sabato 15 agosto 2015

Silenzio totale dell'Occidente sui bambini uccisi nel Donbass

Silenzio totale dell'Occidente sui bambini uccisi nel Donbass

© Sputnik. Irina Gerashchenko
Mondo
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Tatiana Santi
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Silenzio totale dell'Occidente sulla tragedia del Donbass e sui bambini che continuano a morire sotto le bombe nell'Ucraina sudorientale. Anche se dai media occidentali e italiani non si direbbe, ma la guerra nel Donbass, che giunge al suo secondo anno, continua.

Perché in Italia dei bambini morti per i bombardamenti nell'est ucraino non si dice nulla? Sono bambini forse di un'altra categoria o non rappresentano alcun interesse per l'Italia, rispetto alle notizie sul calcio e i gossip estivi?
Ennio Bordato, presidente dell'Associazione Aiutateci a salvare i bambini
Ennio Bordato, presidente dell'Associazione "Aiutateci a salvare i bambini"
Sputnik Italia ne ha parlato con Ennio Bordato, presidente dell'Associazione "Aiutateci a salvare i bambini", che aiuta direttamente i bambini e le vittime della guerra nel Donbass. — La guerra nel Donbass continua, ma in Italia non se ne parla. Perché secondo te?
— Dire la verità sul Donbass vuol dire far pensare la gente, far capire alle persone dove questa Europa è finita. Cioè in ostaggio agli Stati Uniti e serva di una politica americana che vuole assolutamente strappare la Russia dall'Europa e l'Italia dalla Russia.
— La guerra nel Donbass fa quindi parte di un progetto ancora più grande secondo te?
— Certo, è una guerra principalmente economica, di prospettiva. L'Europa che stava crescendo nella relazione non solo economica ma anche culturale tra i vari Paesi sta mettendo in crisi l'economia americana, la quale non può permettersi di perdere l'Europa e di far crescere il dialogo e le relazioni economiche tra la Russia e l'Europa.
— Nella sola città di Gorlovka sono morti 16 bambini nella prima metà del 2015. Il silenzio dell'Occidente sui bambini uccisi del Donbass quanto potrà durare? Se ne parlerà mai? — Io credo che non se ne parlerà mai. Questa è una guerra molto strana: c'è un esercito, rappezzato e sostenuto dai soldi europei e americani, che sta bombardando a una distanza di 20 chilometri case e abitazioni civili, ospedali, orfanotrofi, scuole. È una guerra particolarmente feroce e inumana. Tra le vittime civili ci sono dei bambini che non sono potuti sfuggire ed essere accolti dalla Federazione russa.
Ricordiamo che sono più di un milione e mezzo i civili sfollati dall'Est ucraino che hanno trovato accoglienza e servizi sociali in Russia.
— I profughi fuggiti in Russia sono molti, ma in tanti sono rimasti nel Donbass, dove non ci sono più infrastrutture né sussidi… — È la tragedia nella tragedia. Ci sono dei bambini che da mesi non escono dalle cantine, se non per prendere un po' d'aria come i carcerati per un'oretta, sperando che in quel momento non cada qualche bomba in  testa.
— Non sappiamo quanto durerà questa guerra. Quando finirà tutto quanto, secondo te cosa ne sarà delle città dilaniate del Donbass?
— Si tratta della distruzione di ogni attività imprenditoriale e civile. Parliamo di un popolo bombardato militarmente, ma anche dal punto di vista della relazione sociale. È una tragedia che durerà per i prossimi 20-30 anni. Se e quando finirà la guerra, sarà la politica che dovrà risolvere i problemi. Nella fase attuale la politica è morta come anche la capacità di dialogo. Il disegno americano si sta compiendo in termini perfetti. Noi dovremo continuare a dire che esiste questa guerra aprendo gli occhi alla gente. Bisogna cercare di far capire che la soluzione è un'autonomia europea, un'Europa che non si basa sulla moneta, ma sulla cultura, sulle relazioni con tutti, con gli Stati Uniti, ma anche con la Russia.
— Aiutare i bambini del Donbass è possibile anche attraverso la vostra Associazione "Aiutateci a salvare i bambini". Ci puoi parlare della vostra raccolta fondi?
L’Associazione Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus
L’Associazione Aiutateci a Salvare i Bambini Onlus
—Noi siamo partiti subito allo scoppio del conflitto contro la popolazione del Donbass e abbiamo già aiutato 8 casi particolari. Oggi abbiamo fatto l'ultimo bonifico per una bambina di Lugansk, sfollata a Kursk e ricoverata a San Pietroburgo per un tumore al rene destro. Abbiamo anche aiutato in casi drammatici, come il bambino che ha perso le braccia, le mani e anche forse la vista. Abbiamo aiutato Anna Tuv di Gorlovka, che ha perso il marito, la figlia e un braccio e si è trovata con due bambini piccoli da accudire. Lei ha perso la casa, il lavoro. La solidarietà italiana grazie anche ad "Aiutateci a salvare i bambini" è una solidarietà concreta. Nel prossimo mese invieremo circa mezza tonnellata di aiuti umanitari nel Donbass e complessivamente siamo già oltre i 30 mila euro che abbiamo raccolto e inviato per i singoli casi, a vittime di guerra particolarmente gravi.
— Dare il proprio contributo è facile quindi, direttamente tramite il vostro sito?
— Esattamente, tramite il sito www.aiutateciasalvareibambini.org.
È importante che le persone del Donbass sappiano che noi ci siamo. In questo modo si fa capire che da una parte c'è la gente, contraria alla guerra, e dall'altra i governi.
Nel vergognoso silenzio dei media occidentali  su questa guerra nel centro dell'Europa, nel tuo piccolo puoi essere utile.
Aiuta anche tu i bambini del Donbass!  

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