sabato 25 ottobre 2014

MA SIAMO ANCORA SICURI DI ESSERE VIVI?....gjtirelli


MA SIAMO ANCORA SICURI DI ESSERE VIVI?

Ma siamo ancora sicuri che tutta quella montagna di rifiuti industriali riversati sull’ambiente, sia il prezzo congruo da pagare per il mantenimento della “modernità”?
Che l’estinzione di migliaia di specie animali e vegetali, l’effetto serra, lo scioglimento dei ghiacciai, la contaminazione delle acque, siano tutti fattori (danni collaterali necessari) di quel processo che abbiamo incredibilmente voluto definire, civiltà e progresso?
Siamo ancora sicuri, che tutto quel baraccone ludico/tecnologico invalidante, sia sinonimo di libertà e democrazia, e dispensatore di felicità?
Ma credete davvero che possa esistere una crema che vi fa snellire dormendo, una merendina che vi da la carica, uno yogurt ripulente, un dentrificio rispendente che illumina la mente, una pillola tonificante, un farmaco rilassante, un detersivo ammorbidente, un acqua ionizzante, una marmitta eco/assorbente?
Ma siete ancora sicuri di essere vivi, se non degli zombi che respirano, tirando a campare, senza alcun motivo logico, razionale, comprensibile, e che si avviano ciondolando verso il baratro?  

Il relativismo culturale che le nuove generazioni erediteranno, è la più grande sciagura nella storia dell’umanità. Crederanno davvero che la chirurgia estetica, il divorzio e l’aborto siano sinonimo di conquiste di libertà o, non di meno, degli escamotages (oggi platealmente definiti diritti) che, risolvono si, il problema dal punto di vista tecnico, ma ben lontani dal produrre gli anticorpi necessari a contrastare la degenerazione e l’appiattimento della coscienza individuale?
Crederanno davvero che le bombe intelligenti, fatte esplodere sulla testa di persone innocenti, sia la giusta, sola e unica condizione per preservare e consolidare la libertà di tutti? Che il traffico di organi, l’uso di droghe sintetiche, gli abusi sistematici sui minori, la prostituzione dilagante, siano semplicemente i normali e logici effetti collaterali (male fisiologico) di quella medicina (la libertà), in assenza della quale le nostre società sarebbero in preda all’anarchia più totale; il prezzo da pagare per essere liberi? Che la propaganda populista e mediatica di prodotti inutili, inefficaci e dannosi, rientri nelle logiche di una società libera e che il lordume morale di cui trasudano i programmi televisivi, sia la connotazione (nel bene o nel male), del diritto alla libertà di informazione?
La verità, è che siamo schiavi di tutto questo per avere abdicato alle nostre debolezze e dipendenze, e barattato la dignità e il buon senso in cambio dell’illusione e della seduzione dell’effimero che, come neve al sole, si sta sciogliendo sotto la rovente luce della modernità e di una libertà martoriata e mercificata.




Gianni Tirelli

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