Il gran colpo di Putinby sitoaurora |
Chroniques du Grand Jeu 1 dicembre 2015
Piaccia o no, è difficile non riconoscergli un genio strategico da Richelieu o Sun Tzu. Secondo i precetti del judo che ama così tanto, Vladimir "Abracadabra" Putin passa sempre a suo vantaggio, infine disperando gli avversari. La reazione russa alla "pugnalata alla schiena" di Ben Erdogan ha già stupito per velocità e dimensioni. Inoltre non è finita perché ora veniamo a sapere che la cooperazione scientifica tra i due Paesi è sospesa e più di 1000 camion turchi sono bloccati alla frontiera. Inoltre, il Turkish Stream potrebbe essere congelato dai russi, se si crede a Gazprom. Ma è ovvio che Mosca provi anche a ribaltare la situazione a suo vantaggio strategico. Informazioni emergono e non sono brutte...
La Russia avrebbe iniziato a concordare con le YPG curde in Siria l'interruzione del traffico tra Stato islamico e Turchia, cambiando drammaticamente la situazione strategica. Avevamo già detto più volte che c'era la possibilità, e con l'incidente del Sukhoj diveniva poco a poco certa, dispiacendo il sultano che avrà da rimpiangere per molto, molto tempo, il suo momento di follia. Alcune spiegazioni sono necessarie per misurare l'importanza della cosa. Ma prima una cartina:
Se i "curdi dell'est" di Ayn al-Arab non si erano mossi, né avevano attraversato l'Eufrate, i "curdi dell'ovest" si muovevano combattendo nella pianura a nord di Aleppo... supportati dai bombardamenti russi! Le YPG hanno preso il controllo di diversi villaggi a due passi dal confine con la Turchia, minacciando i rifornimenti ai terroristi moderati (al-Qaida e Ahrar al-Sham). Ciò che si profila all'orizzonte è un movimento a tenaglia tra i "curdi dell'est" che attraversano l'Eufrate e i "curdi dell'ovest" protetti dai famosi S-400 russi che abbatteranno gli aerei turchi come mosche se si avventurassero nella regione.
Gli statunitensi, imbrogliati in alleanze totalmente contraddittorie, sono paralizzati e Putin se ne compiace dannatamente. Se Mosca supporta le YPG, Washington non solo non farà nulla, ma neanche dirà nulla in quanto le milizie curde erano le sue alleate teoriche. Ancora una volta, Barack friggerà vedendo con orrore i russi portarsi via i suoi alleati. Vladimir Vladimirovich vede più lontano chiedendo ad Assad e PYD (partito curdo ombrello delle YPG) di unirsi. I curdi acconsentono da qualche tempo; finora è Assad a non esserne molto entusiasta, ma è obbligato da Mosca con la campagna aerea lanciata due mesi fa. L'alleanza, che sembra già esserci in campo militare in assenza di un accordo politico formale, sarebbe un colpo mortale a SIIL e altri terroristi moderati cari all'occidente, uno schiaffo ai turchi e terribilmente imbarazzante per gli statunitensi.
Nessun commento:
Posta un commento