Se Mozart, Chopin, Dante, Michelangelo e Dostoevskij, per
fare qualche esempio illuminante, sono stati ritenuti dei geni, possiamo noi
definire allo stesso modo certi intellettuali e artisti del nostro tempo?
Assolutamente, no! Sarebbe come affermare che la qualità dell’acqua e dell’aria
di un secolo fa sia la stessa di oggi. Che le spade delle legioni romane uccidevano al pari di una bomba
intelligente, al fosforo o nucleare - che le cadute da cavallo (mezzi di trasporto
di un tempo) le potremmo serenamente paragonare (per numero e conseguenze) agli
incidenti stradali che giornalmente si consumano sulle nostre strade e
autostrade. E via dicendo…!
Una merda è una merda, e tale rimane al di
fuori di ogni contesto storico e spazio temporale. La gente può anche decidere
di mangiarla, immaginandola, come la descrive l’affascinante e convincente
testimonial di una pubblicità, una torta al cioccolato… ma sempre merda rimane…
in assoluto.
E non mi si venga a dire che tutto va
contestualizzato, accodandosi alla fallace teoria del “tutto è relativo”. Del
resto, come si può affermare in assoluto che “tutto è relativo?”. E’ uno
spaventoso ossimoro. La verità non è mai relativa ma diversi e
relativi sono i punti di osservazione dai quali la si guarda.
E’ dunque
assolutamente necessario individuare il punto giusto, per avere una migliore
visibilità, un orizzonte chiaro, e ricavarne un punto di vista assolutamente
oggettivo. Un tale “punto” si trova al centro della nostra coscienza ed è stabilito sulla base di quei parametri di
riferimento imperituri che, dall’alba dei tempi, hanno caratterizzato e
definito la consapevolezza umana evitandone le degenerazioni.
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