martedì 23 dicembre 2014

Non lanciare sassi al vicino se abiti in una casa di vetro

Non lanciare sassi al vicino se abiti in una casa di vetro

Non lanciare sassi al vicino se abiti in una casa di vetro

La Russia non intende arrendersi sotto la pressione delle sanzioni, sostiene l’agenzia statale cinese Xinhua. Il 18 dicembre a Bruxelles si è tenuto il summit dell’UE dove le sanzioni antirusse non sono state né abolite, né attenuate. Ciò significa che le “guerre delle sanzioni” tra Russia e UE andranno avanti.

Dopo l’esplosione della crisi in Ucraina i paesi occidentali hanno introdotto in tre fasi sanzioni contro la Russia. Queste sanzioni hanno fortemente colpito l’economia russa. Recentemente il premier russo Dmitrij Medvedev ha confermato che a causa delle sanzioni la Russia ha perso decine di miliardi di dollari. Ma riuscirà l’Occidente mediante le sanzioni a costringere Mosca alla resa?
Giorni fa il viceministro degli Esteri russo, Serghej Riabkov, ha dichiarato che Mosca non discuterà con Washington l’abolizione delle sanzioni antirusse in quanto le ritiene illegittime. Tutto questo sta a dimostrare che la Russia non intende affatto arrendersi sotto la pressione delle sanzioni ed è pronta ad un duraturo confronto.
Rispetto alle sanzioni antirusse le sanzioni messe in campo dal Cremlino si sono rivelate sensibilmente meno forti. Tuttavia le guerre delle sanzioni sono un’arma a doppio taglio. Gli USA e l’UE dovranno raccogliere i frutti amari di quello che hanno loro stessi seminato.
Secondo le prime stime della Eurocommissione, il danno arrecato all’Europa in seguito alle sanzioni antirusse può ammontare quest’anno a 40 miliardi di euro e a 50 milardi nel prossimo anno. Non solo, ma la recente rinuncia di Mosca alla costruzione del South Stream ha indebilto ancora le prospettive dell’economia europea già senza questo tutt’altro che brillanti.
Per quanto riguarda gli USA, le sanzioni che hanno varato contro la Russia avranno ricadute innanzuitutto sul piano strategico. Oggigiorno per la soluzione di molti problemi globali è necessaria la partecipazione della Russia. Le discordie con la Russia indeboliranno le forze della comunità mondiale nell’opposizione comune alle sfide mondiali, il che lederà indubbiamente gli interessi strategici degli USA.
È da notare che gli stessi USA ed UE hanno divergenze in merito all’introduzione delle sanzioni antirusse. Rispetto agli USA i paesi europei sono legati molto più strettamente con la Russia. Il volume dei rapporti economici tra USA e Russia è abbastanza modesto: circa 40 miliardi di dollari all’anno contro i 460 miliardi di dollari dell’interscambio tra UE e Russia. Proprio con questo fatto si spiega la irrisolutezza dell’Europa in merito all’introduzione delle sanzioni antirusse.
All’interno dell’Europa si scontrano adesso due tendenze opposte. Secondo Luigi Marino, ex senatore del Partito dei comunisti italiani, la Germania insiste sul proseguimento della politica di rigore, ma la realizzazione di questa politica ha arrestato la crescita economica, ha generato la deflazione e la crisi della domanda dei beni di consumo. Paesi come la Francia e l’Italia si oppongono alla politica di rigore che costituisce la causa principale della stasi economica e provoca la disoccupazione di massa.
All’inizio di dicembre il presidente francese Francois Hollande ha fatto una visita non programmata a Mosca dove si è espresso contro la “erezione di un nuovo Muro di Berlino”. Il ministro dell’economica e dell’energia tedesco, Sigmar Gabriel, ha invitato giorni fa le relative parti a ritornare alle trattative sulla costruzione del South Stream. Tutto ciò dimostra come sia complessa la posizione dell’Europa nei confronti della Russia.
Insomma, non lanciare sassi al vicino se abiti in una casa di vetro. Con l’attuale sistema dei rapporti internazionali, quando si sta intensificando il processo di globalizzazione, il dialogo politico è l’unica via razionale di soluzione dei problemi. Se Washington e l’UE continueranno le guerre delle sanzioni contro la Russia, incasseranno alla fine loro stessi un “colpo di sasso” per la propria imprevidenza.

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