domenica 25 marzo 2012

L’INGANNO LIBERISTA di G.Tirelli


L’INGANNO LIBERISTA di G.Tirelli

Come si può essere così miopi e rintronati!! Ciò che sta succedendo nel mondo, non é una comune recessione legata a fattori finanziari (di varia natura), ma l’inquietante scricchiolio di un sistema al collasso che, giorno dopo giorno, affonda dentro le sabbie mobili del relativismo liberista. Le crisi, presto o tardi, passano ma un corpo, dilaniato dalle metastasi di un tumore, muore.

Gli economisti dichiarano: “si avvertono segnali di ripresa!” Ricordo, che un anno dopo la storica esplosione dell’ultima bolla finanziaria (con conseguente tracollo dei listini), gli emeriti analisti si espressero nello stesso modo. Nulla é cambiato da allora. Al contrario, la situazione è precipitata.
Tutto questo è il risultato del totale fallimento del Liberismo consumista, che si è perso nel vortice della sua vanità, nell’auto referenza e del profitto ad ogni costo e senza esclusione di colpi.

Il grande imbroglio, pianificato a tavolino dai venditori di fumo del potere, politico, economico e mafioso (attraverso una massiccia campagna mediatica di manipolazione delle menti e di omologazione di massa), è venuto allo scoperto, portando alla luce  la sua natura maligna. Presto imploderà su se stesso, sommergendo sotto le sue macerie, le speranze e il futuro delle nuove generazioni.
Le fondamenta di sabbia sulle quali si sono erette le società liberiste relativiste, si stanno sgretolando. Paura e menzogna,
riproducono le sabbie mobili dentro le quali, le società moderne stanno sprofondando.

Quelli che, per una sorta di codardia intellettuale, ci accusano di catastrofismo, sono gli individui inetti e rammolliti di questo secolo nefasto - ciechi e sordi, di fronte alla lapalissiana tragedia ambientale e morale che ci sovrasta – ignoranti a tal punto da esserne complici attivi – padri e madri privati dal più remoto barlume di coscienza, per figli senza futuro - individui impauriti e spenti, relegati dentro il vuoto delle loro paure – servi e schiavi del ricatto, dell’intimidazione, della retorica e del quieto vivere – vermi aggrovigliati l’un l’altro, dentro un auto compiacimento morboso e nauseabondo.

Oggi, ciò che definiamo scienza e conoscenza, non è che un perverso atto di profanazione, unico per modalità e per le finalità, nella storia dell’uomo.
L’uomo moderno, ha demonizzato e ripudiato quello che era il suo passato, ritenendolo obsoleto, privo della dignità e poco igienico. In verità, non c’é nulla di più inutile, ignorante e lercio, di un uomo che ha rinnegato la sua storia e le sue radici; un individuo che ha chiamato libertà la licenza, furbizia l’intelligenza e civiltà la sua schiavitù - una forma di vita che ha devastato il suo habitat e incenerito il suo spirito – un essere schizofrenico che espianta gli organi dai suoi simili per ricucirseli addosso - un imbecille che ingurgita le merendine della pubblicità, fatte come quelle di una volta!! - un maniaco ossessivo che sa tutto sui pesci, e tutto sui mari quando, pesci non ce ne sono più, e ì mari sono cloache a cielo aperto – sa tutto dei ghiacciai, quando i ghiacciai marciscono e si squagliano - tutto di ogni cosa, quando ogni cosa si estingue; un mentecatto che spara giocattolini miliardari su marte, in nome di qualcosa che chiama progresso, e aggiunge << presto lo colonizzeremo>>  –  un idiota che chiama conquiste le atrocità, e bombe intelligenti, le armi di distruzione di massa – un paranoico  che viola ogni principio etico e si sottopone ad interventi di chirurgia estetica, per colmare il vuoto della sua infinita solitudine – masse di poveri invasati e idolatri sottomessi ai miti dell’intrattenimento, e operai dell’Ilva di Taranto che schiattano di tumore per mille euro al mese, nella più totale indifferenza di tutti - un sistema che sa fare tutto, tranne ciò che serve veramente all’uomo - un sistema cancerogeno che, da cinquant’anni, chiede soldi ai cittadini per la ricerca, e ti ammazza ancora con la cobalto e la chemio terapia.

In un tale mondo, non c’é posto per la giustizia e la libertà poiché, entrambi, possono solo germogliare al sole di quelle società, epurate da ogni potere.

Gianni Tirelli   

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