domenica 22 novembre 2015

gianni tirelli LA “SACRA IGNORANZA”

LA “SACRA IGNORANZA”

Oggi si parla tanto di “istruzione” come il solo strumento adeguato dal quale attingere alla consapevolezza e alla capacità di discernimento allo scopo di difenderci, si afferma, dall’opera di sistematica disinformazione messa in campo dallo strapotere dei Media. Una bufala megagalattica! 
Vorrei fare presente, che tutti i vari personaggi che governano il mondo, uomini di potere in genere e loro asserviti, possiedono mediamente un livello di istruzione alto, e sono gli stessi che hanno ridotto il pianeta a una discarica tossica, manipolando mediaticamente le menti e la coscienza collettiva a mero scopo di profitto personale. Sono i trafficanti d’armi senza scrupoli; quelli che si inventano le guerre per produrre e commerciare all’infinito micidiali ordigni di morte - quelli che esportano la democrazia e importare petrolio - quelli della contaminazione ambientale e alimentare che impestano l’umanità di cancro e di patologie neurologiche degenerative di ogni genere. Quelli che irrorano i nostri cieli con le scie chimiche e se ne fottono della salute dei nostri figli. Sono quelli che accumulano fortune commerciando farmaci dalle controindicazioni e dagli effetti collaterali inquietanti.      
Un Sistema di super istruiti, dunque, non di barbari, ma di super specializzati, di scienziati, di alti finanzieri plurilaureati che
hanno messo ha frutto le loro perverse competenze per ridurci alla stregua di un immenso gregge di pecore ammaestrate che ubbidiscono ad ogni ordine del pastore.
Le masse contadine di un tempo, che dalla “ragione illuminista” erano ritenute ignoranti, in verità erano le custodi di un autentico sapere, avendo loro un rapporto simbiotico di mutuo scambio con la Madre Terra e la Natura, e pertanto sviluppato tecniche filosofiche trascendenti che ponevano la spiritualità e il rito magico, sopra ogni altra cosa che fosse meramente di natura materiale .
Oggi, diversamente, l'istruzione è sinonimo di omologazione e quindi incapace di produrre vera conoscenza e vera consapevolezza, esimendo così gli individui da ogni capacità di un oggettivo giudizio critico, da personalismi e da un qualsiasi impulso rivoluzionario e di rivolta popolare.
Ergo la tanto decantata alfabetizzazione non ha prodotto che schiavi senza catene che si ritengono liberi per il solo fatto di essere allo scuro dell'autentico significato di libertà, oggi trasfigurata in licenza, consumismo e soddisfazione in tempo reale di dipendenze e debolezze.
Alfabetizzazione e omologazione, procedono allo stesso passo, e sono le due facce di una stessa medaglia. Spingono gli individui a uniformarsi alle tendenze dell’idea dominante imposta dal Sistema Potere - un’opera di condizionamento e di plagio senza precedenti che, in pochi decenni, ha scardinato ogni preesistente regola e personalismo, e costretto l’individuo a tradire la sua vera natura, per sottomettersi all’egemonia dell’Industrialesimo idolatra e alle seducenti sirene del consumismo.
L’istruzione è una cosa ma la conoscenza, tutta un’altra cosa. La prima induce ad uniformare le coscienze dentro il pensiero unico, mentre la conoscenza anela all’autonomia e alla libertà.
Sapere della relatività di A. Einstein o del principio di gravitazione terrestre, non è conoscenza ma mera informazione. Riconoscere la qualità del cibo che assumiamo, di ciò che beviamo, sapere distinguere gli odori, i sapori, e sapere definire il confine fra bene e male, fra licenza e liberta, fra furbizia e intelligenza, tutto questo e niente altro, appartiene alla sfera della conoscenza, in grado di rendere l’uomo libero, autonomo e felice.
Solo un ritorno alla terra ci potrà restituire la “Sacra Ignoranza” di un tempo e innescare quel processo di riconversione e rivoluzione antropologica, capace di ristabilire l'originario equilibrio etico, e riportare LA VERITA' al suo posto di comando, in modo da ripristinare e riaffermare quelle leggi imperiture che fin dall'alba dei tempi hanno da sempre organizzato e monitorato la condizione umana, evitandone le degenerazioni e gli eccessi.

gianni tirelli





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