Mercato nero di vendita materiale nucleare ai terroristi
Creato mercato nero per vendere materiale nucleare all’Isis
I contrabbandieri hanno portato avanti nei mesi scorsi un mercato nero
di materiale nucleare nell'Europa dell'est, spesso con l'intento
esplicito di mettere in contatto i venditori con l'Isis e altri gruppi
estremisti del Medio Oriente. Lo svela l'Associate Press.
Secondo
cui le autorità dell’Europa dell’Est, in collaborazione con l’Fbi, negli
ultimi cinque anni hanno bloccato quattro tentativi di vendita di
materiale radioattivo da parte di bande criminali. L’ultimo caso
conosciuto risale allo scorso febbraio, quando un trafficante offrì un
ingente quantitativo di cesio, «sufficiente a contaminare numerose
città» e cercò specificamente un acquirente dell’Isis.
«Ci
possiamo aspettare altri di questi casi» ha detto Constantin Malic, un
ufficiale di polizia moldavo che ha investigato su tutti i quattro casi
in questione. «Finché i criminali pensano di poter guadagnare molto
denaro senza essere arrestati, continueranno a farlo». Nelle
intercettazioni, nei filmati degli arresti, nelle fotografie di
materiale per la fabbricazione di ordigni, in documenti e interviste,
l’Associated Press sostiene di aver trovato una preoccupante
vulnerabilità nella strategia anti-trafficanti. Dal primo caso
conosciuto in Moldavia, nel 2010, al più recente nel febbraio scorso, è
emerso un modello: le autorità sono piombate sui sospetti nei primi
passi di una trattativa, dando ai capi delle bande una possibilità di
fuga col nucleare contrabbandato, una chiara indicazione che la minaccia
di un mercato nero del nucleare nei Balcani è lontano dall’essere sotto
controllo.
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