lunedì 21 settembre 2015

il senso di colpa

Per millenni e millenni, il senso di colpa ha mantenuto stabili gli equilibri e le logiche che regolano la natura, i rapporti fra gli individui, e impedendo all’arbitrio di avventurarsi oltre i confini di quell’impianto etico connaturato all’origine, in cui assenza, ogni realtà e verità viene annichilita e relativizzata.
Il naturale senso di colpa (che il cristianesimo ha tradotto in “timor di Dio”) aveva la funzione di controllore. Come una spia luminosa di pericolo, si accendeva per segnalarci l’erroneità di certi nostri comportamenti evitandone le degenerazioni e la ripetizione. Agiva sul nostro stato di coscienza, allertando la consapevolezza a considerare gli effetti postumi di una scelta che, per la sua natura, avrebbe inciso negativamente sulla nostra vita, sulla società, sull’habitat, e indebolito lo spirito di autoconservazione.
La contaminazione ambientale e alimentare, sono oggi un dato esaustivo per comprendere, quanto la mancanza del senso di colpa abbia prodotto sulle società moderne.
Con l’instaurazione del Liberismo Materialista, e in virtù del suo piano di convincimento mediatico (senza precedenti nella storia del mondo), il senso di colpa è stato asportato di netto al pari di un cancro maligno, ridotto a tabù dal quale liberarsi per uniformarsi a una nuova e inedita formula di libertà, tale da contemplare ogni licenza.
In questo modo il Sistema Bestia, ha avuto la strada spianata per la commercializzazione della sua sporca mercanzia, di ogni nefandezza, vizio, perversione e dipendenza, senza alcun ostacolo e intralcio di natura etica e morale.
L’ateismo dilagante dei nostri giorni, indotto dalla liturgia licenziosa e permissivista del liberismo materialista, ha scaraventato le società dentro un morboso e gelatinoso relativismo, riducendo gli individui a meri clienti consumatori, incapaci di ogni analisi critica, personalismo, e slanci rivoluzionari.
L’individuo moderno, orfano del senso di colpa, ha così perduto tutti quei parametri di riferimento e di comparazione, attraverso i quali determinava le sue scelte, rendeva oggettive le sue ragioni, ed era funzionale al suo libero arbitrio.
Così fluttua fra le nebbie di un labirinto senza fine, dove ogni certezza gli è sconosciuta, ogni felicità negata - dove tutto si gioca d’azzardo, e dove al caso e alla sorte, è delegata ogni via di salvezza.
Ed è in questa condizione che il Sistema interviene e si offre in veste di tutore, sollevandolo l’uomo da ogni responsabilità, castigo, e sostituendosi alla sua coscienza defunta.
Ma non basta! Il Sistema Bestia è programmato a rimuovere ogni ostacolo che possa intralciare il suo cammino e interferire con il suo progetto necrofilo di distruzione.
Per tale ragione, il Sistema nega l’esistenza di Dio - ritenendolo un concorrente ingombrante - codificandola a mero esercizio di illusionismo e di stupidità, esaltando la materialità della vita a solo ed unico dogma da perseguire, capace di soddisfare e appagare ogni nostro più turpe desiderio, bisogno, mania e pulsione.
Un sistema, dunque, pagano e idolatra, che ha sdoganato il materialismo ateo a moderna visione del mondo e atto di fede realizzato (compiuto), dove il nuovo Dio Bestia è manifesto e fruibile. Un Dio che tutto ti concede, “perché tu vali”, che tutto ti perdona, “purché tu compri” - un Dio che si è integrato in ogni settore della vita pubblica e privata, occupando le istituzioni, il parlamento, prolificando dentro la Chiesa cattolica, terreno di coltura dell’Anticristo. Un Dio Bestia che si cela sotto le sembianze di banchiere, di parroco di provincia, di potente imprenditore, uomo di scienza, di finanza e seducente puttana al soldo del potere. Si manifesta in forma di scie chimiche, radiazioni cellulari, di bombe intelligenti, al fosforo, atomiche e batteriologiche - si occulta nelle merendine dei nostri figli, nei loro giochi, fin dentro i loro sogni, e in tutto ciò di cui ci alimentiamo e dissetiamo – scorre fra le acque di fiumi, mari e falde, sospeso nell’aria delle nostre città, come percolato nelle discariche, diossina negli inceneritori, fango nei depuratori, e mascherato da scorie, rifiuti e spazzatura disperso sul territorio.
Quel Dio Bestia, che da sommo trasformista assume le più svariate identità, travestito da doping, da amianto, elettromagnetismo, radiazione, diserbante, pesticida, fertilizzante, colorante, migliorativo, conservante, dolcificante, neonicotinoide, pcb, polvere sottile, monossido di carbonio, metallo pesante, microonda, e tutti quanti in fine, raggruppati sotto l’inquietante locuzione di “PROGRESSO TECNOLOGICO”.
Lui è schiuma di shampo, balsamo, detersivo sgrassante e detergente, polvere sbiancante, emolliente, candeggiante – è crema ristrutturante, rigenerante, tonificante e astringente – liquido frenante, lubrificante - è pillola blu, rossa, gialla, bianca e verde, capsula, farmaco, pastiglia, sciroppo, tintura e dentifricio.
Interagisce con i moderni mezzi di comunicazione, annullando negli individui ogni parametro di riferimento e di comparazione oggettiva, trasfigurando l’informazione in un’inedita torre di Babele, dove tutto è il contrario di tutto, e dove ogni verità è relativizzata da un soggettivismo in tempo reale, sull’onda dell’ultima notizia del momento.
E’ dunque in cielo, in terra e in ogni luogo, onnisciente e onnipresente. Trasuda sangue dagli schermi piatti del nostro televisore al plasma, sponsor di punta di quel piano di distruzione globale che, da scaltro e furbo affabulatore di folle, aveva pianificato nei millenni, in attesa di quella insperata occasione, che l’uomo di quest’epoca dissennata, gli avrebbe servito un giorno su di un piatto d’argento.
E adesso Lui è qui con noi, dentro di noi, pronto a sferrare l’attacco finale al cuore della terra.

gianni tirelli





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