domenica 14 dicembre 2014

Israele si affida ai neo-nazisti per bloccare il riconoscimento palestinese in Europa

Israele si affida ai neo-nazisti per bloccare il riconoscimento palestinese in Europa

by sitoaurora
Wayne Madsen Strategic Culture Foundation 08/12/2014
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David Rotem
Il voto parlamentare che in Europa riconosce la sovranità dello Stato di Palestina viene contrastato dalla singolare coalizione tra sionisti e neo-nazisti. Se l'alleanza appare strana, sionisti e neo-nazisti condividono diversi interessi, tra cui l'opposizione agli immigrati musulmani in Europa. Forse nessuno rappresenta meglio l'alleanza sionista-nazista del deputato del Riksdag (parlamento) svedese Kent Ekeroth dei Democratici di Svezia. Ekeroth non solo è un compare dei diversi partner globali dei Democratici di Svezia, tra cui il Ku Klux Klan e il suo ex-capo David Duke, ma è anche ebreo. Ironia della sorte, la forte opposizione di Ekeroth all'immigrazione in Svezia è segnata dal fatto che sua madre, ebrea kazaka, emigrò in Svezia. Ekeroth disprezza il ministro per l'urbanismo svedese, di origine turca, Mehmet Kaplan della coalizione del Partito Verde, perché partecipò alla flottiglia di aiuti della Mavi Marmara a Gaza, militarmente attaccata da Israele in acque internazionali nel 2010 con numerosi morti. Ekeroth è il portavoce dell'opposizione dei Democratici di Svezia, al Riksdag, alla decisione del governo svedese di riconoscere la Palestina. Il partito di Ekeroth s'è unito all'opposizione moderata-conservatrice svedese al riconoscimento della Palestina. Il fondatore dei Democratici di Svezia, Gustaf Ekstrom, era un ufficiale delle Waffen SS ed ex-capo del partito nazista svedese. L'ex-presidente dei Democratici di Svezia Anders Klarström, è un attivista del partito del Reich Nordico. Anche se ai Democratici di Svezia è vietato l'uso di uniformi naziste dal 1995, il partito resta un'organizzazione xenofoba di estrema destra. C'è anche una spaccatura politica tra i deputati dei Democratici di Svezia al Parlamento europeo ed Ekeroth al Riksdag. A settembre, due deputati democratici di Svezia, Kristina Winberg e Peter Lundgren, hanno votato contro l'accordo di associazione UE-Ucraina promossa dai principali sionisti ucraini, come il primo ministro Arsenij Jatsenjuk e Igor Kolomojskij, governatore del Dnipropetrovsk Oblast.
Dopo il tentativo del partito di far fallire l'iniziativa sullo Stato palestinese al Riksdag, Ekeroth si è unito a molti altri parlamentari di destra nel sostegno ad Israele. Attraverso il meccanismo del Caucus degli Alleati d'Israele, dell'Israel Allies Foundation, il regime nazionalista ebraico sempre più fascista d'Israele cerca d'anticipare altre mosse parlamentari simili nel riconoscere la Palestina. La decisione svedese di riconoscere la Palestina è stata seguita dai voti alla Camera dei Comuni inglese, del Senato irlandese, del Congresso dei deputati spagnolo e dell'Assemblea nazionale francese, che hanno votato in modo deciso di riconoscere la sovranità dello Stato palestinese, e il parlamento belga dovrebbe seguire con un riconoscimento formale della Palestina. Anche se il partito conservatore inglese s'è ufficialmente astenuto sulla risoluzione palestinese alla Camera dei Comuni, il tory David Burrowes, membro di Commons’ Conservative Christian Fellowship e Conservative Friends of Israel, ha condannato il voto assieme ad Ekeroth, in Israele, dov e i parlamentari sono stati accolti calorosamente dal deputato diYisrael Beitenu alla Knesset, David Rotem, che fa dichiarazioni razziste su palestinesi e africani. Rotem chiama gli africani “bongo bongo”. La sua presidenza dell'Israel Allies Caucus indica la natura xenofoba del gruppo e perché inviti importanti politici neo-nazisti europei in Israele. Alla Camera dei rappresentanti del Congresso, il razzista Israel Allies Caucus è presieduto dai congressisti Eliot Engel (democratico di New York), Brad Sherman (democratico della California), Doug Lamborn (repubblicano del Colorado) e Trent Franks (repubblicano dell'Arizona). Lamborn una volta usò il termine “bimbi abbronzati” in un programma radiofonico e fu condannato per la sfumatura razzista.
L'opposizione al parlamento olandese al riconoscimento dello Stato palestinese è guidato dall'amico d'Israele Bastiaan Belder del Partito riformato calvinista (SGP) di destra. Il partito, dichiaratamente cristiano-sionista, si oppone al suffragio femminile e vieta i deputati donne. Non ha mai candidato donne. Il SGP e un partito alleato, l'Unione cristiana, guidano gli sforzi nel parlamento olandese per eliminare i contributi olandesi all'Agenzia delle Nazioni Unite in soccorso ai profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA), con l'accusa di finanziare “terroristi”. I membri del SGP sono sospettati da varie agenzie d'intelligence di contrabbandare tecnologia e materiali nucleari olandesi in Israele da decenni. Dopo l'incidente del 1992 del volo El Al 1862, dopo il decollo dall'aeroporto internazionale di Schiphol, alti livelli di radiazioni furono rilevati nel sito dello schianto del Boeing 747, il quartiere di South Bijlmer di Amsterdam. I sionisti calvinisti, che sostengono il programma sulle armi nucleari d'Israele, si opposero alle indagini delle autorità olandesi sul materiale a bordo dell'aereo. Il governo israeliano, che notoriamente mente su questioni d'intelligence, sostenne che l'aereo trasportava semplicemente profumi, frutta e materiale informatico non specificato. Belder e il suo partito si sono uniti all'opposizione alla Palestina con lo xenofobo Partito della Libertà di Geert Wilders, noto razzista gradito agli israeliani. L'ex-ministra degli Esteri olandese Maxime Verhagen, dell'Appello democratico-cristiano di destra, è un altra antipalestinese ed esaltata amica d'Israele e del sionismo.
L'opposizione al voto dell'Assemblea nazionale francese alla Palestina proviene soprattutto dalla neo-gollista Unione per un Movimento Popolare (UMP), anche se nove deputati hanno rotto con il caucus votando per la Palestina. L'ex-presidente Nicolas Sarkozy, di origine ungherese-ebraica e pretendente alla presidenza nel 2017, s'è opposto al voto sulla Palestina. Meyer Habib, noto deputato sionista all'Assemblea nazionale dell'Unione dei Democratici ed Indipendenti, e amico intimo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha tacciato di “antisemitismo” e “sostegno al terrorismo” il voto dei deputati socialisti, comunisti e verdi a sostegno della legge sulla Palestina. Habib, naturalmente, non si pronunciava sul fatto che 4 dei 30 deputati dell'UDI si sono ammutinati votando per la Palestina e altri 4 si sono astenuti. Ma c'era una buona notizia per Israele dall'estrema destra dell'Assemblea. Marion Marechal-Le Pen, la nipote del fondatore del Front National Jean-Marie Le Pen, s'è astenuta sulla risoluzione sulla Palestina indicando un Front National che si avvicina a posizioni ancor più filo-israeliane nel fervore anti-islamico e anti-arabo. Dopo il successo palestinese nei parlamenti di Svezia, Regno Unito, Irlanda, Francia, Spagna e Portogallo, la battaglia degli ambulanti dell'influenza israeliana passa a Copenhagen e al Folketing danese. A differenza della Svezia, dove la ministra degli Esteri socialdemocratica Margot Wallstrom ha sostenuto il voto sulla Palestina e il riconoscimento della Svezia dello Stato palestinese, il suo omologo danese, Martin Lidegaard del Partito social-liberale danese, ha detto che la tempistica del voto al Folketing è “scorretta”. La proposta di riconoscimento al Folketing della Palestina è presentata da Partito Socialista Popolare, Alleanza rosso-verde e dalla Comunità Inuit di Groenlandia. A luglio, la prima ministra socialdemocratica danese Helle Thorning-Schmidt, nuora dell'ex-capo del Partito Laburista inglese Neil Kinnoch, ha rifiutato di unirsi ai suoi colleghi socialdemocratici scandinavi Jonas Gahr Store e Stefan Lofven della Svezia (ora primo ministro), Antti Rinne della Finlandia e Arni Pall Arnason dell'Islanda, nel condannare l'aggressione d'Israele a Gaza. Il Partito socialdemocratico danese è da tempo penetrato da agenti d'influenza israeliani.
Il voto sul riconoscimento palestinese proposto nel parlamento sloveno è contrastato dall'infiltrato da George Soros Partito Democratico Sloveno (SDS), assai pro-Israele. L'opposizione di sinistra, Lista Unita (ZL), sostiene il voto a dispetto del ministro degli Esteri Karl Erjavec che ha una posizione simile all'omologo danese sul “cattivo tempismo” del voto. Si prevede che i futuri voti parlamentari europei, tra cui quello al parlamento europeo, saranno oggetto di manovra di “annacquamento”, come in Spagna. La risoluzione del parlamento spagnolo, approvata da 319 contro 2 contrari e 1 astensione, chiede il riconoscimento dello Stato palestinese. non-necessariamente contiguo, e solo dopo un accordo israelo-palestinese. Il neo-fascista Partito Popolare spagnolo costringeva il Partito socialista operaio all'opposizione ad ingoiare una “pillola velenosa”.
Visti i vari voti nei parlamenti d'Europa, Israele ora può contare sui suoi amici fascisti e neonazisti per abbattere le future mosse parlamentari a sostegno della Palestina.
Kent Ekeroth alla Knesset
Kent Ekeroth alla Knesset (secondo da sinistra)

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