabili e parallelamente fare l’esatto contrario, è caratteriale di questa tipologia di singolari individui.
“Non andrò a palazzo Chigi senza legittimazione popolare”, tuonava allora l’eroe senza macchia e senza paura!!! E poi: “Aboliremo il finanziamento pubblico ai partiti e ai giornali” – “Basta privilegi.. via le auto blu”. E ancora: “Cambiare in nome dell’equità e della giustizia le regole delle pensioni si può fare. Ma nel pacchetto ci deve essere a tutti i costi l’abolizione di qualsiasi vitalizio per i politici. Un Parlamento che legifera sulle pensioni degli altri tenendosi stretti i propri privilegi sarebbe inaccettabile” (Renzi, 25-10-2011). Nulla di fatto per abolire i vitalizi dei parlamentari, nemmeno per quelli condannati. E poi l’abolizione del Senato, delle province, il suo sostegno all’articolo 18. Per l’edilizia scolastica, tra fondi vecchi e nuovi (244 milioni), è stato stanziato circa 1 miliardo: 450 milioni per le piccole ristrutturazioni (17.961 richieste), 400 per la messa in sicurezza (2.865), 244 milioni per nuovi edifici (404). La riforma epocale, a oggi, è un bel documento sul sito “passodopopasso”. E infinite altre assurdità che sarebbero troppo lunghe da elencare ma che potrete visionare aprendo il File a fondo pagina.
Un politico che non mantiene le sue promesse elettorali, commette tre reati:
1) Falso in atto pubblico
2) Raggiro
3) Circonvenzione di incapaci

Stipulare poi accordi in segreto con un delinquente certificato, amico di merende di un condannato a 7 anni per associazione mafiosa, comporta l’arresto e l’interdizione a vita dai pubblici uffici.
Ma in questo disgraziato paese la verità (la somma eresia) è evitata come un virus mortale.


GJTirelli

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