I MASCALZONI DELLA FEDE
“Condurre una vita onesta è già di per se un atto di
fede. Pertanto ciò che differenzia un credente da un ateo non è l’appartenenza
religiosa ma il rigore morale”. Gjt
Cristiani e cattolici sono oggi due mondi opposti e
contrapposti.
I cattolici vedono negli insegnamenti contenuti nel
Vangelo lo specchio che riflette la loro sporca coscienza rinnegandone così
ogni paternità e appartenenza religiosa. Il Cristo viene percepito come un
sovversivo scapestrato, un fondamentalista della rettitudine morale, troppo
ingombrante da conciliare con i vizi, le debolezze e le perversioni che il
cattolico moderno ha assimilato come modus vivendi, fino a farne dipendenze
strutturali! Risulta così più facile attenersi ai sacramenti liturgici della
chiesa cattolica; i mezzi provveduti da Dio per “raggiungere la
santificazione”. Nota bene… “da Dio”, non da Cristo… il primo ritenuto “più
largo di maniche”, meno oppressivo e incline al compromesso. Quel Dio che
assolve da ogni peccato, crimine e nefandezza, purché confessati al prete più
accreditato dal trasgressore.
Il perdono di Cristo, diversamente, è conseguente a
quell’atto di profondo e sincero pentimento che l’uomo sottoscrive dopo una
seria presa di coscienza dei propri comportamenti e atteggiamenti sbagliati, e
la promessa fatta con se stesso di non ripeterli in futuro. Questo è il
“cristiano”, che non demanda il giudizio delle sue azioni a terzi immaginifici
giudici, pretendendone (come da accordi) la redenzione, ma si parametra
esclusivamente con la sua coscienza, avendo come punti di riferimento solidi
principi etici e l’amore per la verità.
In breve, il cattolico è un impostore; mente a se stesso
e agli altri, e nessun reale pentimento interviene nella sua anima, ma si
avvale dell’ipocrita sacramento della confessione datogli in concessione dalla
chiesa, per edulcorare saltuariamente i suoi sensi di colpa.
Così, ripulito a nuovo come un calzino puzzolente in
candeggina, ritorna fresco di giornata a dare sfogo ai suoi peggiori istinti,
certo che la chiesa, ancora una volta, rimetterà ogni suo peccato.
A questa singolare razza di mascalzoni della fede,
appartengono in maniera trasversale tutti i vari ceti sociali, dai meno
abbienti ai più facoltosi, caratterizzandoli per una sorta di ipocrisia congenita
che li porta a sostenere e acclamare l’uomo di potere, il più furbo e scaltro…
“quello che ce l’ha fatta” infischiandosene delle regole, delle leggi e di ogni
valore etico e deontologico. E per questo degno di unanime approvazione e
plauso.
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