venerdì 25 settembre 2015

Terrorismo turco-uiguro SpA: l’altra al-Qaida degli USA

Terrorismo turco-uiguro SpA: l’altra al-Qaida degli USA

by sitoaurora
Tony Cartalucci New Eastern Outlook 23 settembre 2015Traitor_PetraeusNon è più possibile per gli Stati Uniti e i loro alleati regionali dire di sostenere i "ribelli moderati" nella guerra per procura che infuria in Siria, Iraq e Libano. C'è il governo siriano da un lato, e i terroristi tra cui al-Qaida e sue varie filiali, come al-Nusra e il cosiddetto "Stato islamico" dall'altro. Se non sostengono il governo siriano, è molto chiaro che sostengono al-Qaida. Così è evidente che la stampa occidentale e i think tank delle multinazionali che producono secondo i loro punti di vista, cominciare una campagna per ripulire al-Qaida quale male minore verso il SIIL. In realtà, non hanno praticamente alcuna differenza, con Stati Uniti ed alleati regionali che chiaramente armano, finanziano e sostengono entrambi. La manifestazione più recente e oscena di tale ripulitura fu quando il generale dell'US Army ed ex-direttore della CIA David Petraeus invitò apertamente ad usare al-Qaida per "combattere" il SIIL. Nell'articolo del Daily Beast, "Petraeus: usare al-Qaida per combattere il SIIL", riferisce che: “I membri del ramo di al-Qaida in Siria hanno un avvocato sorprendente nei corridoi del potere statunitense: l'ex-esercito generale ed ex-direttore della CIA David Petraeus. L'ex-comandante delle forze USA in Iraq e Afghanistan ha tranquillamente sollecitato i funzionari degli Stati Uniti a considerare l'utilizzo dei cosiddetti moderati di al-Qaida e Nusra per combattere il SIIL in Siria, secondo quanto quattro fonti vicine ai colloqui, tra cui una persona che ha parlato con Petraeus direttamente, hanno detto al Daily Beast”. In tale cambio di retorica non c'è alcuna forza "moderata ribelle" di cui parlare. Tutto ciò che esiste, certamente, sono estremisti che operano sotto le diverse bandiere di al-Qaida e SIIL. Le rivelazioni sul sostegno degli Stati Uniti ad al-Qaida non sarebbero mai state così evidenti, ma non sono certo una novità. E' ammesso che Stati Uniti ed alleati sauditi crearono al-Qaida come una forza mercenaria per lottare contro l'Unione Sovietica nella guerra per procura in Afghanistan negli anni '80. Nel 2007, molto prima della guerra in Siria, il premio Pulitzer Seymour Hersh avvertiva sulle pagine del New Yorker che sotto l'amministrazione di Bush, il sostegno era già cominciato verso i Fratelli musulmani in Siria e altri gruppi estremisti, tra cui al-Qaida, al fine di minare violentemente il governo siriano di Damasco. L'articolo di Hersh, "The Redirection: la nuova politica dell'amministrazione avvantaggia i nostri nemici nella guerra al terrorismo?" esplicitamente afferma: “Per minare l'Iran, prevalentemente sciita, l'amministrazione Bush ha deciso, in effetti, di riconfigurare le priorità in Medio Oriente. In Libano, l'amministrazione collabora con il governo dell'Arabia Saudita, sunnita, in operazioni clandestine che hanno per scopo ndebolire Hezbollah, l'organizzazione sciita sostenuta dall'Iran. Gli Stati Uniti hanno anche preso parte ad operazioni clandestine contro l'Iran e l'alleata Siria. Un sottoprodotto
di tali attività è il rafforzamento dei gruppi estremisti sunniti che sposano la visione militante dell'Islam e sono ostili agli USA e favorevoli ad al-Qaida”. Passato e presente, è chiaro che al-Qaida era ed è tuttora uno strumento centrale degli Stati Uniti per raggiungere obiettivi geopolitici, in particolare quando le forze occidentali non possono immediatamente o in pratica intervenire direttamente. Ma al-Qaida e le sue varie filiali sono solo una fazione dei molti gruppi terroristici che badano ai vasti interessi dell'egemonia globale statunitense. L'ultimo attentato a Bangkok, capitale della Thailandia, e le continue violenze nella regione cinese dello Xinjiang, espongono un'altra vasta rete del terrorismo sponsorizzata dagli USA che opera in tandem con al-Qaida e si estende dalle frontiere dell'Asia alla guerra per procura degli Stati Uniti in Siria.
Terrorismo turco-uiguro: l'altra al-Qaida
Perché relativamente poco conosciuta e trascurata in confronto ad altri gruppi terroristici più noti, la rete terroristica turco-uigura è forse più pericolosa e più utile a Stati Uniti e alleati rispetto alle sempre più esposte legioni di al-Qaida. La genesi del moderno terrorismo sponsorizzato dai turchi, come al-Qaida, origina dalla guerra fredda. Parte delle più ampie reti stay-behind, conosciute come "Gladio", create dalla NATO per una presunta lotta contro le forze sovietiche in caso d'invasione e occupazione dell'Europa occidentale, tali gruppi terroristici furono invece rivolti contro la popolazione degli Stati membri della NATO e impegnati in violenze, terrorismo, omicidi e stragi. Un gruppo di ultra-nazionalisti noto come i "Lupi Grigi" fu coltivato per tale compito in Turchia. In un articolo del 1998 sul Los Angeles Times intitolato "La Guerra sporca turca svelata, ma l'attentato al Papa resta oscuro", riferiva che: “Alla fine degli anni '70, le bande armate dei Lupi Grigi lanciarono un'ondata di attentati e sparatorie che uccisero centinaia di persone, tra cui funzionari pubblici, giornalisti, studenti, avvocati, sindacalisti, attivisti di sinistra e curdi. Durante quel periodo, il Lupi grigi operavano con l'incoraggiamento e la protezione dell'organizzazione della Controguerriglia, una sezione del dipartimento di Guerra Speciale dell'esercito turco. Lavorando nell'edificio della missione militare degli Stati Uniti ad Ankara, il servizio di guerra speciale ricevette fondi e addestramento da consiglieri per creare squadre di irregolari civili "stay behind" costituite per sabotaggio e resistenza in caso d'invasione sovietica. Simili unità antiguerriglia della Guerra Fredda furono create in ogni Stato membro dell'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico. Ma invece di prepararsi contro nemici stranieri, tali agenti spesso puntavano ad obiettivi nazionali”. Un altro pezzo del LA Times intitolato "Lupi Grigi della Turchia strumenti del potere", rivelava l'entità del terrorismo dei Lupi grigi: “Al culmine della Guerra Fredda, l'esercito usò i lupi grigi come contrappeso violento dei comunisti. Le casse del partito si gonfiavano con il contributo segreto del governo. Alla fine degli anni '70, i Lupi Grigi andarono fuori controllo. L'ala paramilitare condusse una campagna contro la sinistra uccidendo quasi 6000 persone. Ali Agça, che sparò al Papa Giovanni Paolo II nel 1981, è accusato di esserne affiliato”. L'articolo inoltre rivelava che, nonostante tale passato orribile, i Lupi Grigi e i loro alleati politici sono ancora una forza politica molto potente in Turchia. Oggi i Lupi grigi sono l'ala paramilitare del Partito del Movimento Nazionalista (MHP), che detiene il terzo maggior numero di seggi nel parlamento della Turchia. Per quanto preoccupante questo appaia ai turchi che si ritrovino sul lato politico sbagliato, tale potente organizzazione terroristica viene chiaramente tollerata, ed anche sponsorizzata dalla NATO da decenni e, in particolare, sostenuta dagli Stati Uniti; il terrorismo dei Lupi grigi va oltre i confini della Turchia.
La Gladio della NATO diventa globale
Secondo un rapporto del 2009 di New American Media intitolato "Dietro le rivolte in Cina, petrolio, terrorismo e 'Lupi grigi'", i Lupi Grigi turchi hanno creato campi di addestramento per i militanti della regione occidentale dello Xinjiang in Cina, creando i terroristi che hanno eseguito vari attacchi mortali in Cina. L'articolo indica: “armare i Lupi Grigi, una delle organizzazioni terroristiche più note al mondo. Fondati negli anni '60, i lupi sono un gruppo paramilitare pan-turo con 1 milione di seguaci nel Vicino Oriente, Asia centrale e Xinjiang. Nel decennio di violenze politiche in Turchia, gli anni '80, gli attivisti filo-militari compirono un'ondata di omicidi, massacri di minoranze etniche ed estorsioni di imprese. Secondo dati ufficiali, il governo turco ritiene i lupi responsabili di oltre 600 omicidi, mentre le vittime della sinistra sono stimate molte migliaia. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, i Lupi Grigi istituirono campi di addestramento in Asia centrale per i giovani turcofoni, tra cui gli uiguri. Il loro programma d'indottrinamento abbraccia la creazione del Turan, l'impero turco in Europa e Asia, soggiogando i non turchi e scatenando violenze per raggiungere i loro scopi. Fuori dai riflettori, i Lupi hanno addestramento commando e dato sostegno materiale al movimento per l'indipendenza del Turkestan orientale”. In sostanza, le reti stay-behind della NATO sono le reti della NATO "all'estero", proiettando lo stesso tipo di violenze, terrorismo e coercizione politica all'estero, dopo la guerra fredda, che tali reti eseguirono a livello nazionale durante la Guerra Fredda. La presunta "lotta" del popolo uiguro nello Xinjiang, che terroristi e loro sostenitori esteri chiamano "Turkestan Orientale", è costituito da due componenti essenziali, un fronte politico estero ospitato a Washington DC e a Monaco, il World Uyghur Congress (WUC), e il fronte militare chiaramente sostenuto da Stati Uniti e NATO tramite gruppi come i Lupi Grigi della Turchia. Come i Lupi Grigi, il World Uyghur Congress è una creazione e perpetuazione d'interessi particolari occidentali. Il WUC è direttamente finanziato dal dipartimento di Stato degli Stati Uniti attraverso il National Endowment for Democracy (NED) con oltre un quarto di milione di dollari (ufficiali) in un anno. Il NED organizza e supporta tutte le manifestazioni del WUC, e le riunioni annuali di solito ospitano quasi sempre rappresentanti degli Stati Uniti che riaffermano l'impegno a sostenere gli obiettivi di WUC che, come indicato sul sito ufficiale, indicano: “Il WUC si dichiara movimento non violento e pacifico d'opposizione all'occupazione cinese del Turkestan orientale, e l'adesione incondizionata agli standard internazionali sui diritti umani come stabilito nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, e l'aderenza ai principi del pluralismo democratico e il rifiuto di totalitarismo, intolleranza religiosa, e terrorismo come strumenti politici”. E mentre il WUC afferma di sostenere un'"opposizione pacifica" per resistere a ciò che definisce "occupazione cinese", giustifica, difende o copre sempre le violenze. Forse l'esempio più sconvolgente fu quando non condannò nel 2014 il brutale assassinio dell'imam uiguro di 74 anni Jume Tahir, di fronte alla moschea più grande e antica della Cina. Il WUC lo denunciò come "strumento" del governo cinese e persino denunciò la Cina per averne condannato gli assassini, dei terroristi uiguri, a morte per l'orribile omicidio. Chiaramente il WUC non solo è nell'impossibilità di denunciare il terrorismo, me volontariamente lo copre con la retorica. Guardando la mappa della Cina, è chiaro che tale separatismo serve direttamente i vecchi piani degli Stati Uniti per accerchiare e contenere l'ascesa della Cina, una campagna apertamente e ripetutamente delineata nei documenti politici degli Stati Uniti per decenni, il più recente pubblicato dal Council on Foreign Relations (CFR) e che s'intitola "Revisione della grande strategia degli USA nei confronti della Cina", affermando senza mezzi termini: “Poiché lo sforzo statunitense d''integrare' la Cina nell'ordine liberale internazionale ha ormai generato nuove minacce al primato degli USA in Asia, e potrebbe tradursi in una sfida conseguente al potere globale statunitense, Washington ha bisogno di una nuova grande strategia nei confronti della Cina che s'incentri sul bilanciamento dell'ascesa della potenza cinese, piuttosto che continuare ad assisterne all'ascesa”. Incoraggiando il separatismo nella regione dello Xinjiang occidentale della Cina, in caso di successo, potrebbe sottrarre un notevole territorio. In concomitanza con il separatismo sostenuto dagli Stati Uniti nella regione del Tibet della Cina, una regione cuscinetto immensa si creerebbe per praticamente isolare la Cina dall'Asia centrale. E mentre i Lupi grigi e i loro ascari uiguri lavorano duramente per creare tale barriera alla Cina ad ovest, nel loro coinvolgimento nel recente attentato a Bangkok gli Stati Uniti li usano per rafforzare gli sforzi per accerchiarla nel Sud-Est asiatico.
Il terrorismo della NATO si espande nel Sud-Est asiatico
La rete terroristica turco-uigura, oltre a fomentare violenze in Cina, di recente traffica terroristi dello Xinjiang attraverso il sud-est asiatico e la Turchia, dove li addestra, li arma e li invia a combattere la guerra per procura della NATO in Siria. Tale rete del traffico serpeggia per la Thailandia, come fu svelato dall'arrestato di oltre 100 uiguri, poi deportati in Cina su richiesta di Pechino, a luglio. Lo stesso giorno delle deportazioni, WUC e Lupi grigi della NATO organizzarono violente proteste in Turchia, ad Ankara e al consolato tailandese d'Istanbul, durante cui il consolato fu invaso e distrutto. Un mese dopo, una bomba devastante esplose nel cuore di Bangkok, uccidendo 20 turisti per lo più cinesi e ferendone più di 100. La BBC, già sul posto prima dell'esplosione, concluse prima ancora che i corpi fossero recuperati che gli uiguri probabilmente ne erano responsabili. Ciò fu detto appositamente per deviare la colpa da un altro fantoccio statunitense, Thaksin Shinawatra, che tenta da anni di rioccupare il potere in Thailandia. In realtà, Shinawatra e i terroristi uiguri rientrano nell'agenda occidentale per accerchiare e contenere la Cina costruendo un "muro" di Stati-ascari vicino Pechino, se non altro per creare il caos in cui Pechino trovi impossibile prosperare. Ciò che è forse più preoccupante di tali ascari degli occidentali è il fatto che molti attentati passati fossero connessi alle ampie reti terroristiche di Shinawatra, corrispondendo ai metodi usati dai terroristi turco-uiguri, rendendo probabile che le reti extraterritoriali della NATO, di cui New American Media riferiva nel 2009, siano istituite in Cina, ed è probabile ora che seguano la via d'espatrio degli uiguri nel Sud-Est asiatico. L'esplosione a Bangkok probabilmente accadde per una serie di motivi. Non solo la Thailandia ignorava le richieste statunitensi di rilasciare gli uiguri detenuti diretti in Turchia, così come caccia il vecchio ascaro degli Stati Uniti Thaksin Shinawatra, ma inequivocabilmente coltiva legami stretti con Pechino, firmando importanti progetti di sviluppo congiunto di infrastrutture, una più stretta cooperazione militare e anche il possibile acquisto di 3 sottomarini di fabbricazione cinese, spingendo ogni politico statunitense a denunciarla con crescente indignazione.
Il terrorismo turco-uiguro oltre l'Asia
E mentre gli Stati Uniti utilizzano il terrorismo turco-uiguro per estorcere concessioni nel sud-est asiatico e destabilizzare la Cina, è probabile che tale "altra al-Qaida" arrivi in altre regioni, prevedibilmente la Crimea russa. La Crimea s'è ricongiunta con la Russia dopo il violento colpo di Stato neonazista della NATO che rovesciò il governo dell'Ucraina, creando una valanga di violenze antirusse nel Paese. Desideroso di evitare il destino di molte città in Ucraina, il popolo di Crimea a stragrande maggioranza votava un referendum per ricongiungersi alla Russia. Da allora, la Crimea ha goduto di pace e prosperità appena fuori un'Ucraina impantanata nella guerra civile e nella catastrofe economica, il tutto aggravato da un regime illegittimo in debito con Stati Uniti e NATO che l'hanno messo al potere. Il fatto che il confine tra Crimea russa e Ucraina rappresenti anche il confine tra pace e caos, evidenzia il caos criminale promosso dall'intromissione USA-NATO in Ucraina. Una tranquilla e stabile Crimea ricorda costantemente all'Europa orientale che ovunque vada la NATO, segue il caos. Se Stati Uniti e loro alleati della NATO destabilizzassero la Crimea, creando il caos nel territorio russo appena rientrato, l'occidente potrebbe convincere che trattare con la Russia sia almeno altrettanto indesiderabile che farlo con la NATO. Il terrorismo turco appoggiato da USA-NATO sarebbe la chiave per realizzare ciò. La vicinanza della Crimea alla Turchia e una considerevole minoranza tatara sono potenziali mezzo che l'occidente può attuare. Già i media occidentali hanno investito molto nella narrazione incentrata sul "ripulire i tartari" iniziando a lavorare con i gruppi d'opposizione per fomentare scontri. Come nello Xinjiang, coloro che sono disposti a partecipare a tale opposizione sono una frazione, ma il potere dei media occidentali li gonfia nelle menti degli spettatori sprovveduti. Il media del dipartimento di Stato degli Stati Uniti Radio Free Europe/Radio Liberty, in un articolo ingannevolmente intitolato "Putin avverte i tatari di Crimea che non avranno lo status speciale", indicava che la Russia è ben consapevole dello stratagemma: “Putin ha suggerito che i Paesi stranieri finanziano gli attivisti per i diritti, nel tentativo di "destabilizzare la situazione", giocando sui problemi affrontati dai tatari di Crimea, il terzo più grande gruppo etnico dopo russi e ucraini nella penisola, e ha detto che Mosca non l'avrebbe permesso. “Sappiamo bene di cosa parliamo. Ci sono numerose persone che si considerano combattenti professionisti per i diritti", ha detto, aggiungendo che "vogliono ricevere sovvenzioni e riconoscimento stranieri e realizzare le loro ambizioni, anche politiche"”. Già a Kiev, tale fronte dell'opposizione tatara ha iniziato ad organizzare e tentare d'istigare il conflitto in Crimea. E ciò include il canale tataro ATR dai finanziamenti oscuri, con sede a Kiev, per fare ciò che "Diritti umani in Ucraina" (KhPG), finanziato dalla NED degli USA, chiama “Lotta all'influenza psicologica e alla propaganda dalla Russia”.
Comprendere la portata del terrorismo turco-uiguro, i loro sostenitori e la funzione che svolge nel mantenere l'egemonia globale degli Stati Uniti, aiuta a disarmare l'occidente dalla narrazione vacua e dalle cospirazioni criminali volte a creare e sfruttare il terrorismo. Se ogni volta una bomba esploda o un consolato venga attaccato, s'indicassero non i fantocci degli USA, ma direttamente gli interessi particolari di Wall Street e Washington invece, tutti i benefici della campagna del terrorismo globale cominceranno ad evaporare in occidente. Come già succede in Siria, dove i piani occidentali sono frustrati dalla crescente consapevolezza globale sul vero coinvolgimento occidentale nel conflitto e sul suo ruolo con gruppi come al-Qaida e SIIL, denunciando la sua "altra al-Qaida", i loro piani in altre regioni del mondo saranno parimenti sventati. E mentre gli Stati Uniti cercano da anni di galvanizzare il mondo a supportare la loro agenda globale attraverso l'uso del terrorismo, è ironico che ora Cina, Russia e anche nazioni come la Thailandia siano su un terreno comune, avendo motivo di cooperare per affrontare una minaccia comune, il terrorismo globale degli USA.NED_Xinjiang2015aTony Cartalucci, ricercatore geopolitico e scrittore di Bangkok, in particolare per la rivista online "New Eastern Outlook".
Traduzione di Alessandro Lattanzio - SitoAurora

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