venerdì 16 settembre 2011

L’UOMO PIU’ SOLO D’ITALIA


L’UOMO PIU’ SOLO D’ITALIA

Con questo fenomeno da baraccone al governo del paese, abbiamo oltrepassato il limite della decenza da almeno quindici anni, per sconfinare poi, nel paradosso, nel grottesco e nella follia di gruppo. Un’onta indelebile per gli italiani, che ha marchiato ha fuoco la nostra credibilità internazionale e la storia dell’Italia. Un periodo buio, caratterizzato dalla stupidità, dalla volgarità, dall’incompetenza e dalla menzogna adottata a regola relazionale dove, gli italiani, si sono resi responsabili e complici di un danno di immagine che ha minato la loro dignità personale e messa in dubbio ogni loro capacità critica, attendibilità e amor patrio.
Tutto questo è potuto accadere in virtù della portata di fuoco diseducatrice, subdola e forviante, sferrata dalla “Propaganda Mediaset” e giornali asserviti al potere del capo Nano ma, non a tal punto, da giustificare la codardia, il qualunquismo e la conclamata inettitudine etica, di una gran parte della popolazione italiota.
Ha poi dell’inverosimile il fatto che, in tutti questi anni, non ce ne sia stato uno, e dico uno solo della corte berlusconiana, che si sia mai indignato, per le volgarità, le menzogne, le intimidazioni, le leggi, il torbido passato, le amicizie, il conflitto di interessi, il vergognoso privato, di un capo di governo, la cui posizione, impone un comportamento etico e una trasparenza esemplare. Nessuno, del coro monocorde dei suoi ministri (nella doppia veste di avvocati), ha osato infrangere il patto di non belligeranza, di cieca sudditanza, e di bieco servilismo sottoscritto con il capo.
E’ davvero scandaloso, inquietante e direi, significativo, il silenzio omertoso dei suoi scagnozzi, che avulsi dal più remoto barlume di dignità e del limite, insistono e persistono nel loro atteggiamento codardo e di totale cortigianeria.
Quando Silvio Berlusconi, presto, tirerà le cuoia (in senso politico), si assisterà all’ultima Grande Farsa dove, i traditori, si auto ricicleranno nella nuova veste di vittime.
Pensare solo un attimo, che dopo Berlusconi, il paese possa tornare alla normalità, è una mera e infantile illusione!!
Come disse Montanelli, “dopo Berlusconi dovranno passare almeno 50 anni prima di pronunciare la parola “destra” e, io aggiungo, democrazia.
La morale ci insegna che, non esiste potere senza servi del potere, e libertà senza la giustizia.
Il filo conduttore che unisce gli esponenti di questa maggioranza, è l’impostura, nel tempo, adottata a pratica relazionale e strategia politica. Oggi, questa operazione di becera propaganda, tesa alla mistificazione della verità e a contraffarne la realtà, ha esaurito definitivamente la sua forza propulsiva di convincimento, capovolgendone l’obiettivo.
Una spada di Damocle sulla testa, di questo governo laido che, a breve, e con un colpo netto e deciso, metterà fine alla rivoltante commedia tragicomica che, da oltre 15 anni, ha tenuto sotto scacco il nostro paese.
Una fitta rete di novelli talent-scout, capeggiata da Emilio Fede e Lele Mora è, da tempo, impegnata nel rastrellare giovani vacche da intrattenimento, per soddisfare le perversioni e le malsane pulsioni del “nababbo nano”, a fronte e in cambio di privilegi, visibilità, impunità, denaro e protezione.
La nave sta affondando e, quanto prima, assisteremo (già se ne vedono gli effetti) ad una scomposta, quanto infame fuga di massa, dal PDL.
L’eventualità non più remota, di ritrovarsi soli e senza scialuppa di salvataggio nel pernicioso mare di un servilismo ormai improduttivo, e che ha compromesso per sempre la loro dignità, moralità e senso dello Stato, non solo è reale, ma imminente.
Sto aspettando, con morbosa curiosità, di vedere le prossime mosse dei fedelissimi, La Russa, Gasparri, Matteoli, Lupi e Cicchitto quando, l’ultimo mozzo, dall’alto dell’albero maestro della bagnarola forzista, inviterà a gran voce al: “Si salvi chi può”.
Una cosa è certa! Questa marmaglia (che per una sorta di maleficio ha raggiunto il potere e, per anni, screditato e mortificato, istituzioni e parlamento), sparirà per sempre dal panorama politico italiano e dalla memoria dei cittadini. Di tutti gli elettori che, in questi anni, hanno sostenuto, inverosimilmente, Silvio Berlusconi e cricca, non se ne avrà più traccia. Lo stesso avvenne dopo la caduta del fascismo!
Questo dato ci dice, in maniera eloquente, di quanto lungo e impervio sia, ancora, per il nostro paese, il cammino verso quella consapevolezza civile che trasforma l’impegno politico in una vera democrazia partecipata e in un autentico stato di diritto.
I danni causati al nostro paese, da Silvio Berlusconi, sono la somma, di tre comportamenti significativi:
a) Relativi alla sua veste di imprenditore, proprietario di tre reti televisive in virtù delle quali si pianificano le ragioni e il futuro dei nostri figli, omologati da beceri programmi di intrattenimento, la cui portata diseducatrice e destabilizzante, è totale.
b) Al sincretismo diabolico fra il potere privato, il potere politico e la criminalità organizzata.
c) Relativi a un modello forviante, esempio negativo, riconducibile alla vita privata di un Primo ministro, avulsa da ogni regola, valore morale, principio etico e ragionevolezza.
La vera tragedia e vergogna, alla fine, non è Berlusconi, del quale il mondo intero conosce vita, morte e miracoli, e non si aspetta niente di buono ma, ciò che è veramente folle e raccapricciante, è rappresentato da tutta quella corte di sudditi, servi e ruffiani che, da oltre quindici anni, in barba ad ogni logica, deontologia e morale, lo sostengono, con il vigore e la fedeltà di uno scudiero verso il suo il cavaliere.
Era dai tempi di Mussolini che non si assisteva ad una tale tragica farsa benché la circostanza si assomigli, molto di più di quanto non si pensi e non si voglia far credere.
Delegittimare, come ultimo atto, la magistratura e riuscire nell’intento, cancellandone l’autonomia, porterebbe questo paese sull’orlo della guerra civile.
Io mi domando spesso, con inquietudine e sconcerto: “E’ mai possibile che fra le fila dei tanti adepti, non ce ne sia uno, e dico uno solo, che si ribelli per dignità e buon senso, alle porcate invereconde del loro capo, il primo Ministro? Qualcuno che, timidamente, alzando l’indice al cielo, sussurri educatamente : “Io non sono d’accordo”, “Questa legge viola i principi della Costituzione!”, “Rispettiamo la sentenze!”.
I veri e soli motivi che spingono la “cricca” ad una tale scelta di campo, non sono relativi, dunque, alla condivisione di ideali comuni, ma ai presunti e supposti vantaggi garantiti da questa operazione di opportunismo, servilismo e di mistificazione della verità. In questo modo, si sono resi complici, delle precarie e miserevoli condizioni di un paese alla deriva, etica e culturale. Il popolo italiano, dal canto suo, coniglio per definizione, persevera imperturbabile nel coltivare la sua codardia congenita, disertando ogni impulso rivoluzionario e di ribellione, rendendosi, a tutti gli effetti, unico e solo responsabile di una condizione sociale che, da tempo, ha oltrepassato i confini del sopportabile limite.
La destra, compatta la sua maggioranza, rimpolpandola attraverso il mercimonio della dignità altrui. La politica, svuotata da ogni sua vera funzione sociale, si muove nel torbido di interessi, privilegi e impunità, trasfigurando in una cloaca infetta dove, il fetore e i miasmi aciduli del putridume morale e spirituale, soffocano ogni più remoto barlume di buon senso, dignità e decoro.
Si, siamo nella merda!! Una quantità di merda così alta e spessa, che rischia di solidificarsi, immobilizzando questo bistrattato paese per ancora lungo tempo.
Posso giurare sulla vita dei miei figli che, nonostante il mio disincanto, non avrei mai pensato e, neppure per un momento, immaginato, la remota possibilità che, escrementi umanoidi del genere (reietti per definizione, relegati da sempre ai margini della società – nelle fogne), avrebbero potuto, un giorno, impadronirsi dei vertici di potere del nostro bel paese.
La colpa, è di questo popolo di imbecilli, sempre ripiegati sul loro opportunismo privato e figli di una codardia connaturata, che predilige il servilismo, le dipendenze e le promesse gridate, ad una analisi oggettiva dello stato delle cose, nel nome del bene comune.
Non perdonerò mai gli italiani per tanta leggerezza! Ma oramai la frittata è fatta! Solo una vera rivolta popolare di massa è in grado di restituire a questa nazione le condizioni per una nuova rinascita.
E’ tempo di processi sommari e di condanne esemplari, perché sia ad esempio per tutti, che siano, politici, imprenditori o banchieri – che siano strilloni televisivi o testimonial di merendine cancerogene – direttori di giornale o amministratori delegati – preti o agenti di spettacolo. E’ arrivato il momento di abbattere quel muro di vergogna, di menzogna e di perversione morale che, da troppo tempo, oscura l’orizzonte dei nostri figli e ne compromette ogni residua felicità.
Tutta quella montagna di torbidi interessi in gioco, che ruotano intorno alla “politica” di Silvio Berlusconi e del suo entourage, sono tali e tanti che, una sua eventuale caduta, metterebbe a rischio la sopravvivenza di tutta quella parte marcia e potente del nostro paese (dalla criminalità organizzata fino al più piccolo imprenditore senza scrupoli) che, fino a oggi, è stata garantita, legittimata e protetta da ogni interferenza.
Non dimentichiamo inoltre che, tutta la corte scodinzolante di servi, ruffiani, parassiti e zoccole, è consapevole del fatto che, una volta detronizzato il Grande Corruttore , per loro sarà la fine e, niente e nessuno potrà mai riabilitarli e riscattarli da una condizione di disonore e di infamia che da sempre ha caratterizzato la loro insulsa e miserabile esistenza. Pertanto, i pretoriani dell’Imperatore, dovranno fare ritorno fra i miasmi e il fetore di quel limbo gelatinoso che, nella cloaca massima romana, consacra la sua originaria derivazione etimologica.
Il Cavaliere Berlusconi, avviluppato nel bozzolo di un delirio di onnipotenza ha creduto, fino a ieri, l’Italia, come una repubblica delle banane e, per tanto, assolutamente certo che, tutti, cittadini e istituzioni, si sarebbero piegati e sottomessi alla sua volontà, vanità e isterie. Ma da qualche tempo (se pur abbia dell’incredibile!!) sta registrando che qualcosa non torna, e che la magistratura (nonostante i tempi biblici, le varie leggi ad personam e un’orda di avvocati intraprendenti), va avanti per la sua strada, perseguendo fedelmente, il concetto che ne sancisce la sua esistenza e scopo: che “la legge è uguale per tutti”. Questa tardiva presa di coscienza, che destabilizza ogni sua più remota elucubrazione, ipotetico convincimento e previsione, lo sta scaraventando dentro la peggiore delle solitudini, quella dell’anima, dalla quale, nessuna puttana a pagamento, amico interessato o psicofarmaco, lo potrà mai fare resuscitare.
Un uomo triste e solo, che nella luce soffusa della sua alcova, si appresta a calare il sipario sull’ultimo atto di una commedia, tragica e grottesca, fra i glutei in affitto di una giovincella depravata, nella spasmodica ricerca, di quell’orgasmo tradito che sancirà, per sempre, la sua sconfitta umana e morale.
“Alcuni anni dopo, il Cavaliere Berlusconi morì e, tutti, se ne dimenticarono, come a volere rimuovere il rimorso per tanta effimera ingenuità. Ma, ancora oggi, in qualche locanda di periferia, mescolando il vino al buon umore, riecheggiano nell’aria le fragorose risate di quattro ubriachi, che con mordente spirito satirico, ricordano le “berlusconate” dell’uomo più ricco e potente d’Italia”.
Un uomo solo!!

Gianni Tirelli

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