giovedì 15 ottobre 2015

IL SEME DELLA FELICITA’ GERMOGLIA DAL CUORE DELLA MADRE TERRA.......G:Tirelli

IL SEME DELLA FELICITA’ GERMOGLIA DAL CUORE DELLA MADRE TERRA
 
Immaginatevi una società, dove tutti i beni sono prodotti da macchine e robot senza l’intervento manuale dell’uomo, lasciando così disoccupati milioni di lavoratori senza salario. La domanda è: “Chi acquisterà questi “beni” se nessuno possiede soldi?”
Questa circostanza che può apparire surreale, in realtà la stiamo già vivendo, e credere ancora alla “palla” della crescita e dello sviluppo, è una madornale ingenuità e denota una totale assenza di consapevolezza.
Questa drastica e inevitabile contrazione dei consumi, costringerà migliaia di fabbriche a chiudere i battenti lasciando per strada milioni di lavoratori che, per causa di forza maggiore, si dovranno astenere da ogni acquisto che non sia vitale. E’ il cane che si morde la coda – una trappola che non ci concede vie d’uscita - un Sistema cialtrone che si avvita su se stesso e non prevede altra soluzione che non sia il suo azzeramento.
Pertanto, non c’è proprio più nulla di che meravigliarsi guardando i dati relativi alla disoccupazione! Sarà sempre peggio, visto che sempre di più la gente sta riducendo i suoi bisogni all’essenziale. E non solo per evidenti motivi di risparmio ma anche perché finalmente consapevole di quanto insensato sia tutto questo consumismo selvaggio e senza regole, causa di disparità sociale, deriva morale e di contaminazione ambientale - un meccanismo di auto/distruzione che si fa paradigma del livello di infelicità raggiunto.
L’occupazione derivante da un lavoro che si basa sulla produzione di beni voluttuari, è precaria per definizione. Esaurito l’effetto della carica propagandistica ingannevole che codificava questi beni come necessari e indispensabili (sinonimo di progresso e di benessere), i consumatori si asterranno dall’acquistarli anteponendo, per priorità, quelli essenziali e primari. E questo è ciò che sta accadendo!
Tutto questo proliferare incessante di beni di ogni tipo, specie e natura, che il Sistema Liberista immette senza sosta sul mercato, è la conferma inopinabile e inconfutabile della loro totale inutilità. Se uno solo di questi beni producesse dei reali, concreti, efficaci vantaggi e benefici alle richieste di aiuto della comunità, renderebbe inutile e superflua la produzione di tutti gli altri, e decadrebbe seduta stante il concetto di “libera concorrenza”: una libertà che nega l’originale significato etimologico di diritto, ma si ascrive a strumento di raggiro a scopo estorsivo, rinnegando ogni forma di autentica civiltà e di società.
Oggi la “libera concorrenza” è quel diabolico meccanismo di mercato che ci da la possibilità di scegliere fra una larga gamma di beni e prodotti del tutto identici, ben sapendo che il loro livello di qualità e pericolosità è già ben oltre la soglia della sicurezza sociale. E’ la concorrenza ciò che oggi dirime la loro commercializzazione e l'acquisto, accomunati dall’intrinseca potenzialità di danneggiare con certezza matematica il consumatore.
Con i mezzi di comunicazione e di interazione mediatica sempre più invasivi, il Liberismo da il meglio di se nell’esibire la sua vera indole necrofila e scopo finale. La qualità, la naturalezza e i principi nutritivi delle materie prime, sono stati incredibilmente rimossi e sostituiti da elementi chimici di sintesi, cancerogeni e, di seguito, commercializzati a tambur battente attraverso un’opera di propaganda mistificatrice che induce al loro acquisto esclusivamente sulla base di una visibilità che il prodotto ottiene, in maniera direttamente proporzionale al numero di Spot che lo pubblicizzano. Una concorrenza di quanto di peggio ci sia in circolazione, che non si attiene più a criteri di eccellenza ascrivibili a un atteggiamento di stampo etico/deontologico del produttore, ma che gioca sull’assenza di qui parametri di riferimento oggettivo e comparativo, in mancanza dei quali il consumatore non è più in grado di riconoscere le reali qualità e caratteristiche del bene.
Dovremmo dunque chiederci (giusto per fare qualche esempio) del perché esistano così tanti tipi di farmaci contro il mal di testa, il bruciore di stomaco, i dolori articolari, e diete, beveroni magici, lassativi, detergenti, ecc.. ecc.., quando ne basterebbe uno solo per ogni necessità, funzionante, senza controindicazioni ed effetti collaterali, così da sbaragliare per sempre dal mercato tutti gli altri. Se questo accadesse, per Liberismo Sistema sarebbe la fine certa.
Ergo, un prodotto valido ed efficiente che rispetti i presupposti etici, non rientra nelle logiche della concorrenza, diversamente da tutti gli altri di mera natura commerciale, indotti all’acquisto dall’antagonismo e dalla competizione mediatica; un sofisticato e plateale imbroglio, supportato da  slogan pervasivi, a garanzia di un ipotetico prestigioso marchio di fabbrica.
Questo meccanismo perverso che da quasi mezzo secolo è stato in grado di raggirare il buon senso dei cittadini, alterandone la consapevolezza, oggi si è bloccato, inceppato – è grippato!
La gente comune che è stata costretta dalla “Crisi” ha ridimensionare drasticamente il suo tenore di vita riducendo tutto all’essenziale, ha finalmente, forzatamente compreso (anche se fuori tempo massimo), che tutta quella lunga lista di beni che un tempo acquistava sulla spinta di falsi bisogni indotti dal plagio mediatico, in realtà non sono di alcuna utilità.
E’ tempo di fare di necessità virtù - imbracciare la zappa e cominciare a faticare! Tornare al passato è il percorso più praticabile e meno utopico, contrariamente del perseverare in questa direzione. Solo con un radicale intervento di riconversione del Sistema Liberista Relativista, potremo limitare i danni di una tragedia annunciata dai contorni apocalittici. Alla disoccupazione dilagante del comparto industriale, dobbiamo rispondere con un ritorno, alla terra. Altre soluzioni non esistono!
Un’occupazione sicura, salutare e onorevole.





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