venerdì 6 novembre 2015

gianni tirelli......... LA RIVOLUZIONE CHE NON C'E'

 

gianni tirelli.........

LA RIVOLUZIONE CHE NON C'E'



Se dovessimo attenerci a ciò che la Rete ci propina di questi tempi, avremmo la netta impressione di trovarci di fronte ad una imminente rivoluzione di popolo che presto esploderà in tutta la sua potenza e violenza, per riportare il tutto dentro l’alveo della ragione e del diritto. Una presa di coscienza globale sembra abbia folgorato la mente degli uomini squotendoli da quello stato perdurante di narcolessia etica e culturale, che da tempo li attanagliava dentro una condizione di subalternità ed emarginazione, non più sopportabili.
Così, un’indignazione generale pervasa di allarmismo, di rabbia e di vendetta, travolge come un’onda tsunami la grande ragnatela mediatica, inondando siti, blog e social network di notizie raggelanti sullo stato del pianeta, sull’economia globale capitanata da un “nuovo ordine mondiale” che ridurrà l’umanità in schiavitù. Dati allarmanti sul lavoro, sulla disoccupazione, sulla qualità della vita – e inquinamento, amianto, centrali nucleari, scie chimiche, vaccini killer, signoraggio, guerre, torture, traffico d’organi, droghe, pedofilia, prostituzione, contaminazione alimentare ecc, una lista talmente lunga di tragedie da oscurare ogni orizzonte di futuro.
Un quadro allarmante che rappresenta perfettamente la nostra realtà ma che di fatto (tranne rare e retoriche eccezioni), nessuno è in grado di condizionare e invertire.
Solitamente, e secondo un meccanismo logico di causa/effetto, alla presa di consapevolezza corrisponde un’azione pragmatica di forza, di cambiamento, di sovvertimento delle priorità e dei comportamenti - una riforma delle scale dei valori e dei parametri di riferimento, sulla base degli autentici bisogni dell’uomo e del significato ultimo dell’esistenza. Ma nulla di tutto questo accade!!! In realtà, questa sterile opera di sensibilizzazione informatica, non si traduce in nulla di concreto e tutti, nascosti dietro il loro PC e lontani da occhi indiscreti, insistono e persistono nel conservare le loro abitudini e dipendenze, ben lontani dall’idea di minimamente modificare il loro stile di vita. Un branco di asini che ragliano alla luna in attesa del miracolo divino che metta fine ai loro problemi privati. Nel frattempo degustano una velenosa merendina industriale ipnotizzati dalla nuova puntata del “grande fratello” – altri che ucciderebbero la madre pur di non perdersi una qualsiasi partita di calcio, e risparmiano sulla spesa per rinnovare l’abbonamento a Sky – altri sfigati che tentano la fortuna davanti a diaboliche macchinette mangia soldi o giocando i numeri al lotto rinvenuti sulla porta del cesso di qualche autogrill. Psicopatici che trascorrono ore e ore parlando al cellulare, vomitando infinite parole senza che una sola, una soltanto, sia di conforto alla loro spaziale solitudine. Se solo incassassero un centesimo per ogni minuto di conversazione sarebbero ricchi! Con un tumore al cervello, ma ricchi!!! A questa massa di ipocriti naviganti, appartiene una gran parte di quei soggetti che a parole sembra vogliano cambiare il mondo, ma che alla resa dei conti, non sanno rinunciare a niente.
Ed è questo il motivo per cui io mi incazzo e impreco! Un lusso questo mio, che pochissimi si possono permettere, se non si é liberi, coerenti, felici e traboccanti d’amore per gli uomini e per la natura. Uomini che agiscono ancora prima di pensare e che alle parole antepongono i fatti e la passione per la verità.
Quale stupido, dunque, può ancora credere che sarà la fame di pane a ricompattare le masse occidentali consumiste e accendere rivolte e sommosse contro il Sistema Bestia che, giorno dopo giorno, a vampirizzato le nostre vite e oscurato il futuro dei nostri figli? Non è forse più plausibile e, drammaticamente reale, pensare (visto il livello di omologazione e di dipendenza), che l’inevitabile e imminente ribellione sociale del mondo occidentale, sarà scandita al grido di “prendeteci tutto, ma non il cellulare - ridateci le fabbriche, ma non fateci zappare”
Lo scollamento radicale dell’uomo dalla terra, è la sola e vera causa della tragedia umana, morale e di civiltà che, presto, esploderà in tutta la sua potenza con tutte le conseguenze del caso.
Per tutto questo (con il senno di poi) avremmo dovuto investire in beni duraturi, essenziali, primari, non soggetti a contraffazione e immuni da ogni possibile interferenza e contaminazione che ne potesse alterare la loro natura.




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