UN GENOCIDIO CULTURALE di G.Tirelli
“Le circostanze esterne non sono così
difficili da cambiare, ma la letargia interiore è vecchia di secoli.
L'incoscienza è così primitiva, le sue radici così profonde, che c'è bisogno di
una determinazione totale da parte nostra, una tremenda determinazione, un
impegno, un profondo coinvolgimento. Dobbiamo rischiare il tutto per tutto.
Altrimenti non ci sarà possibile trasformare noi stessi - rimarremo sempre gli
stessi.
Voi potreste essere l’ultima generazione
a cui è ancora possibile ribellarsi – se non vi ribellerete, potrebbero non
esserci più opportunità. L’umanità potrebbe essere ridotta allo stato di robot
- quindi ribellatevi finché c’è ancora tempo”. OSHO
Io so che in ogni uomo, in ogni sua
cellula, in ogni suo respiro, emozione e passione (o per i più tecnici, nel suo
DNA), é contenuto tutto l'universo.
La conoscenza, non é apprendimento sterile
di nozioni e dati che l'uomo moderno ha codificato a sua logica!! L'immagine
del mondo tecnologico e i suoi devastanti effetti sull'umanità e l'ambiente,
sono sufficientemente eloquenti del cammino intrapreso che ci sta portando
verso la catastrofe umana, ambientale e di valori. E non ci vuole certo una
laurea per comprendere un tale, elementare concetto!
La pura conoscenza é l'estensione della
passione, che ha come prodotto finale il bene comune e la felicità, quindi la
comprensione della necessità della morte. Cosa ne è oggi della passione e della
felicità? Cosa, della comprensione del Mistero?
Non credo davvero che dall'alba dei tempi,
fino ad arrivare agli albori della rivoluzione industriale, sia stato tutto un
susseguirsi di fesserie!! I veri barbari siamo noi, che ci accaniamo
sull'habitat in cui viviamo, contaminando aria, acque e territorio. Noi, che ci
appelliamo a questa modernità, per giustificare nefandezze, crimini e
profanazione. Questo è potuto accadere per avere mercificato al ribasso, la
nostra dignità e libertà. Come si dice, “i nodi vengono sempre al pettine” ma
oggi sono talmente tanti e a tal punto aggrovigliati l’un l’altro, da rendere
impraticabile ogni altro intervento di bonifica. Non ci resta che tagliarli
alla radice. Nessun tentennamento e ripensamento! Il cancro va asportato di
netto, nella speranza che qualcosa di buono sia stato sottratto al contagio liberista.
Anche le speranze di Osho si sono
annichilite dentro un baratro di generale indifferenza, e l’ultima generazione
a cui era ancora possibile ribellarsi, a passato il testimone ad un’altra, che
crede che le banane le produca il supermercato e che il cellulare sia sinonimo
di libertà.
Pasolini, un uomo dalla lucidità
drammaticamente attuale affermava: “La distruzione di valori non implica una
immediata sostituzione di altri valori, con il loro bene e il loro male, con il
necessario tenore di vita e insieme un reale progresso culturale. C'è nel
mezzo, un momento di imponderabilità, ed è appunto quello che stiamo vivendo -
e qui sta il grande tragico pericolo”.
E quello che sembrava solo un pericolo, si
è rivelato oggi una drammatica realtà: “un momento di imponderabilità”
dove tutto è stato relativizzato e capovolto in funzione di vantaggi,
privilegi, profitto e potere. All’orizzonte, nessun nuovo valore sembra avere
sostituito i precedenti, ma solo un caotico e schizofrenico turbinio di
supposizioni, congetture e .. “
L’informazione di massa, ha lo scopo
intrinseco di omologare i consumi, le menti, in particolar modo, della classe
più debole del paese: "il sottoproletariato ed i giovani, attratti dalla
nuova pseudo/filosofia dei consumi”.
Pasolini riconduce questo processo ad un
fondamentale principio: "Regolamentare ed Omologare" al linguaggio
del Sistema Potere, che detiene il processo di trasformazione tecnologica e
industriale capitalistica, determinando così l'avvento di una nuova borghesia
egemone e cialtrona, avulsa da ogni concetto di cultura e stato di
diritto.
Pasolini, in maniera profetica, vede nelle
nuove forme di capitalismo, l'intento barbaro all’omologazione della società.
“Uno sviluppo usato come strumento di regresso, dove i mezzi di comunicazione
di massa, diventano un genocidio culturale” - dove i più esposti sono i
più deboli, e i giovani, che si adeguano a modelli e comportamenti, divulgati
dalla propaganda mediatica.
Ma come cambiare lo stato delle cose, senza
una “determinazione totale” da parte di tutti? Certo, senza consapevolezza non
ci può essere determinazione, quando gli stessi padri non sanno più indicare il
cammino ai propri figli.
Siamo alberi senza radici, disancorati da
ogni oggettivo parametro di giudizio e di autentica consapevolezza che, un
tempo, interveniva come elemento di comparazione assoluta, deputata alla
distinzione fra il giusto e l’iniquo, il vero dal falso e fra la furbizia e
l’intelligenza.
Ci siamo persi nel “Tutto è Relativo”
adottato in massa ad attenuante quotidiana, disertando ogni responsabilità
individuale e personalismo e omologandoci ad un sistema nel quale abbiamo
riposto ogni intraprendenza, capacità critica e speranza di futuro.
Dal canto mio, continuerò a produrre il mio
vino e il mio olio, nei tempi e nei modi della sana tradizione, fino al giorno
in cui ogni prodotto, sarà stato per sempre contraffatto e contaminato. Per
questo, sarò accusato di alto tradimento e condannato come un pericoloso
sovversivo e criminale, che attenta alla salute pubblica.
GIANNI TIRELLI
GIANNI TIRELLI
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