martedì 13 marzo 2012

Camusso: 'la Tav s'ha da fare


Camusso: 'la Tav s'ha da fare, servono investimenti

di  Marco Santopadre   http://www.contropiano.org/
Camusso: 'la Tav s'ha da fare, servono investimenti"
La Camusso dice Si alla Torino-Lione. Perchè servono investimenti e la grande opera porterà posti di lavoro. Non importa se la val di Susa verrà devastata, se il lavoro creato sarà a termine e precario. Cota applaude.
«Apprezzo che, di fronte a situazioni difficili, si lascino da parte le ideologie e si guardi al merito delle così». Così il governatore leghista del Piemonte, Roberto Cota, ha commentato quanto la segretaria della Cgil Susanna Camusso ha affermato in un'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera a proposito della linea ad alta velocità - e ad alta devastazione - tra Torino e Lione. «Il Piemonte - dice Cota - ha bisogno di investimenti per uscire dalla crisi; c'è una situazione molto difficile soprattutto per quanto riguarda l'occupazione, e dobbiamo guardare avanti, non indietro».
Esattamente quanto dice la Camusso: la Tav s'ha da fare, servono investimenti. «Nessuna forma d'iniziativa legittima può prevaricare la vita degli altri e sconfinare nella violenza. Penso che la Cgil debbe avere un giudizio netto. Del resto la nostra posizione favorevole alla Tav l'abbiamo espressa al congresso: il Paese ha un disperato bisogno di investimenti» è il tortuoso ma alla fine chiaro pensiero di Super Susanna. «Dopodichè sarebbe meglio avere regole su come si decide -continua la Camusso -.E comunque va ricostruito il dialogo: è impensabile fare i lavori per anni con la valle contro».
Della serie: ci pensiamo noi a convincere un pezzo di valle ad accettare l'alta velocità. Ad un altro pezzo ci dovrebbe pensare Cota, che riprendendo un input esplicito del ministro Cancellieri  si sta impegnando affinché il governo stanzi alcuni milioni di euro da elargire a clienti ed amici affinché la devastazione trentennale della Val Susa divenga improvvisamente un sacrificio accettabile. E poi, se i valligiani non si convincono, ci penseranno le manganellate, la militarizzazione e le leggi speciali.
La posizione espressa esplicitamente dalla Camusso non deve evidentemente stupire. Come ha ricordato lei stessa, la Cgil è da sempre favorevole alla maggior parte delle grandi opere che la borghesia bollettara di questo paese e le grandi lobby industriali internazionali progettano di realizzare. Una posizione espressa fin qui in maniera tortuosa e con giri di parole forse non chiarissimi a molti dei militanti della stessa Cgil che in questi anni hanno partecipato alle mobilitazioni contro la Tav. Ora la Camusso ha deciso di essere più chiara ed esplicita, segno che il governo è in seria difficoltà e che ha bisogno di essere coperto 'a sinistra'. Non è un caso che anche dentro il partito di Vendola alcuni dirigenti stiano criticando il guru delle narrazioni su questo punto e non su altre questioni ben più controverse.
D'altronde la Tav è da sempre un obiettivo prioritario del Partito Democratico e del suo sistema di potere economico-amministrativo, già dai tempi dei lavori nel 'rosso' Mugello. I grossi appalti per scavare i tunnel nella montagna piena di amianto e uranio se li sono accaparrati quelle che una volta erano le cooperative rosse e che da anni sono vere e propie multinazionali del cemento e del ferro, in particolare la ormai famigerata CMC di Ravenna. Un motivo in più per insistere anche di fronte all'opposizione crescente non solo della popolazione della Val di Susa ma anche di buona parte dell'opinione pubblica italiana. E anche se il lavoro che la Camusso invoca sarà in buona parte a tempo determinato e precario, e senza standard di sicurezza che evitino quella sfilza di morti e incidenti che caratterizzano da sempre le grandi opere.
Migliaia di tute blu della Cgil hanno sfilato a Roma venerdì anche contro la Tav, e la distanza tra la piazza e la confederazione di cui la Fiom fa parte - fino a prova contraria - si è vista tutta nei fischi e nelle urla che hanno più volte interrotto il loffio intervento dell'emissario della Camusso, impegnata a New York. Anche oggi Maurizio Landini ha affermato che la Camusso sbaglia e che la Fiom resta contraria all'alta velocità in Val Susa.
Ma basteranno qualche fischio e i pacati distinguo di Landini e Rinaldini rispetto alle posizioni confederali a non rendere il sindacato dei metalmeccanici della Cgil una confortante ma alla fine ininfluente foglia di fico?



commenti:

  1. gianni tirelliMar 14, 2012 10:49 AM
    a questo punto se servono investimenti, potremmo fare scavare delle buche nel deserto per poi tornare a coprirle!!!
    Ci sarebbe piuttosto da bonificare il territorio nazionalee le acque da tutti i rifiuti riversati in questi 60 anni dall'industria! Questo é un investimento serio e responsabile - non un buco nell'acqua!! Cristo!! che massa di rimbambiti!!

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