IL FANTASMA DELLA LIBERTA’
Esiste il principio di responsabilità in base al quale ognuno deve
prevedere e farsi carico degli effetti, conseguenze e controindicazioni
prodotti dalle sue azioni.
Ho voluto visionare le vignette pubblicate nel tempo sul Charlie Hebdo, e
ce ne sono alcune (non poche) dove della satira e dell’iperbole non vi è traccia alcuna, ma sconfinano
nell’aggressione, nell’istigazione – in una volontà di ferire sapendo di
ferire; un sorta di provocazione spinta ai massimi livelli allo scopo di
ottenerne una reazione. Ma poi, haimèe, arriva la risposta… e ti sparano
addosso proprio quando, soddisfatto, stavi mostrando la tua vignetta “satirica”
ai colleghi divertiti della redazione.
Il falso stupore e la retorica indignazione dei media occidentali sui fatti
di Parigi che titolano, “L’Europa colpita al cuore” rasenta la comica. In
verità al cuore sono stati colpiti dei giornalisti francesi che hanno giocato
con il fuoco sapendo di potersi bruciare ma ritenendola una possibilità remota.
Oggi “colpiti al cuore” sono stati ragazzi innocenti, le loro famiglie, gli
amici, ignare vittime di un terrorismo armato dallo stesso occidente, che in
nome di profitti miliardari calpesta diritti umani, sradica culture e
tradizioni ancestrali in una sorta di moderno e ipocrita “colonialismo”
oscurato in massa dai Media asserviti.
Del resto, nella civile Europa, la gente ammazza altra gente per molto
meno: per una parola di troppo, per un’ingiuria, per gelosia e tradimento, per
un posteggio, un sorpasso, una qualsiasi cosa che nulla ha a che vedere con la
religione, la politica o la diversa cultura.
Cosa immaginavano i “giornalisti” del Charlie Hebdo, che gliele avrebbero
mandate a dire, magari tramite avvocati… una querela per vilipendio e
diffamazione all’onorabilità del maestro Maometto e di tutto il popolo
islamico?
No, non sono degli eroi! Sono semplicemente degli imbecilli, degli
irresponsabili che hanno tirato troppo la corda fino a spezzarla.
Esiste una sorta di codice non scritto che va ben oltre il significato che
noi occidentali diamo della “libertà” e che trova le sue ragioni nel senso del
limite e nel praticare l’intelligenza. Usiamo tropo spesso la parola libertà
solo per sciacquarci la bocca, senza conoscerne il suo reale valore e le regole
che la determinano.
“Libertà”, una parola astratta, oggi troppo usata e abusata, irrisa e
mercificata con la quale l’occidentale liberista sdogana la licenza per
tradurla in profitto.
Può esistere libertà senza regole condivise, valori, senza principi etici e
l’ottemperanza di tutti alla legge?
Che tipo di libertà è, quella in cui i deboli non ottengono giustizia e ai
criminali del potere è concessa ogni attenuante, ogni scappatoia, ogni
patteggiamento?
E’ libertà questa patetica e subdola cultura dell’apparire -
l’appiattimento omologante indotto dai Media assoldati ai grandi gruppi di
potere?
E’ forse libertà tutta quella pubblicità cialtrona e menzognera che si
scaraventa senza bussare dentro le nostre case, ad ogni ora del giorno e della
notte, condita e resa piccante da uno stuolo di baldracche in carriera;
suadenti sirene che ci invitano ad acquistare consumare merce di nessun conto,
senza un reale motivo, bisogno e
necessità?
E’ libertà quell’infinita gamma di prodotti ogm e di nessuna qualità,
dopati, pompati e contraffatti che troviamo sugli scaffali dei super mercati e
che giornalmente ingurgitiamo per sopravvivere al peggio?
Sono libertà, la clonazione, la manipolazione, la geoingegneria, le scie
chimiche, la selvaggia e riluttante pornografia, il traffico di organi, la
chirurgia estetica, la pedofilia in rete, il vertiginoso tasso di prostituzione
minorile, le morti del sabato sera, l’alcolismo dilagante, le droga di sintesi,
la depressione imperante, gli stati di panico e l’angoscia esistenziale dei
nostri ragazzi?
E’ forse libertà la carneficina di tutte quelle specie animale i vegetale
che ogni quarto d’ora scompaiono dal nostro pianeta, in forma direttamente
proporzionale al numero di scoperte scientifiche?
E’ questa la libertà che erediterà Sofia, la mia piccola, e tutti i bambini
di quel mondo definito civile?
E’ forse libertà tutta quella lunga lista di vergognose patologie tumorale
e neurovegetative figlie maledette di quel Sistema necrofilo occidentale che ha
riversato sull’epidermide sociale le scorie tossiche ed insanguinate del suo
processo produttivo?
No, non esiste schiavitù peggiore di questa libertà.
Pertanto finiamola di commettere crimini accampando diritti di libertà per
soddisfare la nostra ansia di protagonismo, privilegi e arsura di potere!
Dobbiamo recuperare le ragioni per un mondo giusto, ritenendo quelle che
oggi sono impropriamente definite conquiste di civiltà e libertà, un’estrema
forma di sopravvivenza agli attacchi mortali di una società perversa e senza
futuro. Una società che ha corrotto e corroso ogni autentico valore,
ribaltandone il suo significato originario; tale da avere trasfigurato la
menzogna in verità, la contraffazione in realtà, la furbizia in intelligenza e
la catastrofe ambientale, in un necessario effetto collaterale del progresso.
“Quella che oggi chiamate libertà è la più forte di queste catene, benché i
suoi anelli vi abbaglino, scintillando al sole” – Gibran
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