martedì 20 gennaio 2015

gianni tirelli 18:24 (54 minuti fa) UN ECCEZIONALE FALSO STORICO

gianni tirelli

18:24 (54 minuti fa)

UN ECCEZIONALE FALSO STORICO

 Il Neoliberismo rampante, che subito dopo la seconda guerra mondiale (63.00.000 di morti) esibiva con orgoglio la sua perversa natura, aveva allora ben compreso l’inopportunità e le difficoltà circostanziali relative alla messa in atto del suo piano di omologazione e di sfruttamento delle masse, nei modi e nei tempi caratteriali di un regime.
Appariva così più sensato, proficuo e meno impegnativo, sottomettere, asservire e manipolare gli individui facendo leva sui loro lati peggiori, sulle loro debolezze, concedendo loro la soddisfazione/realizzazione di ogni più turpe desiderio, bisogno, vizio e perversione - costringendoli alla dipendenza e all’assuefazione, in virtù di un’opera di plagio mentale di massa, che si prefiggeva di scardinare ogni preesistente scala di valori, principio etico e parametro di riferimento oggettivo. Lo scopo era di facilitare la commercializzazione e l’acquisto di ogni bene e bisogno prodotto dal Sistema, senza alcun ostacolo di natura morale, critica, e personale.
Tutto questo progetto di falsificazione e di contraffazione della realtà è stato definito LIBERTA’.
E’ in questo modo che il Sistema ci disattiva, rendendoci innocui all’interno di una società dove ogni singolo individuo è schedato, controllato e, di privato, non è rimasto nulla - un ibrido sterilizzato da ogni personalismo e disinnescato da noi ogni imprevisto impulso rivoluzionario.
Questo è il vero volto del Liberismo dalle mille facce e infinite personalità - più subdolo, più velenoso, più miserabile di qualsiasi totalitarismo.
Del resto, non è meno terrificante (se pur in forma diversa) del nazismo, anche se per certi versi, ancora più subdolo  e inquietante, sia per dimensioni che per crudeltà. Non esistono anticorpi per contrastare la sua avanzata, né punti nevralgici da colpire per ferirlo a morte, essendo noi stessi (tutti noi) parte integrante al Sistema.
La propaganda mediatica instillata di odio e di xenofobia contro il pericolo comunista e praticata in forma becera e strumentale da quasi un ventennio, ha ribaltato la realtà storica, a tal punto che oggi una buona parte dei giovani (incolti, ignoranti e ignorati) si è convinta (contrariamente alla realtà) di una Italia e di una Europa oppresse, in passato, da un regime totalitario di sinistra.
Una tale congettura (per logica deduzione) li ha costretti paradossalmente a ritenere il fascismo e il nazismo come le forze alleate di liberazione dal comunismo che avrebbe messo a ferro e fuoco i paesi dell’Europa occidentale.
Questo eccezionale “falso storico”, pesa come un macigno sulla consapevolezza delle nuove e future generazioni, a tal punto che si è resa necessaria la restaurazione di un inedito “Processo di Norimberga” giudicante tutta la Cricca dei mistificatori della storia d’Italia.
Io, poi, che ingenuamente e per una sorta di spiccato individualismo, ho sempre rifiutato ogni etichetta ideologia e appartenenza politica, mi sono ritrovato in questi ultimi anni, a fare i conti con quel singolare fenomeno di stampo relativista che codifica ogni comportamento discordante o contrario con il pensiero liberista, riconducibile alla visione massimalista dello stalinismo. Che dire! Sono comunista a mia insaputa?

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