La Russia cerca di annientare una possibile “no fly zone” sulla Siriaby sitoaurora |
Valentin Vasilescu - Reseau International 20 agosto 2015Nel
luglio 2015 le forze militari curde nel nord-est della Siria decisero
di supportare l'esercito siriano nella lotta ai ribelli islamici,
operando con il supporto aereo siriano durante offensive contro i
mercenari islamici riforniti dalla Turchia. La Turchia ha risposto
immediatamente, ricordandosi improvvisamente l'esistenza del PKK curdo
vietato in Turchia, convocando una riunione della NATO, a seguito di
presunte minacce alla propria sicurezza, ed avviando inoltre attacchi
aerei contro i curdi nel nord-est di Siria e Iraq (gli unici che hanno
avuto vittorie concrete sul SIIL, ultimamente). Gli Stati Uniti, che
hanno speso 500 milioni l'anno scorso per reclutare, addestrare e armare
i ribelli "moderati" in Siria, minacciano l'esercito siriano e i
combattenti iracheni e curdi, cioè coloro che realmente combattono il
SIIL, di attacchi aerei se il loro "protetti" venissero attaccati.
Inoltre, con sfacciata ipocrisia, Ahmet Davutoglu, primo ministro della
Turchia, ha esortato le Nazioni Unite ad imporre una no-fly zone nel
nord della Siria, "per proteggere i civili curdi nella zona di guerra
tra SIIL ed esercito siriano", cioè coloro presi di mira dai
bombardamenti aerei dell'aeronautica turca. Quanto e come Stati Uniti ed
alleati combattono il ISIS è stato ampiamente indicato in un precedente
articolo. La Russia ha capito completamente il gioco torbido degli
Stati Uniti. Con i sistemi missilistici antiaerei assicura la difesa
degli Stati che combattono veramente contro il SIIL (Iraq, Siria, Iran).
Si tratta dei sistemi S-300 e Pantsir-S1 che pongono problemi reali all'US Air Force e ai suoi satelliti di NATO e Golfo.
In questo contesto di tensioni e falsa lotta al SIIL intesa a creare le condizioni per dei bombardamenti massicci contro le truppe dell'esercito siriano e sostituire Bashar al-Assad al vertice della Siria, la Russia ha compiuto una mossa che ha sorpreso tutti. Il 16 agosto 2015, l'agenzia turca BGN annunciava che la Russia aveva consegnato all'aeronautica siriana 6 MiG-31, già in servizio nella base aerea di Maza, nella periferia sud-occidentale di Damasco. In realtà, si tratta di un contratto del 2007 di oltre 1 miliardo di dollari per 8 MiG-31 e 16 MiG-29M sospesa nel 2009 su pressione d'Israele. Il MiG-31BM ha alcune limitazioni. Non è un velivolo multiruolo capace di manovre di combattimento aereo, ma è un aereo biposto (pilota e operatore) che pattuglia ad altissima quota per oltre due ore. Basta una sola pattuglia di MiG-31 per impedire la penetrazione dello spazio aereo russo per 400 km. La consegna dei MiG-31 della Russia non è diretta contro il SIIL, ma contro i radar a bordo dei Boeing 737 (AEW&C) e E-3 Sentry (AWACS), spina dorsale della no-fly zone. Ma il MiG-31 è efficace anche contro i missili da crociera degli USA. Uno o due AWACS turchi e statunitensi possono coprire tutto lo spazio aereo siriano. Grazie alle apparecchiature SIGINT a bordo, l'AWACS controlla il traffico radio ed intercetta le relazioni radio dei piani di volo degli aerei da combattimento siriani che decollano. Così gli AWACS possono rilevare i bersagli aerei nemici a 350-450 km di distanza. Dirigono l'intercettazione delle formazioni degli aerei da combattimento degli alleati degli Stati Uniti che operano sulla Siria. Tutti gli aerei AWACS possono individuare le colonne corazzate che si muovono in territorio siriano, e dirigervi velivoli armati con missili e bombe per l'attacco al suolo. Abbattere uno o più AWACS modifica significativamente la capacità operativa della "no fly zone".
Il MiG-31 è propulso da due motori Solovev D-30F6, ognuno da 15500 kg/s di spinta, consentendo un rateo di salita di 208 m/s. Il tempo impiegato per raggiungere la quota di 10000 m dalla pista di decollo è due/tre minuti. In pratica, se il MiG-31 non viene rilevato, entra in regime supersonico, ricevendo da terra le coordinate dell'AWACS ed occupando la posizione migliore per abbatterlo. Il MiG-31 è armato di missili BVR (oltre l'orizzonte) R-33, R-37 e Novator KS-172S-1, con gittata di 300-420 km, appositamente progettati per abbattere gli AWACS. Il profilo di volo di questi missili è stato progettato in modo che salgano a una quota di crociera di 30000 metri, dove accelerano fino a Mach 4. Questo profilo impedisce l'intercettazione durante il volo sul bersaglio, consentendo un rapporto consumo/km dimezzato rispetto al volo a 8-14000 m di quota. L'attacco all'AWACS avviene dall'alto, dov'è il punto cieco dell'antenna radar.
In questo contesto di tensioni e falsa lotta al SIIL intesa a creare le condizioni per dei bombardamenti massicci contro le truppe dell'esercito siriano e sostituire Bashar al-Assad al vertice della Siria, la Russia ha compiuto una mossa che ha sorpreso tutti. Il 16 agosto 2015, l'agenzia turca BGN annunciava che la Russia aveva consegnato all'aeronautica siriana 6 MiG-31, già in servizio nella base aerea di Maza, nella periferia sud-occidentale di Damasco. In realtà, si tratta di un contratto del 2007 di oltre 1 miliardo di dollari per 8 MiG-31 e 16 MiG-29M sospesa nel 2009 su pressione d'Israele. Il MiG-31BM ha alcune limitazioni. Non è un velivolo multiruolo capace di manovre di combattimento aereo, ma è un aereo biposto (pilota e operatore) che pattuglia ad altissima quota per oltre due ore. Basta una sola pattuglia di MiG-31 per impedire la penetrazione dello spazio aereo russo per 400 km. La consegna dei MiG-31 della Russia non è diretta contro il SIIL, ma contro i radar a bordo dei Boeing 737 (AEW&C) e E-3 Sentry (AWACS), spina dorsale della no-fly zone. Ma il MiG-31 è efficace anche contro i missili da crociera degli USA. Uno o due AWACS turchi e statunitensi possono coprire tutto lo spazio aereo siriano. Grazie alle apparecchiature SIGINT a bordo, l'AWACS controlla il traffico radio ed intercetta le relazioni radio dei piani di volo degli aerei da combattimento siriani che decollano. Così gli AWACS possono rilevare i bersagli aerei nemici a 350-450 km di distanza. Dirigono l'intercettazione delle formazioni degli aerei da combattimento degli alleati degli Stati Uniti che operano sulla Siria. Tutti gli aerei AWACS possono individuare le colonne corazzate che si muovono in territorio siriano, e dirigervi velivoli armati con missili e bombe per l'attacco al suolo. Abbattere uno o più AWACS modifica significativamente la capacità operativa della "no fly zone".
Il MiG-31 è propulso da due motori Solovev D-30F6, ognuno da 15500 kg/s di spinta, consentendo un rateo di salita di 208 m/s. Il tempo impiegato per raggiungere la quota di 10000 m dalla pista di decollo è due/tre minuti. In pratica, se il MiG-31 non viene rilevato, entra in regime supersonico, ricevendo da terra le coordinate dell'AWACS ed occupando la posizione migliore per abbatterlo. Il MiG-31 è armato di missili BVR (oltre l'orizzonte) R-33, R-37 e Novator KS-172S-1, con gittata di 300-420 km, appositamente progettati per abbattere gli AWACS. Il profilo di volo di questi missili è stato progettato in modo che salgano a una quota di crociera di 30000 metri, dove accelerano fino a Mach 4. Questo profilo impedisce l'intercettazione durante il volo sul bersaglio, consentendo un rapporto consumo/km dimezzato rispetto al volo a 8-14000 m di quota. L'attacco all'AWACS avviene dall'alto, dov'è il punto cieco dell'antenna radar.
Gli
attacchi aerei della NATO contro l'esercito serbo bosniaco ebbero luogo
tra il 30 agosto e il 20 settembre 1995, e furono eseguiti da 400 aerei
e missili da crociera Tomahawk, in sostegno dei mercenari
musulmani inviati da Stati Uniti, Iran, Arabia Saudita e Turchia a
combattere contro i serbi. L'operazione raggiunse l'obiettivo con la
distruzione di 338 obiettivi terrestri serbi (carri armati, batterie di
artiglieria, colonne di fanteria motorizzata in movimento, ecc..). Il
bombardamento NATO della Jugoslavia fu effettuato dal 24 marzo al 10
giugno 1999 e uccise da 5 a 10000 militari e civili jugoslavi,
neutralizzò il 40% delle armi dell'esercito jugoslavo e distrusse il 60%
della capacità industriale del Paese, centrali termoelettriche che
riscaldavano la popolazione, ponti sul Danubio e nodi ferroviari.
L'operazione raggiunse l'obiettivo evacuando l'Esercito jugoslavo dal
Kosovo ambito dagli statunitensi. Ciò che sorprende è che per più di un
anno, Stati Uniti e NATO (Turchia, Canada, Gran Bretagna, Francia,
Germania e Paesi Bassi), così come Emirati Arabi Uniti, Bahrayn, Qatar,
Giordania e Australia, hanno condotto attacchi aerei contro il SIIL
senza esito. Ciò è tanto più sorprendente dato che le forze del SIIL, da
5 a 7000 combattenti, agiscono in aree rigorosamente definite e
scoperte (per lo più in zone desertiche), dove sorveglianza e attacchi
sono molto più facili che nella ex-Jugoslavia. Il SIIL è organizzato in
distaccamenti dalla grande mobilità tattica composti da sub-unità da
ricognizione con blindati leggeri (Hummer), subunità blindate
con carri armati, IFV e APC, subunità di artiglieria trainata, subunità
da trasporto con autocarri (per munizioni, cibo, carburante, ecc),
subunità da difesa aerea con cannoni o mitragliatrici montati su
autoveicoli, ecc. Alcuni video occidentali mostrano solo bersagli
statici, tipo bunker, durante gli attacchi aerei statunitensi. E' molto
strano che non ci siano mai auto, blindati e combattenti del SIIL in
prossimità dei bersagli. Potrebbero essere falsi per il semplice motivo
che non ci sono più bunker in Iraq. I media occidentali che trasmettono
tali video sembrano aver dimenticato che con l'occupazione dell'Iraq da
parte dell'esercito degli Stati Uniti, i genieri statunitensi fecero
saltare tutti i bunker costruiti da Sadam Husayin. Dove il SIIL trova i
bunker indicati nei video? L'occupante statunitense, dal 2003, ha
demolito tutti gli aviogetti supersonici o d'attacco al suolo (Su-25) di
produzione sovietica dall'esercito iracheno, sostituendoli con velivoli
ad elica Cessna 208 Caravan, Cessna 172 e Beechcraft T-6 Texan.
La stessa cosa avvenne con gli elicotteri d'attacco iracheni,
sostituiti con Bell 206, Bell UH-1, Bell OH-58C, Bell 407, senza
blindature ed equipaggiamento per combattere i mezzi corazzati. Gli
Stati Uniti hanno ripetutamente rinviato la consegna di 36 F-16 Block
52, pagati dall'Iraq nel 2011. I primi 4 F-16 sono arrivati in Iraq,
nella base aerea di Balad, solo a luglio, e gli altri arriveranno nel
2018. Idem per i 36 Apache AH-64E che l'Iraq ha acquistato dagli Stati
Uniti e che non sono ancora stati consegnati. Obbligato a combattere il
SIIL, l'Iraq aveva cercato aiuto dalla Francia che, seguendo il modulo
delle Mistral, s'è rifiutata di fornire l'elicottero d'attacco Tiger per
non offendere gli Stati Uniti.
Perché gli Stati Uniti fanno di tutto affinché l'Iraq, in prima linea nella lotta al SIIL, non abbia aerei da combattimento? Semplicemente perché sanno che gli aerei dell'Iraq neutralizzerebbero il SIIL in due mesi, svelando il bluff degli Stati Uniti e dei loro alleati sul SIIL. La Russia ha capito le reali intenzioni degli Stati Uniti ed è stato l'unico Stato a sostenere realmente le forze che lottano contro il SIIL firmando subito un accordo con l'Iraq per la consegna di 56 elicotteri d'attacco Mi-28 e Mi-35NE (24 elicotteri russi sono già operativi). Un video iracheno dimostra come oggi si svolge la vera lotta tra una colonna del SIIL e i Mi-35 iracheni. La Russia ha anche consegnato all'Iraq 12 aerei Su-25 pilotati da iraniani. Inoltre, grazie ad un accordo mediato dalla Russia, 7 altri aerei Su-25 dell'Iran sono ritornati in Iraq per combattere il SIIL, arrivando sulla base aerea di Balad il 13 luglio 2015.Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora
Perché gli Stati Uniti fanno di tutto affinché l'Iraq, in prima linea nella lotta al SIIL, non abbia aerei da combattimento? Semplicemente perché sanno che gli aerei dell'Iraq neutralizzerebbero il SIIL in due mesi, svelando il bluff degli Stati Uniti e dei loro alleati sul SIIL. La Russia ha capito le reali intenzioni degli Stati Uniti ed è stato l'unico Stato a sostenere realmente le forze che lottano contro il SIIL firmando subito un accordo con l'Iraq per la consegna di 56 elicotteri d'attacco Mi-28 e Mi-35NE (24 elicotteri russi sono già operativi). Un video iracheno dimostra come oggi si svolge la vera lotta tra una colonna del SIIL e i Mi-35 iracheni. La Russia ha anche consegnato all'Iraq 12 aerei Su-25 pilotati da iraniani. Inoltre, grazie ad un accordo mediato dalla Russia, 7 altri aerei Su-25 dell'Iran sono ritornati in Iraq per combattere il SIIL, arrivando sulla base aerea di Balad il 13 luglio 2015.Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora
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