L’INGANNO LIBERISTA di G.Tirelli
Come si può essere così miopi e rintronati!! Ciò che sta succedendo nel
mondo, non é una comune recessione legata a fattori finanziari (di varia
natura), ma l’inquietante scricchiolio di un sistema al collasso che, giorno
dopo giorno, affonda dentro le sabbie mobili del relativismo liberista. Le
crisi, presto o tardi, passano ma un corpo, dilaniato dalle metastasi di un
tumore, muore.
Gli economisti dichiarano: “si avvertono segnali di ripresa!” Ricordo, che
un anno dopo la storica esplosione dell’ultima bolla finanziaria (con
conseguente tracollo dei listini), gli emeriti analisti si espressero nello
stesso modo. Nulla é cambiato da allora. Al contrario, la situazione è
precipitata.
Tutto questo è il risultato del totale fallimento del Liberismo consumista,
che si è perso nel vortice della sua vanità, nell’auto referenza e del profitto
ad ogni costo e senza esclusione di colpi.
Il grande imbroglio, pianificato a tavolino dai venditori di fumo del
potere, politico, economico e mafioso (attraverso una massiccia campagna
mediatica di manipolazione delle menti e di omologazione di massa), è venuto
allo scoperto, portando alla luce
la sua natura maligna. Presto imploderà su se stesso, sommergendo sotto
le sue macerie, le speranze e il futuro delle nuove generazioni.
Le fondamenta di sabbia sulle quali si sono erette le società liberiste
relativiste, si stanno sgretolando. Paura e menzogna,
riproducono le sabbie mobili dentro le quali, le società moderne stanno
sprofondando.
Quelli che, per una sorta di codardia intellettuale, ci accusano di
catastrofismo, sono gli individui inetti e rammolliti di questo secolo nefasto
- ciechi e sordi, di fronte alla lapalissiana tragedia ambientale e morale che
ci sovrasta – ignoranti a tal punto da esserne complici attivi – padri e madri
privati dal più remoto barlume di coscienza, per figli senza futuro - individui
impauriti e spenti, relegati dentro il vuoto delle loro paure – servi e schiavi
del ricatto, dell’intimidazione, della retorica e del quieto vivere – vermi
aggrovigliati l’un l’altro, dentro un auto compiacimento morboso e nauseabondo.
Oggi, ciò che definiamo scienza e conoscenza, non è che un perverso atto di
profanazione, unico per modalità e per le finalità, nella storia dell’uomo.
L’uomo moderno, ha demonizzato e ripudiato quello che era il suo passato,
ritenendolo obsoleto, privo della dignità e poco igienico. In verità, non c’é
nulla di più inutile, ignorante e lercio, di un uomo che ha rinnegato la sua
storia e le sue radici; un individuo che ha chiamato libertà la licenza,
furbizia l’intelligenza e civiltà la sua schiavitù - una forma di vita che ha
devastato il suo habitat e incenerito il suo spirito – un essere schizofrenico
che espianta gli organi dai suoi simili per ricucirseli addosso - un imbecille
che ingurgita le merendine della pubblicità, fatte come quelle di una volta!! -
un maniaco ossessivo che sa tutto sui pesci, e tutto sui mari quando, pesci non
ce ne sono più, e ì mari sono cloache a cielo aperto – sa tutto dei ghiacciai,
quando i ghiacciai marciscono e si squagliano - tutto di ogni cosa, quando ogni
cosa si estingue; un mentecatto che spara giocattolini miliardari su marte, in
nome di qualcosa che chiama progresso, e aggiunge << presto lo
colonizzeremo>> – un idiota che chiama conquiste le
atrocità, e bombe intelligenti, le armi di distruzione di massa – un
paranoico che viola ogni principio
etico e si sottopone ad interventi di chirurgia estetica, per colmare il vuoto
della sua infinita solitudine – masse di poveri invasati e idolatri sottomessi
ai miti dell’intrattenimento, e operai dell’Ilva di Taranto che schiattano di
tumore per mille euro al mese, nella più totale indifferenza di tutti - un
sistema che sa fare tutto, tranne ciò che serve veramente all’uomo - un sistema
cancerogeno che, da cinquant’anni, chiede soldi ai cittadini per la ricerca, e
ti ammazza ancora con la cobalto e la chemio terapia.
In un tale mondo, non c’é posto per la giustizia e la libertà poiché,
entrambi, possono solo germogliare al sole di quelle società, epurate da ogni
potere.
Gianni Tirelli
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