giovedì 12 novembre 2015

Unicredit taglia 18.200 dipendenti in Europa entro il 2018, in Italia 6.900 posti in meno.........I SOLDI DELLO STATO NON BASTERANNO MAI A QUESTI LADRI AUTORIZZATI !


Unicredit taglia 18.200 dipendenti in Europa entro il 2018, in Italia 6.900 posti in meno

Unicredit taglia 18.200 dipendenti in Europa entro il 2018, in Italia 6.900 posti in meno /Video

Unicredit prevede nel suo nuovo piano al 2018 una riduzione di 18.200 posti a tempo pieno, pari al 14% in meno rispetto al 2014, inclusa la riduzione di 6mila posti relativi alla cessione dell'Ucraina e alla joint venture tra Pioneer e Santander Asset Management. La diminuzione degli occupati si realizzerà sia nei corporate centre (-17% sul 2014) sia nelle banche commerciali di Italia, Germania e Austria e nell'Europa Centro Orientale (-9% sul 2014). In questo modo, nel 2018 la forza lavoro del gruppo bancario ammonterà a circa 111mila posti a tempo pieno. Continua il calo del numero delle filiali: le banche commerciali di Italia, Germania e Austria continueranno a ridurre il numero delle filiali di circa 800 unità entro il 2018, dopo aver già realizzato una riduzione di 928 filiali da gennaio 2014 a settembre 2015.
I costi di integrazione relativi alla riduzione del personale ammontano a circa 1 miliardo, al lordo delle imposte, che verranno contabilizzati principalmente nel 2015. In Italia, il nuovo piano prevede una riduzione di 6.900 posti di lavoro a tempo pieno. Escludendo i corporate centre, i posti a tempo pieno passeranno da 49mila nel 2014 a 43.200 nel 2018, con una riduzione di 5.800 unità. Nei corporate centre in Italia, i posti passeranno nello stesso periodo da 7.600 a 6.500, con una riduzione di 1.100.
Il nuovo piano al 2018 prevede di cedere o di ristrutturare i business a bassa redditività entro la fine del 2016. In particolare, le attività retail in Austria e il business del leasing in Italia "sono in fase di valutazione" e verranno ceduti o ristrutturati entro la fine dell'anno prossimo. L'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, ha definito il nuovo piano al 2018 "realistico, perché si basa su azioni che dipendono dalle nostre scelte manageriali, ed è totalmente autofinanziato. Siamo quindi pienamente fiduciosi circa la sua realizzazione". Per Ghizzoni si tratta di un progetto "rigoroso e serio e al tempo stesso ambizioso".

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