La coalizione anti-SIIL degli USA: un fallimentoby sitoaurora |
I Paesi arabi sono importanti in quanto ospiti e fattore psicologico che consente agli Stati Uniti di avere la Lega Araba a bordo. Ad esempio, l'Arabia Saudita ha inviato solo 4 obsoleti F-15, ma uno era pilotato dal principe Sultan bin Qalid bin Sultan al-Saud. Bahrayn e Qatar contribuiscono con 2 caccia ciascuno. Gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato delle sortite con un numero ignoto di velivoli. I membri arabi della coalizione finora hanno volato solo nello spazio aereo siriano; non hanno mai operato in Iraq, mostrando la loro volontà politica e rivelando i veri obiettivi perseguiti. Come si può vedere, qui c'è un significato più simbolico che reale. L'operazione è spontanea, a volte inspiegabile. Molto spesso gli aerei inglesi tornano alla base con carico inutilizzato perché non riuscivano... a trovare gli obiettivi! Qualche successo fu raggiunto nella battaglia di Ayn Arab quando le posizioni dello SIIL erano abbastanza facili da identificare. Gli aerei della coalizione hanno colpito le posizioni ben definite dello SIIL, esattamente ciò che l'Aeronautica russa fa ora. Colpire obiettivi individuati è più efficiente di un semplice bighellonare sul deserto, come spesso accade quando gli aerei della coalizione sono in “missione di combattimento”. Allo stesso tempo, l'aviazione alleata ha subito una battuta d'arresto ad Ayn Arab quando sganciò munizioni destinate alle formazioni curde nel posto sbagliato consegnandole allo SIIL. La Turchia è un caso speciale. In realtà le sue forze armate non combattono lo SIIL. Invece, i militari turchi colpiscono i curdi senza fare distinzione di carattere politico tra i diversi gruppi. Essendo membro della coalizione, Ankara persegue i propri obiettivi con scarso, se c'è, contributo nella missione comune annunciata per combattere lo SIIL. Le tattiche impiegate scelte da Turchia e certi membri arabi della coalizione permettono alle forze dello SIIL di manovrare e riorganizzarsi a terra, tentando di avanzare. Di conseguenza, la tanto strombazzata coalizione internazionale contro il terrorismo ha dimostrato di essere un'organizzazione estremamente inefficace con i suoi scadenti sforzi. Alcuni membri sono solo felici di appartenere a un club esclusivo, senza alcun impegno serio, e alcuni vi si sono uniti solo perché membri di organizzazioni come la NATO. Si prenda il Lussemburgo, ad esempio, Paese senza forze armate. Ciò fa del coinvolgimento militare russo una svolta.
Il 30 ottobre, il generale Capo di Stato Maggiore russo illustrava le strutture in Siria che Mosca ha distrutto nel primo mese di attacchi aerei russi. La dichiarazione afferma che le forze aerospaziali russe hanno condotto circa 1400 sortite in Siria, dall'inizio delle operazioni antiterrorismo di Mosca, colpendo 1623 bersagli. Il risultato è stato raggiunto in un solo mese! 28 dei “più odiosi” capi terroristi sono stati eliminati, indica il rapporto militare. Con l'aiuto degli attacchi aerei russi, l'Esercito arabo siriano ha liberato più di 50 città e villaggi nelle province di Aleppo, Lataqia, Idlib, Homs e Damasco, secondo l'ufficiale dello Stato Maggiore, aggiungendo che i territori liberati coprono circa 350 chilometri quadrati (35000 ettari). In confronto, ai primi di ottobre la coalizione guidata dagli USA aveva effettuato oltre 7000 attacchi (dall'agosto 2014), di cui quasi due terzi sull'Iraq, secondo il Pentagono. Le forze armate statunitensi avevano condotto quasi l'80% di tutti gli attacchi. Al 27 ottobre, gli aerei di Stati Uniti e alleati avevano effettuato 60507 sortite a sostegno delle operazioni in Iraq e Siria. Con così tante sortite il numero di attacchi è incredibilmente insignificante. Tale sforzo non ha impedito allo SIIL di avanzare senza gravi perdite. La dichiarazione dello Stato Maggiore russo avviene lo stesso giorno in cui Stati Uniti, Russia e oltre una dozzina di altre nazioni s'incontravano a Vienna per spingere le Nazioni Unite ad iniziare un nuovo processo diplomatico con governo ed opposizione della Siria. L'obiettivo è raggiungere un cessate il fuoco nazionale e la transizione politica. Il processo diplomatico è stato avviato su iniziativa della Russia. Mosca ha insistito affinché l'Iran ne facesse parte, in quanto impossibile affrontare il problema senza Teheran, un attore profondamente coinvolto nel conflitto. La Russia ha raggiunto un accordo con la Giordania sullo scambio di informazioni, importante passo avanti per migliorare l'efficacia delle operazioni militari. Evidentemente lo sforzo militare cambia la situazione, la svolta politica di Mosca diventa parte della politica globale. Sono i primi risultati militari e politici concreti di cui parlare, cosa su cui la coalizione anti-SIIL degli USA ha chiaramente fallito o, forse, non voleva capirlo da tempo. Fatti e cifre sono abbastanza evidenti per definire questa valutazione imparziale.
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