martedì 25 agosto 2015

Un Cln per la libertà della Grecia, tradita dall’infame Tsipras


Un Cln per la libertà della Grecia, tradita dall’infame Tsipras

Alexis Tsipras è un farabutto ipocrita. Dopo avere vinto le elezioni di gennaio al grido “mai più Troika”, questa specie di Matteo Renzi ellenico si è completamente consegnato nelle mani dei tecno-nazisti Draghi, Merkel e Schaeuble, adducendo scuse false e risibili degne dei suoi nuovi compari Samaras e Venizelos. L’ex leader di Syriza, oramai ridottosi a patetica macchietta, ha tradito la sua gente, sterilizzando di fatto la straordinaria prova di forza e democrazia offerta al mondo dai greci il 5 luglio scorso. Come molti di voi ricorderanno, infatti, in Grecia è stato recentemente indetto, proprio da Tsipras, un paradossale referendum contenente un semplice quanto decisivo quesito: “Siete voi disposti a proseguire sul sentiero dell’austerita’?” Oxi o Nai? Il popolo ha detto “Oxi” e Tsipras ha fatto come se avesse detto “Nai”. Bella coerenza! Con quale faccia questo damerino infingardo possa ora ripresentarsi di fronte al corpo elettorale resta un mistero difficile da comprendere. Cosa dirà ai suoi concittadini Tsipras? Probabilmente le stesse menzogne che, prima di lui, recitavano su dettatura i suoi predecessori, bravissimi nel tentare di carpire consenso veicolando paure buone per intontire e raggirare i deboli e gli ingenui.
In Grecia esiste già una schiacciante maggioranza assoluta, oltre il 60%, contraria alle misure contenute nel nuovo memorandum firmato dal traditore Tsipras. L’esito del referendum, grazie al cielo, non è interpretabile. Per cui, in vista Grecia referendumdell’imminente voto per il rinnovo del Parlamento di Atene, si tratta solo di trasformare tale radicamento concettuale – già sedimentato – in vera forza politica, convogliando perciò tutti i voti degli uomini liberi all’interno di un unico contenitore pronto a battersi come un sol uomo contro i tecno-nazisti tedeschi e relativi collaborazionisti. “Normalizzando” Tsipras, i nipotini del fuhrer autentico – ora riverniciati alla meno peggio – hanno già ottenuto un importante risultato: si sono  infatti appena “pappati” gli aeroporti turistici ellenici in omaggio ad una crisi quanto mai lunga e provvidenziale. “Ma tutto questo Tsipras non lo sa”… avrebbe canticchiato De Gregori aggiornando il testo dell’intramontabile “Alice”.
Non mi convincono affatto le spiegazioni di quelli che tendono a giustificare Tsipras. L’ex leader di Syriza sarà stato anche ricattato da qualche scagnozzo mandato da Schaeuble, ma un vero statista ha il dovere in primo luogo di saper gestire la sua, di paura. Cosa sarebbe accaduto se Tsipras avesse trovato il coraggio di non tradire platealmente e in tempi record l’esito referendario? Probabilmente Draghi, Merkel e Schaeuble avrebbero portato ad Atene le stesse atmosfere di piazza Maidan, Piazza Maidan, il golpe in Ucrainafinanziando squadracce paramilitari filonaziste sull’esempio ucraino di “Pravy Sektor”. A Tsipras qualcuno avrà probabilmente detto di stare attento a non fare la fine di Yanukovich. Il ricatto, evidentemente, ha funzionato.
Ha ancora senso pensare al passato? Oramai è andata così. Adesso non resta che organizzarsi al meglio in vista delle prossime impegnative battaglie. La legge elettorale greca prevede la concessione di un forte premio di maggioranza per la lista in grado di aggiudicarsi la maggioranza relativa dei voti. Alla luce di simile evidenza è indispensabile quindi la creazione di un unico contenitore politico-partitico da aggregare intorno alla difesa del responso referendario del 5 luglio 2015. Lafazanis, Varoufakis e Konstantopoulou  farebbero male a dare vita ad un partitino identitario destinato a rimanere minoranza e perciò a non incidere. Per fare testimonianza basta e avanza il Kke. Gli esponenti più in vista dell’agorà greca dovrebbero invece favorire la nascita di un comitato di liberazione, sull’esempio di quanto accaduto in Italia all’epoca del fascismo, capace di tenere sotto lo stesso tetto per ragioni di forza maggiore uomini dalla sensibilità politica diversa – socialisti, liberali, nazionalisti e perfino Varoufakiscomunisti – uniti però dal comune desiderio di ripristinare i capisaldi della vita democratica e ricacciare negli inferi i nazisti di ritorno ora camuffatisi sotto altre insegne.
Naturalmente, al punto in cui siamo, l’uscita dall’euro deve essere parte di qualsiasi programma credibile. Noi in Italia, nel nostro piccolo, faremo lo stesso. Da un lato, continueremo a lavorare per dare vita ad un partito keynesiano, federale e democratico – dai connotati ideologici chiari e precisi – pronto a radicarsi rapidamente in tutta Italia; dall’altro promuoveremo però la nascita di un comitato di liberazione nazionale aperto a tutti quelli che, pur non aderendo al partito keynesiano di prossima formazione, intendano dare vita insieme a noi ad una pacifica ma strenua Resistenza. In conclusione, quando il popolo greco sarà chiamato a votare di nuovo, forse il 20 settembre prossimo, noi saremo fisicamente ad Atene in segno di solidarietà. Mi auguro possiate e vogliate venire anche voi.
(Francesco Maria Toscano, “Tsipras è un volgare traditore, i greci organizzino in vista del voto ellenico un unico cartello elettorale tenuto insieme dalla necessità di respingere l’assalto dei tecno-nazisti tedeschi e relativi collaborazionisti”, dal blog “Il Moralista” del 22 agosto 2015).

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