Tony Cartalucci
New Eastern Outlook 23 settembre 2015
Non
è più possibile per gli Stati Uniti e i loro alleati regionali dire di
sostenere i "ribelli moderati" nella guerra per procura che infuria in
Siria, Iraq e Libano. C'è il governo siriano da un lato, e i terroristi
tra cui
al-Qaida e sue varie filiali, come
al-Nusra e
il cosiddetto "Stato islamico" dall'altro. Se non sostengono il governo
siriano, è molto chiaro che sostengono al-Qaida. Così è evidente che la
stampa occidentale e i think tank delle multinazionali che producono
secondo i loro punti di vista, cominciare una campagna per ripulire
al-Qaida quale male minore verso il SIIL. In realtà, non hanno
praticamente alcuna differenza, con Stati Uniti ed alleati regionali che
chiaramente armano, finanziano e sostengono entrambi. La manifestazione
più recente e oscena di tale ripulitura fu quando il generale dell'US
Army ed ex-direttore della CIA David Petraeus invitò apertamente ad
usare
al-Qaida per "combattere" il SIIL. Nell'articolo del
Daily Beast,
"Petraeus: usare al-Qaida per combattere il SIIL", riferisce che: “
I
membri del ramo di al-Qaida in Siria hanno un avvocato sorprendente nei
corridoi del potere statunitense: l'ex-esercito generale ed
ex-direttore della CIA David Petraeus. L'ex-comandante delle forze USA
in Iraq e Afghanistan ha tranquillamente sollecitato i funzionari degli
Stati Uniti a considerare l'utilizzo dei cosiddetti moderati di al-Qaida
e Nusra per combattere il SIIL in Siria, secondo quanto quattro fonti
vicine ai colloqui, tra cui una persona che ha parlato con Petraeus
direttamente, hanno detto al Daily Beast”. In tale cambio di
retorica non c'è alcuna forza "moderata ribelle" di cui parlare. Tutto
ciò che esiste, certamente, sono estremisti che operano sotto le diverse
bandiere di
al-Qaida e SIIL. Le rivelazioni sul sostegno degli
Stati Uniti ad al-Qaida non sarebbero mai state così evidenti, ma non
sono certo una novità. E' ammesso che Stati Uniti ed alleati sauditi
crearono
al-Qaida come una forza mercenaria per lottare contro
l'Unione Sovietica nella guerra per procura in Afghanistan negli anni
'80. Nel 2007, molto prima della guerra in Siria, il premio Pulitzer
Seymour Hersh avvertiva sulle pagine del New Yorker che sotto
l'amministrazione di Bush, il sostegno era già cominciato verso i
Fratelli musulmani in Siria e altri gruppi estremisti, tra cui
al-Qaida, al fine di minare violentemente il governo siriano di Damasco. L'articolo di Hersh, "
The Redirection: la nuova politica dell'amministrazione avvantaggia i nostri nemici nella guerra al terrorismo?" esplicitamente afferma: “
Per
minare l'Iran, prevalentemente sciita, l'amministrazione Bush ha
deciso, in effetti, di riconfigurare le priorità in Medio Oriente. In
Libano, l'amministrazione collabora con il governo dell'Arabia Saudita,
sunnita, in operazioni clandestine che hanno per scopo ndebolire
Hezbollah, l'organizzazione sciita sostenuta dall'Iran. Gli Stati Uniti
hanno anche preso parte ad operazioni clandestine contro l'Iran e
l'alleata Siria. Un sottoprodotto
di tali attività è il rafforzamento
dei gruppi estremisti sunniti che sposano la visione militante
dell'Islam e sono ostili agli USA e favorevoli ad al-Qaida”. Passato e presente, è chiaro che
al-Qaida
era ed è tuttora uno strumento centrale degli Stati Uniti per
raggiungere obiettivi geopolitici, in particolare quando le forze
occidentali non possono immediatamente o in pratica intervenire
direttamente. Ma
al-Qaida e le sue varie filiali sono solo una
fazione dei molti gruppi terroristici che badano ai vasti interessi
dell'egemonia globale statunitense. L'ultimo attentato a Bangkok,
capitale della Thailandia, e le continue violenze nella regione cinese
dello Xinjiang, espongono un'altra vasta rete del terrorismo
sponsorizzata dagli USA che opera in tandem con al-Qaida e si estende
dalle frontiere dell'Asia alla guerra per procura degli Stati Uniti in
Siria.
Terrorismo turco-uiguro: l'altra al-Qaida
Perché relativamente poco conosciuta e trascurata in confronto ad altri
gruppi terroristici più noti, la rete terroristica turco-uigura è forse
più pericolosa e più utile a Stati Uniti e alleati rispetto alle sempre
più esposte legioni di al-Qaida. La genesi del moderno terrorismo sponsorizzato dai turchi, come al-Qaida, origina dalla guerra fredda. Parte delle più ampie reti stay-behind,
conosciute come "Gladio", create dalla NATO per una presunta lotta
contro le forze sovietiche in caso d'invasione e occupazione dell'Europa
occidentale, tali gruppi terroristici furono invece rivolti contro la
popolazione degli Stati membri della NATO e impegnati in violenze,
terrorismo, omicidi e stragi. Un gruppo di ultra-nazionalisti noto come i
"Lupi Grigi" fu coltivato per tale compito in Turchia. In un articolo
del 1998 sul Los Angeles Times intitolato "La Guerra sporca turca svelata, ma l'attentato al Papa resta oscuro", riferiva che: “Alla
fine degli anni '70, le bande armate dei Lupi Grigi lanciarono
un'ondata di attentati e sparatorie che uccisero centinaia di persone,
tra cui funzionari pubblici, giornalisti, studenti, avvocati,
sindacalisti, attivisti di sinistra e curdi. Durante quel periodo, il
Lupi grigi operavano con l'incoraggiamento e la protezione
dell'organizzazione della Controguerriglia, una sezione del dipartimento
di Guerra Speciale dell'esercito turco. Lavorando nell'edificio della
missione militare degli Stati Uniti ad Ankara, il servizio di guerra
speciale ricevette fondi e addestramento da consiglieri per creare
squadre di irregolari civili "stay behind" costituite per sabotaggio e
resistenza in caso d'invasione sovietica. Simili unità antiguerriglia
della Guerra Fredda furono create in ogni Stato membro
dell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico. Ma invece di prepararsi
contro nemici stranieri, tali agenti spesso puntavano ad obiettivi
nazionali”. Un altro pezzo del LA Times intitolato "Lupi Grigi
della Turchia strumenti del potere", rivelava l'entità del terrorismo
dei Lupi grigi: “Al culmine della Guerra Fredda, l'esercito usò i
lupi grigi come contrappeso violento dei comunisti. Le casse del partito
si gonfiavano con il contributo segreto del governo. Alla fine degli
anni '70, i Lupi Grigi andarono fuori controllo. L'ala paramilitare
condusse una campagna contro la sinistra uccidendo quasi 6000 persone.
Ali Agça, che sparò al Papa Giovanni Paolo II nel 1981, è accusato di
esserne affiliato”. L'articolo inoltre rivelava che, nonostante
tale passato orribile, i Lupi Grigi e i loro alleati politici sono
ancora una forza politica molto potente in Turchia. Oggi i Lupi grigi
sono l'ala paramilitare del Partito del Movimento Nazionalista (MHP),
che detiene il terzo maggior numero di seggi nel parlamento della
Turchia. Per quanto preoccupante questo appaia ai turchi che si
ritrovino sul lato politico sbagliato, tale potente organizzazione
terroristica viene chiaramente tollerata, ed anche sponsorizzata dalla
NATO da decenni e, in particolare, sostenuta dagli Stati Uniti; il
terrorismo dei Lupi grigi va oltre i confini della Turchia.
La Gladio della NATO diventa globale
Secondo un rapporto del 2009 di New American Media intitolato "Dietro le
rivolte in Cina, petrolio, terrorismo e 'Lupi grigi'", i Lupi Grigi
turchi hanno creato campi di addestramento per i militanti della regione
occidentale dello Xinjiang in Cina, creando i terroristi che hanno
eseguito vari attacchi mortali in Cina. L'articolo indica: “armare i
Lupi Grigi, una delle organizzazioni terroristiche più note al mondo.
Fondati negli anni '60, i lupi sono un gruppo paramilitare pan-turo con 1
milione di seguaci nel Vicino Oriente, Asia centrale e Xinjiang. Nel
decennio di violenze politiche in Turchia, gli anni '80, gli attivisti
filo-militari compirono un'ondata di omicidi, massacri di minoranze
etniche ed estorsioni di imprese. Secondo dati ufficiali, il governo
turco ritiene i lupi responsabili di oltre 600 omicidi, mentre le
vittime della sinistra sono stimate molte migliaia. Dopo il crollo
dell'Unione Sovietica, i Lupi Grigi istituirono campi di addestramento
in Asia centrale per i giovani turcofoni, tra cui gli uiguri. Il loro
programma d'indottrinamento abbraccia la creazione del Turan, l'impero
turco in Europa e Asia, soggiogando i non turchi e scatenando violenze
per raggiungere i loro scopi. Fuori dai riflettori, i Lupi hanno
addestramento commando e dato sostegno materiale al movimento per
l'indipendenza del Turkestan orientale”. In sostanza, le reti stay-behind
della NATO sono le reti della NATO "all'estero", proiettando lo stesso
tipo di violenze, terrorismo e coercizione politica all'estero, dopo la
guerra fredda, che tali reti eseguirono a livello nazionale durante la
Guerra Fredda. La presunta "lotta" del popolo uiguro nello Xinjiang, che
terroristi e loro sostenitori esteri chiamano "Turkestan Orientale", è
costituito da due componenti essenziali, un fronte politico estero
ospitato a Washington DC e a Monaco, il World Uyghur Congress (WUC), e
il fronte militare chiaramente sostenuto da Stati Uniti e NATO tramite
gruppi come i Lupi Grigi della Turchia. Come i Lupi Grigi, il World
Uyghur Congress è una creazione e perpetuazione d'interessi particolari
occidentali. Il WUC è direttamente finanziato dal dipartimento di Stato
degli Stati Uniti attraverso il National Endowment for Democracy (NED)
con oltre un quarto di milione di dollari (ufficiali) in un anno. Il NED
organizza e supporta tutte le manifestazioni del WUC, e le riunioni
annuali di solito ospitano quasi sempre rappresentanti degli Stati Uniti
che riaffermano l'impegno a sostenere gli obiettivi di WUC che, come
indicato sul sito ufficiale, indicano: “Il WUC si dichiara movimento
non violento e pacifico d'opposizione all'occupazione cinese del
Turkestan orientale, e l'adesione incondizionata agli standard
internazionali sui diritti umani come stabilito nella Dichiarazione
universale dei diritti dell'uomo, e l'aderenza ai principi del
pluralismo democratico e il rifiuto di totalitarismo, intolleranza
religiosa, e terrorismo come strumenti politici”. E mentre il WUC
afferma di sostenere un'"opposizione pacifica" per resistere a ciò che
definisce "occupazione cinese", giustifica, difende o copre sempre le
violenze. Forse l'esempio più sconvolgente fu quando non condannò nel
2014 il brutale assassinio dell'imam uiguro di 74 anni Jume Tahir, di
fronte alla moschea più grande e antica della Cina. Il WUC lo denunciò
come "strumento" del governo cinese e persino denunciò la Cina per
averne condannato gli assassini, dei terroristi uiguri, a morte per
l'orribile omicidio. Chiaramente il WUC non solo è nell'impossibilità di
denunciare il terrorismo, me volontariamente lo copre con la retorica.
Guardando la mappa della Cina, è chiaro che tale separatismo serve
direttamente i vecchi piani degli Stati Uniti per accerchiare e
contenere l'ascesa della Cina, una campagna apertamente e ripetutamente
delineata nei documenti politici degli Stati Uniti per decenni, il più
recente pubblicato dal Council on Foreign Relations (CFR) e che
s'intitola "Revisione della grande strategia degli USA nei confronti della Cina", affermando senza mezzi termini: “Poiché
lo sforzo statunitense d''integrare' la Cina nell'ordine liberale
internazionale ha ormai generato nuove minacce al primato degli USA in
Asia, e potrebbe tradursi in una sfida conseguente al potere globale
statunitense, Washington ha bisogno di una nuova grande strategia nei
confronti della Cina che s'incentri sul bilanciamento dell'ascesa della
potenza cinese, piuttosto che continuare ad assisterne all'ascesa”.
Incoraggiando il separatismo nella regione dello Xinjiang occidentale
della Cina, in caso di successo, potrebbe sottrarre un notevole
territorio. In concomitanza con il separatismo sostenuto dagli Stati
Uniti nella regione del Tibet della Cina, una regione cuscinetto immensa
si creerebbe per praticamente isolare la Cina dall'Asia centrale. E
mentre i Lupi grigi e i loro ascari uiguri lavorano duramente per creare
tale barriera alla Cina ad ovest, nel loro coinvolgimento nel recente
attentato a Bangkok gli Stati Uniti li usano per rafforzare gli sforzi
per accerchiarla nel Sud-Est asiatico.
Il terrorismo della NATO si espande nel Sud-Est asiatico
La rete terroristica turco-uigura, oltre a fomentare violenze in Cina,
di recente traffica terroristi dello Xinjiang attraverso il sud-est
asiatico e la Turchia, dove li addestra, li arma e li invia a combattere
la guerra per procura della NATO in Siria. Tale rete del traffico
serpeggia per la Thailandia, come fu svelato dall'arrestato di oltre 100
uiguri, poi deportati in Cina su richiesta di Pechino, a luglio. Lo
stesso giorno delle deportazioni, WUC e Lupi grigi della NATO
organizzarono violente proteste in Turchia, ad Ankara e al consolato
tailandese d'Istanbul, durante cui il consolato fu invaso e distrutto.
Un mese dopo, una bomba devastante esplose nel cuore di Bangkok,
uccidendo 20 turisti per lo più cinesi e ferendone più di 100. La BBC,
già sul posto prima dell'esplosione, concluse prima ancora che i corpi
fossero recuperati che gli uiguri probabilmente ne erano responsabili.
Ciò fu detto appositamente per deviare la colpa da un altro fantoccio
statunitense, Thaksin Shinawatra, che tenta da anni di rioccupare il
potere in Thailandia. In realtà, Shinawatra e i terroristi uiguri
rientrano nell'agenda occidentale per accerchiare e contenere la Cina
costruendo un "muro" di Stati-ascari vicino Pechino, se non altro per
creare il caos in cui Pechino trovi impossibile prosperare. Ciò che è
forse più preoccupante di tali ascari degli occidentali è il fatto che
molti attentati passati fossero connessi alle ampie reti terroristiche
di Shinawatra, corrispondendo ai metodi usati dai terroristi
turco-uiguri, rendendo probabile che le reti extraterritoriali della
NATO, di cui New American Media riferiva nel 2009, siano istituite in
Cina, ed è probabile ora che seguano la via d'espatrio degli uiguri nel
Sud-Est asiatico. L'esplosione a Bangkok probabilmente accadde per una
serie di motivi. Non solo la Thailandia ignorava le richieste
statunitensi di rilasciare gli uiguri detenuti diretti in Turchia, così
come caccia il vecchio ascaro degli Stati Uniti Thaksin Shinawatra, ma
inequivocabilmente coltiva legami stretti con Pechino, firmando
importanti progetti di sviluppo congiunto di infrastrutture, una più
stretta cooperazione militare e anche il possibile acquisto di 3
sottomarini di fabbricazione cinese, spingendo ogni politico
statunitense a denunciarla con crescente indignazione.
Il terrorismo turco-uiguro oltre l'Asia
E mentre gli Stati Uniti utilizzano il terrorismo turco-uiguro per
estorcere concessioni nel sud-est asiatico e destabilizzare la Cina, è
probabile che tale "
altra al-Qaida" arrivi in altre regioni,
prevedibilmente la Crimea russa. La Crimea s'è ricongiunta con la Russia
dopo il violento colpo di Stato neonazista della NATO che rovesciò il
governo dell'Ucraina, creando una valanga di violenze antirusse nel
Paese. Desideroso di evitare il destino di molte città in Ucraina, il
popolo di Crimea a stragrande maggioranza votava un referendum per
ricongiungersi alla Russia. Da allora, la Crimea ha goduto di pace e
prosperità appena fuori un'Ucraina impantanata nella guerra civile e
nella catastrofe economica, il tutto aggravato da un regime illegittimo
in debito con Stati Uniti e NATO che l'hanno messo al potere. Il fatto
che il confine tra Crimea russa e Ucraina rappresenti anche il confine
tra pace e caos, evidenzia il caos criminale promosso dall'intromissione
USA-NATO in Ucraina. Una tranquilla e stabile Crimea ricorda
costantemente all'Europa orientale che ovunque vada la NATO, segue il
caos. Se Stati Uniti e loro alleati della NATO destabilizzassero la
Crimea, creando il caos nel territorio russo appena rientrato,
l'occidente potrebbe convincere che trattare con la Russia sia almeno
altrettanto indesiderabile che farlo con la NATO. Il terrorismo turco
appoggiato da USA-NATO sarebbe la chiave per realizzare ciò. La
vicinanza della Crimea alla Turchia e una considerevole minoranza tatara
sono potenziali mezzo che l'occidente può attuare. Già i media
occidentali hanno investito molto nella narrazione incentrata sul
"ripulire i tartari" iniziando a lavorare con i gruppi d'opposizione per
fomentare scontri. Come nello Xinjiang, coloro che sono disposti a
partecipare a tale opposizione sono una frazione, ma il potere dei media
occidentali li gonfia nelle menti degli spettatori sprovveduti. Il
media del dipartimento di Stato degli Stati Uniti Radio Free
Europe/Radio Liberty, in un articolo ingannevolmente intitolato "
Putin avverte i tatari di Crimea che non avranno lo status speciale", indicava che la Russia è ben consapevole dello stratagemma: “P
utin
ha suggerito che i Paesi stranieri finanziano gli attivisti per i
diritti, nel tentativo di "destabilizzare la situazione", giocando sui
problemi affrontati dai tatari di Crimea, il terzo più grande gruppo
etnico dopo russi e ucraini nella penisola, e ha detto che Mosca non
l'avrebbe permesso. “Sappiamo bene di cosa parliamo. Ci sono numerose
persone che si considerano combattenti professionisti per i diritti", ha
detto, aggiungendo che "vogliono ricevere sovvenzioni e riconoscimento
stranieri e realizzare le loro ambizioni, anche politiche"”. Già a
Kiev, tale fronte dell'opposizione tatara ha iniziato ad organizzare e
tentare d'istigare il conflitto in Crimea. E ciò include il canale
tataro ATR dai finanziamenti oscuri, con sede a Kiev, per fare ciò che
"Diritti umani in Ucraina" (KhPG), finanziato dalla NED degli USA,
chiama “
Lotta all'influenza psicologica e alla propaganda dalla Russia”.
Comprendere la portata del terrorismo turco-uiguro, i loro sostenitori e
la funzione che svolge nel mantenere l'egemonia globale degli Stati
Uniti, aiuta a disarmare l'occidente dalla narrazione vacua e dalle
cospirazioni criminali volte a creare e sfruttare il terrorismo. Se ogni
volta una bomba esploda o un consolato venga attaccato, s'indicassero
non i fantocci degli USA, ma direttamente gli interessi particolari di
Wall Street e Washington invece, tutti i benefici della campagna del
terrorismo globale cominceranno ad evaporare in occidente. Come già
succede in Siria, dove i piani occidentali sono frustrati dalla
crescente consapevolezza globale sul vero coinvolgimento occidentale nel
conflitto e sul suo ruolo con gruppi come al-Qaida e SIIL, denunciando
la sua "
altra al-Qaida", i loro piani in altre regioni del
mondo saranno parimenti sventati. E mentre gli Stati Uniti cercano da
anni di galvanizzare il mondo a supportare la loro agenda globale
attraverso l'uso del terrorismo, è ironico che ora Cina, Russia e anche
nazioni come la Thailandia siano su un terreno comune, avendo motivo di
cooperare per affrontare una minaccia comune, il terrorismo globale
degli USA.
Tony Cartalucci, ricercatore geopolitico e scrittore di Bangkok, in particolare per la rivista online "
New Eastern Outlook".
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