martedì 20 ottobre 2009

ALZIAMO LA GUARDIA

iL CAPITALISMO HA MESSO LE MANI SULL' ENERGIA PULITA...RISULTATO??
"La sta già sporcando......." Leggete quanto segue.....



Is Arenas | I sardi si mobilitano contro il "campo di concentramento" eolico, ennesimo esempio di scempio ambientale e di imprenditoria di rapina
Wednesday, October 07, 2009


I sardi si mobilitano contro l'ennesimo tentativo di scempio ambientale, nel mirino il campo di concentramento energetico delle lobbyes del business dell’eolico selvaggio. C'è voluta la mobilitazione dei cittadini e delle istituzioni dei paesi dell'Oristanese minacciati dalla speculazione energetica per far pronunciare la Regione, finora ambigua e assente, in merito alla costruzionie del campo di concentramento eolico a Is Arenas.

Chi c'è dietro la richiesta di concessione demaniale marittima sessantennale presentata dalla "Is Arenas Renewable Energies S.r.l." per la realizzazione di un impianto di generazione eolica off-shore?

Davvero la classe politica che governa la Regione Sardegna non sapeva? La tentazione di affermare che forse si, per quello che conta... probabilmente non regge, non si avviano progetti di questa portata senza le necessarie coperture politiche e istituzionali.

Quasi sicuramente si è tentato di far passare sottobanco l'ennesimo scempio ambientale e anche economico, viste le ricadute negative per tutto il territorio interessato.

Di seguito una breve rassegna delle poche notizie reperibili circa questa ennesima rapina, questa volta in ambito eco-colonialista, ai danni dei sardi, del loro territorio e delle comunità locali. (red)

In data 09/09/09 la Capitaneria di Porto di Oristano ha reso nota la richiesta di concessione demaniale marittima sessantennale presentata dalla "Is Arenas Renewable Energies S.r.l." per la realizzazione di un impianto di generazione eolica off-shore, composta da 80 pale, ognuna dell'altezza di metri 100+30, in mezzo al mare - a meno di 3 miglia dallca costa -, in un'area che si estende da "Su Pallosu" fino a "Santa Caterina".

La realizzazione di tale parco eolico sarebbe non solo uno SCEMPIO dal punto di vista ambientale, ma anche un colpo mortale alle risorse turistiche del territorio.
C'è tempo SOLO FINO ALL'8 OTTOBRE 2009 PER OPPORCI A QUESTO ORRORE!

Per dare voce al vostro NO, siete pregati di firmare questa petizione.
www.petitiononline.com/qd090909/petition.html
www.salviamoisarenas.redir.it

Da Cappellacci per ora solo parole
Solo in questi ultimissimi giorni la Regione ha fatto conoscere la propria posizione al vastissimo fonte popolare contrario al campo eolico a Is Arenas. Il governatore Cappellacci ha infatti chiarito attraverso un comunicato stampa che la Regione non è favorevole al progetto che minaccia il tratto di costa a nord di Oristano.

Purtroppo però il tempo stringe, dato che le opposizioni al progetto devono essere presentate entro giovedì prossimo alla Capitaneria di Porto di Oristano. E la Regione non ha né presentato un'opposizione alla Capitaneria, né annunciato di volerlo fare. Le situazione è grave, così come resta grave la posizione della Regione dopo la fumosa comunicazione del governatore.

L'articolo uscito sul Giornale di Sardegna di oggi non fa che confermare che stiamo parlando solo di generiche dichiarazioni d'intenzioni da parte della Regione. Resta il fatto che a tre giorni dalla scadenza dei termini per l'opposizione al progetto, non solo da Cagliari non è stato inviato alla Capitaneria un documento ufficiale ma nemmeno è stato comunicato se la Regione intenda farlo o meno.

Pare che il governatore possa essere presente al consiglio congiunto di questa sera nella città di Eleonora insieme alla Provincia di Oristano e alle amministrazioni comunali coinvolte dall'eventuale concessione. Ammesso e non concesso che il governatore presenzi all'assemblea, il livello della protesta resta alto fino a quando non si avrà una dichiarazione ufficiale da Via Roma con la quale si annuncia che l'opposizione formale al progetto è stata inoltrata alla Capitaneria o comunque sarà inoltrata entro i termini.

Fino a quel momento, la Regione Sardegna agli effetti non fa opposizione al progetto, e fino a quel momento valgono tutte le ragioni della protesta popolare e del suo ultimo atto, ossia la manifestazione pubblica che si svolgerà a Cagliari domani alle 10,30 in via Roma.

Successo della manifestazione a Cagliari
Circa duecento persone hanno manifestato oggi a Cagliari davanti al palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna per chiedere l'opposizione formale della Regione Sardegna al campo eolico in progetto a Is Arenas. I partecipanti, in gran parte giunti con un pullman da S'Archittu e da Oristano, si sono radunati in piazza Matteotti davanti alla stazione ferroviaria per poi avviarsi in corteo alla volta della sede del Consiglio Regionale, dove è stato allestito un sit-in.
In seguito una delegazione di manifestanti è stata ricevuta a colloquio dal presidente del Consiglio Regionale Claudia Lombardo per illustrare le ragioni della protesta, incassando la promessa di un intervento ufficiale della regione presso la Capitaneria di Porto di Oristano entro i termini legali, come chiesto.


Il comunicato stampa di Italia nostra

Il business dell’eolico non sta più ne in cielo ne in terra!
Le 80 turbine di aereo generazione di altezza variabile tra 110 e 150 mt che la ditta “is Arenas Renewable Energies srl” vorrebbe installare nel golfo di “Is Arenas” a una distanza minima dalla costa di un miglio marittimo e distribuire in 2000 ettari di mare daranno il colpo di grazia a un territorio tra i più suggestivi della Sardegna, al suo paesaggio, ai tanti monumenti naturali presenti e alle attività economiche.

Il Consiglio Regionale Sardo di Italia Nostra ha presentato oggi alla Capitaneria di Porto di Oristano, al Ministro dell’Ambiente e al Presidente della Regione Sardegna formale opposizione al rilascio della concessione demaniale marittima per la realizzazione del Parco Eolico off-shore.

L’associazione ritiene infatti che l’impianto eolico previsto nel “Golfo di Is Arenas” avrà un impatto ambientale irreversibile sulle aree costiere prospicienti il sito, alcune vincolate dal Codice dei Beni Culturali e dalla Legge Galasso, sulle aree SIC, ZPS, sui monumenti naturali e sulle oasi di protezione della fauna e sulle zone umide dichiarate di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Così come l’impatto risulterà fortemente negativo sull’ecosistema marino.

L’impianto previsto potrebbe infatti danneggiare gravemente la prateria di posidonia oceanica – inserita dal PPR tra le categorie di beni paesaggistici che costituiscono l’assetto territoriale ambientale regionale meritevole di salvaguardia - con conseguente sconvolgimento dell’equilibrio dell’ecosistema e dell’assetto dei compendi sabbiosi dei litorali; inoltre arrecherebbe danni alla
piccola pesca costiera, considerato che nel golfo è presente l’unico intervento di ripopolamento dell’Aragosta nel Mediterraneo.

L’Associazione ha segnalato inoltre che la stessa Cassazione penale (sez. III, 27 luglio 2000) ha ribadito che “gli specchi d'acqua antistanti la costa sono certamente soggetti a vincolo paesaggistico in base alla Legge Galasso che, nel tutelare le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali, inserisce tra queste la zona costiera ma, a maggior ragione, il mare ad essa antistante”

L’Associazione ribadisce inoltre che l’eolico è una delle opzioni tuttora valide per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ma questo non giustifica affatto la distruzione di beni paesaggistici unici e irripetibili tutelati dalla carta costituzionale.

Riteniamo infatti che questi impianti debbano essere localizzati nelle aree degradate, nelle aree industriali attive o dismesse e,
come recita il Paiano Paesaggistico Regionale tuttora vigente, “la localizzazione delle infrastrutture - tra le quali le centrali, le stazioni e le linee elettriche - devono essere ubicate preferibilmente nelle aree di minore pregio paesaggistico e progettate sulla base di studi orientati alla mitigazione degli impatti visivi e ambientali”.
Cagliari 05 ottobre 2009

Fonte: http://www.salviamoisarenas.redir.it/

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