lunedì 8 giugno 2015

I MASCALZONI DELLA FEDE......gianni tirelli

I MASCALZONI DELLA FEDE
“Condurre una vita onesta è già di per se un atto di fede. Pertanto ciò che differenzia un credente da un ateo non è l’appartenenza religiosa ma il rigore morale”. Gjt
Cristiani e cattolici sono oggi due mondi opposti e contrapposti.
I cattolici vedono negli insegnamenti contenuti nel Vangelo lo specchio che riflette la loro sporca coscienza rinnegandone così ogni paternità e appartenenza religiosa. Il Cristo viene percepito come un sovversivo scapestrato, un fondamentalista della rettitudine morale, troppo ingombrante da conciliare con i vizi, le debolezze e le perversioni che il cattolico moderno ha assimilato come modus vivendi, fino a farne dipendenze strutturali! Risulta così più facile attenersi ai sacramenti liturgici della chiesa cattolica; i mezzi provveduti da Dio per “raggiungere la santificazione”. Nota bene… “da Dio”, non da Cristo… il primo ritenuto “più largo di maniche”, meno oppressivo e incline al compromesso. Quel Dio che assolve da ogni peccato, crimine e nefandezza, purché confessati al prete più accreditato dal trasgressore.
Il perdono di Cristo, diversamente, è conseguente a quell’atto di profondo e sincero pentimento che l’uomo sottoscrive dopo una seria presa di coscienza dei propri comportamenti e atteggiamenti sbagliati, e la promessa fatta con se stesso di non ripeterli in futuro. Questo è il “cristiano”, che non demanda il giudizio delle sue azioni a terzi immaginifici giudici, pretendendone (come da accordi) la redenzione, ma si parametra esclusivamente con la sua coscienza, avendo come punti di riferimento solidi principi etici e l’amore per la verità.
In breve, il cattolico è un impostore; mente a se stesso e agli altri, e nessun reale pentimento interviene nella sua anima, ma si avvale dell’ipocrita sacramento della confessione datogli in concessione dalla chiesa, per edulcorare saltuariamente i suoi sensi di colpa.
Così, ripulito a nuovo come un calzino puzzolente in candeggina, ritorna fresco di giornata a dare sfogo ai suoi peggiori istinti, certo che la chiesa, ancora una volta, rimetterà ogni suo peccato.
A questa singolare razza di mascalzoni della fede, appartengono in maniera trasversale tutti i vari ceti sociali, dai meno abbienti ai più facoltosi, caratterizzandoli per una sorta di ipocrisia congenita che li porta a sostenere e acclamare l’uomo di potere, il più furbo e scaltro… “quello che ce l’ha fatta” infischiandosene delle regole, delle leggi e di ogni valore etico e deontologico. E per questo degno di unanime approvazione e plauso.

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