A San Pietroburgo è "tempo di agire" per rafforzare il dialogo economico
Il
motto del Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo di
quest'anno è "Tempo di agire: sforzi congiunti per la stabilità e la
crescita". Riflette la strategia della Russia nelle nuove realtà
dell'economia globale.
Nell'ambito
del forum si svolgeranno gli incontri di business dell'Organizzazione
di Shangai per la cooperazione (SCO) e dei BRICS, con lo scopo di
rafforzare il ruolo dei Paesi BRICS, di stimolare la loro crescita e di
promuovere l'integrazione regionale nel quadro dell'Unione Economica
Eurasiatica, nonché ci saranno dibattiti tra il mondo dell'impresa
russo con i partner di India, Giappone, America Latina, Finlandia,
Italia e Grecia.
Tra i partecipanti del Forum c'è il segretario esecutivo della Commissione economica per l'Europa (UNECE) Christian Friis Bach, che in un'intervista a "RIA Novosti" ha osservato:
"L'UNECE, così come 68 anni fa, ha un mandato in cui è scritto che dobbiamo sviluppare una cooperazione economica costruttiva, come fondamento di sostegno della pace. Anche la collaborazione reciproca è un passo verso la pace e il progresso.
I problemi tra la Russia e l'Unione Europea devono essere affrontati e
risolti dagli stessi Paesi, sosteniamo l'idea espressa nella
dichiarazione politica di Minsk del 12 febbraio 2015 sulla creazione di
uno spazio umanitario ed economico comune dall'Atlantico al Pacifico.
Dopo tutto siamo l'unica organizzazione economica che unisce i Paesi di
questo spazio. Anche durante la Guerra Fredda nell'ambito dell'UNECE i
Paesi continuavano a cooperare ed hanno sviluppato centinaia di norme,
convenzioni e raccomandazioni per rafforzare la cooperazione tra i 56
membri dell'organizzazione. Il mio messaggio a San Pietroburgo tratta
queste cose. L'UNECE sta facendo tutto il possibile per aiutare i Paesi a
cooperare. Nonostante le tensioni tra la Russia, l'Unione Europea e i
membri dell'Unione Economica Eurasiatica, i Paesi operano all'interno
dell'UNECE secondo le nostre convenzioni di trasporto e le nostre norme
per agevolare gli scambi commerciali e secondo tutti gli strumenti che
aiuteranno a rafforzare nel lungo termine il legame tra l'Oriente e
l'Occidente, tra la Russia e l'Unione Europea, tra l'Unione Europea e
l'Unione Economica Eurasiatica.
Siamo una piattaforma neutrale delle Nazioni Unite. La nostra visione è stata espressa oltre 60 anni fa: dobbiamo fare tutto il possibile per promuovere una cooperazione economica costruttiva. Ce ne stiamo occupando."
Al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo prende parte il neo nominato vicepresidente della Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS Paulo Nogueira Batista Junior, ex rappresentante del Brasile presso il FMI, che ha dichiarato all'edizione brasiliana di "Sputnik":
"Nel dibattito sulla cooperazione dei Paesi BRICS, voglio parlare
della mia visione di questa problematica, sulla base della mia
esperienza. Mi occupo del tema delle azioni congiunte dei paesi BRICS
dal 2008, fin dall'inizio. All'inizio ci sono state la convergenza dei
Paesi BRICS e la loro cooperazione nel FMI, nella Banca Mondiale e nel
G20. Dal 2012 è stato dato spazio alla creazione di meccanismi
istituzionali, dal Fondo valutario di riserva alla Nuova Banca di
Sviluppo. Ora siamo già alla terza fase: l'avvio dei lavori del Fondo
valutario di riserva e della Banca dei BRICS.
Ciascuno dei cinque Paesi BRICS ha le sue caratteristiche, i suoi contatti ed alleati regionali. Tutti in termini di economia, popolazione e territorio sono tra i leader del mondo. Dal 2008 questi cinque Paesi lavorano insieme, in quanto ritengono che l'ordine mondiale creato dopo la Seconda Guerra Mondiale non sia adatto a tenere conto a sufficienza degli interessi dei Paesi in via di sviluppo. Proprio la Cina, a prescindere che sia la seconda o anche la prima economia del mondo in base al metodo di valutazione, è delusa dal modo in cui i Paesi occidentali guardano l'ordine mondiale.
I Paesi BRICS continuano a lavorare con il Fondo Monetario Internazionale, ma hanno deciso di creare propri meccanismi che non sono diretti contro nessuno, ma sono pienamente aperti ad altre possibilità. Potranno collaborare con la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, ma allo stesso tempo agire autonomamente per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS e dal Fondo valutario di riserva. Contemporaneamente sono aperti ad altri Paesi in via di sviluppo ed anche agli Stati già sviluppati, che potranno diventare azionisti della banca fondata dai BRICS.
Sarebbe bello se i Paesi BRICS fossero in grado di mostrare al mondo che il nostro approccio è altro. Perché, forse, un'altra caratteristica comune dei Paesi BRICS è che hanno avuto successo, anche come creditori del FMI. Sono Paesi come la Russia, il Brasile e l'India, che solo di recente avevano bussato alla porta del FMI in cerca di urgenti aiuti. Oggi da una parte siamo creditori del FMI, ma sappiamo cosa vuol dire essere in debito con questa organizzazione. Pertanto il nostro approccio ai problemi si distinguerà da quello canadese, australiano o americano. Conosciamo entrambi i lati della moneta. I nostri Paesi hanno sperimentato molti problemi. In questa banca e nelle altre iniziative dei BRICS ci serve mostrare al mondo che abbiamo un'idea diversa, che abbiamo altri valori. Non serve guardare la nostra banca come se fosse un'altra Banca Mondiale, solo sotto il controllo dei BRICS. Dobbiamo dimostrare a quelli che sono meno vulnerabili di noi che questa banca è stata creata proprio per cambiare qualcosa."
Tra i partecipanti del Forum c'è il segretario esecutivo della Commissione economica per l'Europa (UNECE) Christian Friis Bach, che in un'intervista a "RIA Novosti" ha osservato:
"L'UNECE, così come 68 anni fa, ha un mandato in cui è scritto che dobbiamo sviluppare una cooperazione economica costruttiva, come fondamento di sostegno della pace. Anche la collaborazione reciproca è un passo verso la pace e il progresso.
Christian Friis Bach, segretario esecutivo della Commissione economica per l'Europa (UNECE)
Siamo una piattaforma neutrale delle Nazioni Unite. La nostra visione è stata espressa oltre 60 anni fa: dobbiamo fare tutto il possibile per promuovere una cooperazione economica costruttiva. Ce ne stiamo occupando."
Al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo prende parte il neo nominato vicepresidente della Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS Paulo Nogueira Batista Junior, ex rappresentante del Brasile presso il FMI, che ha dichiarato all'edizione brasiliana di "Sputnik":
Paulo Nogueira Batista Junio, vicepresidente della Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS
Ciascuno dei cinque Paesi BRICS ha le sue caratteristiche, i suoi contatti ed alleati regionali. Tutti in termini di economia, popolazione e territorio sono tra i leader del mondo. Dal 2008 questi cinque Paesi lavorano insieme, in quanto ritengono che l'ordine mondiale creato dopo la Seconda Guerra Mondiale non sia adatto a tenere conto a sufficienza degli interessi dei Paesi in via di sviluppo. Proprio la Cina, a prescindere che sia la seconda o anche la prima economia del mondo in base al metodo di valutazione, è delusa dal modo in cui i Paesi occidentali guardano l'ordine mondiale.
I Paesi BRICS continuano a lavorare con il Fondo Monetario Internazionale, ma hanno deciso di creare propri meccanismi che non sono diretti contro nessuno, ma sono pienamente aperti ad altre possibilità. Potranno collaborare con la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale, ma allo stesso tempo agire autonomamente per raggiungere gli obiettivi prefissati dalla Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS e dal Fondo valutario di riserva. Contemporaneamente sono aperti ad altri Paesi in via di sviluppo ed anche agli Stati già sviluppati, che potranno diventare azionisti della banca fondata dai BRICS.
Sarebbe bello se i Paesi BRICS fossero in grado di mostrare al mondo che il nostro approccio è altro. Perché, forse, un'altra caratteristica comune dei Paesi BRICS è che hanno avuto successo, anche come creditori del FMI. Sono Paesi come la Russia, il Brasile e l'India, che solo di recente avevano bussato alla porta del FMI in cerca di urgenti aiuti. Oggi da una parte siamo creditori del FMI, ma sappiamo cosa vuol dire essere in debito con questa organizzazione. Pertanto il nostro approccio ai problemi si distinguerà da quello canadese, australiano o americano. Conosciamo entrambi i lati della moneta. I nostri Paesi hanno sperimentato molti problemi. In questa banca e nelle altre iniziative dei BRICS ci serve mostrare al mondo che abbiamo un'idea diversa, che abbiamo altri valori. Non serve guardare la nostra banca come se fosse un'altra Banca Mondiale, solo sotto il controllo dei BRICS. Dobbiamo dimostrare a quelli che sono meno vulnerabili di noi che questa banca è stata creata proprio per cambiare qualcosa."
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