Orchestrare la crisi dei rifugiati per giustificare “santuari” in Siriaby sitoaurora |
L'imperialismo
USA/NATO ha una base sociale rappresentata in Europa da un ceto
semiborghese, uno strato sociale composto da volenterosi kollabos del
bellicisimo occidentale. Un ceto sociale le cui attività lavorative sono
tali da permettergli di accogliere con applausi gli immigrati in
Germania, o d'organizzare buffonate grottesche e macabre al solo scopo
di manifestare supporto 'popolare' ai massicci crimini contro l'umanità
commessi da USA/NATO/UE.
Tony Cartalucci, LD,
7 settembre 2015Mentre i media occidentali tentano di ritrarre
l'improvviso afflusso di rifugiati che improvvisamente appaiono dal
nulla alle porte dell'Europa, la realtà è che per anni furono riuniti
nei campi profughi ben finanziati in Turchia. In realtà, la Turchia
ospita più di 2 milioni di rifugiati grazie alla politica delle "porte
aperte" sospettosamente ansiosa e speso 6 miliardi di dollari per
costruire e mantenere tali immensi campi. Ciò nell'ambito della
strategia per giustificare la creazione di "santuari" nel nord della
Siria, essenzialmente invasione e occupazione NATO del territorio
siriano, proteggendo i fantocci terroristici ai confini della Siria in
modo che possano colpire più in profondità verso Damasco e infine
rovesciare il governo del Presidente Bashar al-Assad. Gli Stati Uniti
prevedono di creare "santuari" o "zone cuscinetto" nel nord della Siria
dal 2012, prima che una vera crisi esistesse. Nel "Medio Oriente Memo#
21", "Valutazione delle opzioni del cambio di regime", si afferma in
particolare: “Un'alternativa agli sforzi diplomatici è concentrarsi
su come porre fine alle violenze e avere accesso umanitario, come
avviene sotto la guida di Annan. Questo può portare alla creazione di
zone franche e corridoi umanitari che dovrebbero essere sostenuti da
forza militare limitata. Ciò, naturalmente, è inferiore all'obiettivo
degli Stati Uniti in Siria e Assad potrebbe conservare il potere. Da
questo punto di partenza, però, è possibile che una vasta coalizione con
l'appropriato mandato internazionale possa aggiungere ulteriori misure
coercitive agli sforzi”. La Brookings approfondiva tale
cospirazione criminale nel più recente rapporto intitolato "Distruggere
la Siria: Verso una strategia regionalizzata del Paese confederale", che
afferma: “L'idea sarebbe aiutare gli elementi moderati ad istituire
zone di sicurezza affidabili in Siria, una volta possibile. USA, così
come sauditi, turchi, inglesi, giordani e altre forze arabe agirebbero a
sostegno non solo dal cielo, ma sul terreno tramite la presenza anche
di forze speciali. L'approccio potrebbe beneficiare del terreno
desertico siriano che potrebbe consentire la creazione di zone
cuscinetto monitorate contro possibili attacchi nemici con una
combinazione di tecnologie, pattuglie e altri metodi con cui le forze
speciali estere aiuterebbero i combattenti locali siriani. Se Assad
fosse tanto sciocco da sfidare queste zone, anche se in qualche modo
costringesse al ritiro le forze speciali estere, probabilmente
perderebbe il potere aereo con conseguenti attacchi di rappresaglia da
parte delle forze estere, privando il suo esercito di uno dei suoi pochi
vantaggi rispetto al SIIL. Pertanto sarebbe improbabile che lo faccia”.
Purtroppo per i politici statunitensi, scarsa giustificazione e
sostegno pubblico sottostanno a tali piani d'intervento diretto in Siria
che cercano ovviamente il cambio di regime travestito da tutt'altro.
Far leva sui rifugiati
Tuttavia, nella speranza di risolvere quest'assenza di sostegno pubblico, l'occidente sembra usare l'enorme numero di rifugiati creati dalle sue guerre in Medio Oriente e Nord Africa, e improvvisamente farli diluviare sull'Europa. I media occidentali non indicano la Turchia come fonte di tali rifugiati, e articoli come quello del giornale greco Kathimerini ripreso dal New York Times, intitolato, "Il flusso dei rifugiati legato al cambio della politica turca", indica: “Il forte aumento dell'afflusso di migranti e rifugiati, per lo più provenienti dalla Siria, in Grecia è dovuto in parte al cambiamento della tattica geopolitica della Turchia, secondo fonti diplomatiche. Questi funzionari collegano l'ondata dei migranti nel Mar Egeo orientale alle pressioni politiche della vicina Turchia, che si prepara alle elezioni anticipate di novembre, e a una recente decisione di Ankara di unirsi agli USA nel bombardare obiettivi dello Stato islamici in Siria. Le analisi di diversi funzionari indicano che l'afflusso dalla Turchia è attuato dai funzionari turchi che guardano dall'altra parte o lo promuovono attivamente”. Questo avviene dopo anni di attentati inscenati in Europa, tentativi d'infondere paura, xenofobia, razzismo e islamofobia. Ogni attentato, senza eccezione, coinvolge capri espiatori monitorati dai servizi segreti occidentali, in alcuni casi da quasi un decennio. Molti avevano viaggiato e partecipato alle guerre per procura della NATO in Siria, Iraq e Yemen prima di rientrare per compiere prevedibili violenze. Nel caso del famigerato massacro di "Charlie Hebo", le agenzie di sicurezza francesi seguivano gli uomini armati da anni, anche arrestandoli e imprigionandone uno brevemente. Tale sorveglianza continuò fino a sei mesi prima, quando progettarono e realizzarono l'ultimo atto di violenza. Quando fu chiesto il motivo per cui le agenzie di sicurezza francesi conclusero i controlli dei noti terroristi, citarono mancanza di fondi. Con gli europei intenzionalmente terrorizzati e nella speranza di suscitare il supporto alle guerre della NATO, ora si sconvolge l'Europa con un maremoto di rifugiati intenzionalmente accumulati e curati in Turchia per inondare o le zone di sicurezza della NATO da imporre in Siria o l'Europa per estorcerne il supporto ad ulteriori aggressioni militari.
Tuttavia, nella speranza di risolvere quest'assenza di sostegno pubblico, l'occidente sembra usare l'enorme numero di rifugiati creati dalle sue guerre in Medio Oriente e Nord Africa, e improvvisamente farli diluviare sull'Europa. I media occidentali non indicano la Turchia come fonte di tali rifugiati, e articoli come quello del giornale greco Kathimerini ripreso dal New York Times, intitolato, "Il flusso dei rifugiati legato al cambio della politica turca", indica: “Il forte aumento dell'afflusso di migranti e rifugiati, per lo più provenienti dalla Siria, in Grecia è dovuto in parte al cambiamento della tattica geopolitica della Turchia, secondo fonti diplomatiche. Questi funzionari collegano l'ondata dei migranti nel Mar Egeo orientale alle pressioni politiche della vicina Turchia, che si prepara alle elezioni anticipate di novembre, e a una recente decisione di Ankara di unirsi agli USA nel bombardare obiettivi dello Stato islamici in Siria. Le analisi di diversi funzionari indicano che l'afflusso dalla Turchia è attuato dai funzionari turchi che guardano dall'altra parte o lo promuovono attivamente”. Questo avviene dopo anni di attentati inscenati in Europa, tentativi d'infondere paura, xenofobia, razzismo e islamofobia. Ogni attentato, senza eccezione, coinvolge capri espiatori monitorati dai servizi segreti occidentali, in alcuni casi da quasi un decennio. Molti avevano viaggiato e partecipato alle guerre per procura della NATO in Siria, Iraq e Yemen prima di rientrare per compiere prevedibili violenze. Nel caso del famigerato massacro di "Charlie Hebo", le agenzie di sicurezza francesi seguivano gli uomini armati da anni, anche arrestandoli e imprigionandone uno brevemente. Tale sorveglianza continuò fino a sei mesi prima, quando progettarono e realizzarono l'ultimo atto di violenza. Quando fu chiesto il motivo per cui le agenzie di sicurezza francesi conclusero i controlli dei noti terroristi, citarono mancanza di fondi. Con gli europei intenzionalmente terrorizzati e nella speranza di suscitare il supporto alle guerre della NATO, ora si sconvolge l'Europa con un maremoto di rifugiati intenzionalmente accumulati e curati in Turchia per inondare o le zone di sicurezza della NATO da imporre in Siria o l'Europa per estorcerne il supporto ad ulteriori aggressioni militari.
La grande rivelazione
L'articolo di The Huffington Post "David Cameron subisce pressioni per bombardare lo Stato islamico in Siria, dopo che Lord Carey chiede di 'schiacciare' il gruppo", seguendo la politica nel Regno Unito, ci svela ciò che si trova realmente dietro tale improvvisa "crisi": “David Cameron affronta una crescente pressione per estendere gli attacchi aerei della RAF sulla Siria mentre il conflitto peggiora minacciando di creare un numero crescente di profughi disperati in cerca di rifugio in Europa. L'ex-arcivescovo di Canterbury Lord Carey è l'ultimo personaggio a chiedere un nuovo sforzo militare per "bombardare" lo Stato islamico (SI) nelle sue roccaforti siriane. Ha anche sostenuto l'intervento militare inglese per creare "enclave sicure" nel Paese dove i civili sarebbero protetti dagli attacchi dei belligeranti nella sanguinosa guerra civile siriana”. L'articolo di The Huffington Post inoltre precisa: “Il suo intervento avviene dopo che il cancelliere George Osborne ha riconosciuto che un piano globale è necessario per affrontare la crisi dei rifugiati "alla fonte". Parlando ai giornalisti in una riunione dei ministri delle finanze del G20 in Turchia, ha detto che intendeva combattere il regime "malvagio" del presidente siriano Bashar al-Assad, così come i jihadisti dello SI”. Quindi, la "crisi dei rifugiati" è ancora un altro espediente usato dagli stessi interessi che prima hanno cercato d'intervenire in Siria per sostenere i "combattenti per la libertà", poi per fermare l'uso di "ADM" e infine per combattere il "SIIL". Ora, avendo tutti e tre fallito nel giustificare l'aperta aggressione militare perseguendo un cambio di regime in Siria, base dell'ampio confronto con Iran, Russia e persino Cina, i "profughi" vengono usati come pedine per provocare paura e rabbia in Europa.Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora
L'articolo di The Huffington Post "David Cameron subisce pressioni per bombardare lo Stato islamico in Siria, dopo che Lord Carey chiede di 'schiacciare' il gruppo", seguendo la politica nel Regno Unito, ci svela ciò che si trova realmente dietro tale improvvisa "crisi": “David Cameron affronta una crescente pressione per estendere gli attacchi aerei della RAF sulla Siria mentre il conflitto peggiora minacciando di creare un numero crescente di profughi disperati in cerca di rifugio in Europa. L'ex-arcivescovo di Canterbury Lord Carey è l'ultimo personaggio a chiedere un nuovo sforzo militare per "bombardare" lo Stato islamico (SI) nelle sue roccaforti siriane. Ha anche sostenuto l'intervento militare inglese per creare "enclave sicure" nel Paese dove i civili sarebbero protetti dagli attacchi dei belligeranti nella sanguinosa guerra civile siriana”. L'articolo di The Huffington Post inoltre precisa: “Il suo intervento avviene dopo che il cancelliere George Osborne ha riconosciuto che un piano globale è necessario per affrontare la crisi dei rifugiati "alla fonte". Parlando ai giornalisti in una riunione dei ministri delle finanze del G20 in Turchia, ha detto che intendeva combattere il regime "malvagio" del presidente siriano Bashar al-Assad, così come i jihadisti dello SI”. Quindi, la "crisi dei rifugiati" è ancora un altro espediente usato dagli stessi interessi che prima hanno cercato d'intervenire in Siria per sostenere i "combattenti per la libertà", poi per fermare l'uso di "ADM" e infine per combattere il "SIIL". Ora, avendo tutti e tre fallito nel giustificare l'aperta aggressione militare perseguendo un cambio di regime in Siria, base dell'ampio confronto con Iran, Russia e persino Cina, i "profughi" vengono usati come pedine per provocare paura e rabbia in Europa.Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora
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