domenica 3 luglio 2011

LA CURA

“La società italiana è così marcia e corrotta in ogni sua cellula che, se per assurdo, si riuscissero ad imporre regole ferree e pene certe, lo stesso sistema economico finanziario imploderebbe in breve tempo, e il nostro paese affonderebbe definitivamente”

Nel nostro paese si è innescato un processo di rifeudalizzazione. Infatti il 10% delle famiglie più ricche detiene il 50% della ricchezza prodotta, mentre la metà più povera delle famiglie italiane detiene solo il 9% della ricchezza totale. Una situazione di disuguaglianza spaventosa, tra le più evidenti trai i Paesi Ocse. Secondo le dichiarazioni dei redditi 2010, in Italia solamente 390 mila persone hanno dichiarato redditi superiori a 100 mila euro (meno dell'1% dei contribuenti), mentre sono meno di 72 mila persone quelle che dichiarano di guadagnare più di 200 mila euro. In generale solo il 13% dei contribuenti dichiara redditi oltre i 35 mila euro, mentre sono oltre 10 milioni i contribuenti a zero Irpef. Dati che non rappresentano certo un Paese di ricchi. Tuttavia per molti motivi (primo su tutti il livello pazzesco di evasione fiscale) questi dati appaiono sottostimati. Una prova in tal senso, arriva da un'indagine sulla ricchezza individuale degli italiani promossa dal Salone del lusso di Roma (Expo Luxe), secondo cui in Italia circa 830 mila cittadini dispongono di un patrimonio personale netto (esclusa la casa di proprietà), superiore ai 500 mila euro.

Pensare ancora che una qualsiasi classe politica (e questa in modo particolare) possa, intenda e voglia risolvere i problemi di questo paese, è un puro esercizio di illusionismo!

La politica è morta ancora prima che assassinassero il presidente John F. Kennedy e il fratello Bob, colpevoli di alto tradimento contro il potere del profitto ad ogni costo e con ogni mezzo. Credere ancora che la politica sia in grado di riconvertire il male in bene comune, non solo è utopistico, ma è indicativo di una totale assenza di consapevolezza e del più remoto senso della realtà.

Il nostro pianeta, oggi, pullula di “berluscones”, pronti a tutto pur di affermare e consolidare il loro progetto di, omologazione, di sfruttamento e di schiavitù.

Come possiamo ingenuamente credere che, la nostra indignazione, il disprezzo e una nuova classe politica, siano in grado di estirpare questo tumore le cui metastasi hanno da tempo fagocitato i gangli vitali delle nostre società’? Come possono i nostri ideali consunti, contrastare la portata di fuoco di un Sistema perverso che può contare, in tutto e per tutto, sull’appoggio incondizionato della parte più marcia, corrotta e potente del capitalismo liberticida?

Al punto in cui siamo, è tecnicamente impensabile un qualsiasi cambiamento. Il mondo andrebbe totalmente resettato.

Quello che, oggi, chiamano, “il mercato”, in natura non esiste. E’ solo una costruzione giuridica, una mera invenzione. La politica, dovrebbe avere una funzione di garanzia e, in veste di controllore, intervenire in maniera pragmatica qualora, le regole di mercato, venissero eluse o violate. Diversamente, in Italia, il Mercato occupa gran parte del nostro parlamento, che controlla, legifera e detta regole in funzione del barbaro interesse dei soliti noti a scapito degli individui, ignoti e ignorati.

Ci vuole, come priorità assoluta, una legge che vieti tassativamente agli imprenditori, di qualsiasi razza e specie, di entrare in politica. Ci toglieremmo così per sempre dalle palle, tutta quella corte di servi e ruffiani scodinzolanti che delegittimano il nostro parlamento e screditano la sacralità della nostra costituzione.

Nel nostro paese, il livello di imbarbarimento ha toccato i massimi di sempre (inimmaginabili per chiunque). Una convergenza ideologica di principi inconciliabili, fra potere politico, economico, confessionale e criminalità organizzata, frutto di un sincretismo perverso, a fronte di impunità, profitto e privilegio. Per tanto, non aspettiamoci nulla di buono, ma un ulteriore peggioramento della nostra di già misera condizione. Questa banda cialtroni, gretti e rozzi, non rinuncerà mai ad un solo euro per fare uscire questo paese dal guado, tesi, come sono, a consolidare il loro status, al mantenimento dei loro vizi e all’ostentazione narcisista di un lusso cafone.

Ma é proprio in virtù di una tale condizione sociale, che i loro profitti centuplicano, trasfigurando così, una tale ricchezza in una struttura reggimentale, brandita come arma di ricatto e di minaccia, per imporre umilianti condizioni di lavoro e mortificando la dignità degli individui.

Nulla, dunque, potrà mai cambiare, se non saremo noi a dettare le condizioni, imponendo i tempi e i modi!

La gravità della situazione italiana, non solo è allarmante, ma esplosiva. Questa nuova razza di fascisti di ritorno, generati dai miasmi di una democrazia escrementizia, hanno da tempo prosciugato le nostre tasche e oscurato ogni orizzonte di futuro. In ballo ci sono i nostri figli e nipoti e, per tanto, ogni anelito di ribellione e di sommossa popolare, è legittimo, doveroso e auspicabile.

Per scongiurare una prevedibile bancarotta fraudolenta dell’Italia, dovremmo tassare al massimo le loro rendite – le ville, le barche, motoscafi, autovetture e aeroplani – recuperare al più presto tutta quella montagna di denaro relativa all’evasione fiscale di questi decenni - smantellare consorterie e corporazioni - frantumare il potere delle multinazionali e liberalizzare quelli che, oggi, sono i privilegi di casta, così da restituire agli italiani il mal tolto e pacificare l’Italia dentro l’alba di una nuova rinascita.

Di contro, questi signori dell’oscura borghesia nostrana, dovranno rinunciare a qualche puttana in meno e grammo di coca. Le feste in piscina saranno più sobrie e meno caotiche e, loro giardini, un po’ più selvaggi. I loro figli si dovranno accontentare di una comune Porche rimandando l’ultimo modello Ferrari a tempi migliori. Al solito caviale Beluga del Mar Caspio, dovranno alternare un buon foie gras paté d’oca, accompagnato da un classico Beaujolais nouveau, in sostituzione dell’abusato Champagne francese, dall’inconfondibile retrogusto di postribolo d’alto bordo. Alle ricche signore con il cervello compromesso dalle sistematiche tinte, rosso Tiziano, consiglierei di limitare al minimo gli interventi di chirurgia estetica e le snervanti sedute nei centri di bellezza e di contraffazione, per cominciare ad apprezzare le più decorose rughe del tempo che passa. Un bel risparmio in cambio di dignità, decoro e sobrietà!

MA COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO PUNTO? E DI CHI E’ LA COLPA?

Sostenere la tesi dell’esistenza di intrecci fra la politica e affari, non solo, è un eufemismo, ma una vera fesseria. La politica che oggi governa il nostro paese è rappresentata da una marmaglia di procacciatori d’affari al soldo del potere economico, che hanno trasformato la sacralità del parlamento in un postribolo di profanazione dove si mercifica la dignità altrui, a suon di privilegi, denaro e puttane. Oggi la politica è l’affare degli affari! ECCO IL COLPEVOLE!!

Al punto in cui siamo, è impensabile un qualsiasi cambiamento o radicale riconversione. La società italiana è così marcia e corrotta in ogni sua cellula che, se per assurdo, si riuscisse ad imporre regole ferree e pene certe, lo stesso sistema economico finanziario imploderebbe in breve tempo, e il nostro paese affonderebbe definitivamente. E’ questa la cruda e sconcertante realtà, risultato di un liberismo tiranno e privo di regole, che attraverso un meccanismo perverso, improntato al consumo sistematico di beni effimeri, consolida il suo potere e guarda al risparmio dei cittadini, come ad una sciagura planetaria. Oggi siamo al punto culminante di questo processo morboso che non concede vie di scampo, ne pragmatiche soluzione atte, non dico ad invertire, ma almeno a contenere la sua maligna virulenza, per limitarne, in parte, i danni. Minimizzare e banalizzare l’attuale crisi italica, appellandosi irresponsabilmente a una difficoltà globale, con l’intento di giustificarne crimini e collusioni, é l’ennesima strategia dell’infausta e immonda cricca di “berluscones”, che ancora una volta riverseranno sul nostro paese, oneri sacrifici. Per tanto, tutta la classe politica italiana va azzerata – resettata! Aria nuova, pulita e respirabile! La politica deve ritornare ad essere passione, vocazione e spirito di sacrificio - volta al bene comune, alla tutela dell’ambiente, alla qualità della vita e allo stato di diritto. La politica ha l’obbligo sacrosanto di farci sperare in un futuro migliore, più giusto, più libero e, per questo, felice.

Il più potente sindacalista italiano, il capo della Cgil Susanna Camusso, guadagna 3.500 euro netti al mese. I 12 segretari confederali, la prima linea di corso d'Italia, circa 2.400 euro. La Cisl e la Uil pagano poco di meno i loro numeri uno (3.430 euro per Raffaele Bonanni e 3.300 per Luigi Angeletti). Basta dunque, con i compensi astronomici e le pensioni stellari accreditate a questi cialtroni dopo solo una legislatura, che mortificano la dignità di tanti e onesti lavoratori!! Questa è la cura!!

Non è poi più sopportabile - un vero insulto, alla miseria – vedere cantanti senza spina dorsale, rifiuti residuali dell’arte, che guadagnano milioni di euro commercializzando canzonette demenziali idolatrate da seguaci fanatici, figli della sottocultura imperante. O campioni olimpionici che per mero interesse e protagonismo, propagandano velenose merendine industriali che i loro figli non assaggeranno mai. Stars miliardarie del motociclismo e automobilismo mondiale (evasori per definizione) che, per ingordigia e servilismo verso il Sistema, garantiscono e sdoganano, in veste di testimonials, i traffici illeciti delle multinazionali della comunicazione. E poi attori, scienziati, puttane, giornalisti, imprenditori e affini, servi ad oltranza di un liberismo perverso e pervertito che si prostituiscono al peggiore offerente, mercificando l’anima in cambio di una visibilità mediatica. Tutto questo schifo, innesca voglia di emulazione nei nostri giovani, deresponsabilizzandoli e allontanandoli da ogni reale parametro di giudizio.

Ecco, tutta questa spazzatura umana dai portafogli gonfi a dismisura, non ha mai speso una sola parola di netta indignazione sugli allarmanti problemi, sociali, umani, politici e ambientali che devastano il nostro presente e ipotecano il futuro dei nostri figli. Diversamente, se ne sono guardati bene dal farlo, pensando in questo modo di consolidare e tutelare i loro beceri privilegi astenendosi così dal rischio, dell’impopolarità.

Provo un profondo schifo, per tutta questa gente, incosciente e fintamente inconsapevole della realtà, che pur di affermare il loro status, si è resa responsabile e complice della deriva morale, etica, umana e di civiltà del nostro paese.

E’ ora di dire basta a tutta questa merda umana, frutto di connivenze, affarismi, interessi particolari, illegalità, impunità e privilegi. Un bel colpo di spugna può salvare questo paese dalla rovina. E’ QUESTA LA CURA!!

Dunque, per capirci, tutta questa montagna di denaro che per decenni ha alimentato gli stomaci senza fondo di politici, imprenditori, mafiosi, intrattenitori e campioni dello sport, vampirizzando le nostre vite e il nostro domani, deve ritornare ai cittadini, alla società tutta, per mettere finalmente in moto, un paese bloccato da quasi un ventennio, dalle ganasce di un’illegalità, assurta a pratica relazionale quotidiana e sbandierata a motivo di orgoglio. QUESTA E’ LA CURA!

Gianni Tirelli


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