martedì 4 settembre 2012

MARCO FERRANDO: SFIDO BEPPE GRILLO AD UN CONFRONTO PUBBLICO

MARCO FERRANDO: SFIDO BEPPE GRILLO AD UN

 CONFRONTO PUBBLICO

(4 Settembre 2012)

Caro Beppe Grillo,


...dichiari di respingere ogni occasione di confronto pubblico con gli avversari politici, 

preferendo il monologo. Capisco: il monologo consente una cornice ieratica e l'esercizio scenico.

 E monologhi che hanno goduto di finestre televisive aperte su milioni di persone, sono stati 

indubbiamente efficaci: tanto più se diretti contro il facile bersaglio di partiti di potere screditati

e corrotti, impegnati in una rapina quotidiana della popolazione povera per conto degli

 industriali e dei banchieri. Mi verrebbe da dire: troppo facile, caro Grillo.

Ti propongo di fare una eccezione. Ti propongo un pubblico contraddittorio con l'unico partito 

della sinistra italiana che si è opposto a tutti i governi dei poteri forti, di centrodestra come di 

centrosinistra: il Partito Comunista dei lavoratori, di cui mi onoro di essere portavoce. Un partito 

che certo non gode delle attenzioni televisive, ma si conquista quotidianamente la stima dei 

lavoratori più combattivi nei loro luoghi di lavoro e nelle loro lotte. Un partito che non prende un 

euro dallo Stato, che non ambisce a ministri o assessori a fianco del PD, che non ha altro 

interesse che la lotta per una rivoluzione sociale e un governo dei lavoratori.

Certo, in un contraddittorio con il PCL dovresti cambiare repertorio. Non potresti inveire in 

discesa contro i “partiti ladri e corrotti”. Dovresti spiegare in salita, ad esempio, perchè difendi i 

ricchi evasori di Cortina, perchè chiedi l'abolizione del valore legale del titolo di studio, perchè

rivendichi la privatizzazione delle ferrovie, perchè chiedi la chiusura delle frontiere 

dall'”invasione dei romeni”, perchè la tua “rivoluzione” si arresta di fronte ai diritti di proprietà 

delle grandi imprese e delle banche nel nome dell'illusione un po' truffaldina di un possibile 

“capitalismo popolare” in cui i piccoli azionisti diventano i re di un mercato finalmente “libero”. E 

molto altro ancora: inclusi i tuoi rapporti con l'impresa Casaleggio.

Ma l'onere di un contraddittorio è anche questo: scendere dal comodo Olimpo del soliloquio. Ed è 

oltretutto un servizio di verità e di democrazia agli occhi di chi ti segue: che ha diritto non solo

 di apprezzare le tue indubbie doti teatrali ma anche di conoscere le tue capacità di replica alle 

obiezioni. Non quelle interessate e false del potere, ma quelle autentiche di chi lo combatte per 

rovesciarlo, su un programma coerentemente anticapitalista. 

Attendo risposta.
MARCO FERRANDO





2 commenti:

  1. I partiti sono anacronistici e obsoleti figli di una cultura del secolo scorso che vedeva nella rappresentanza partitica l'unico modo per vivere in democrazia.
    La rete è la nuova frontiera democratica dove il consenso verrà dato alle idee e non dalle ideologie.
    Uno vale uno e l'operaio ha lo stesso peso politico del dottore.
    Pertanto un confronto sui temi proposti da Lei non avrebbero alcun significato.
    Solo entrando in un'ottica differente della vita politica dove i partiti non esistono ma esistono le persone con l'elmetto e la testa informata, si potrebbe accettare un dialogo.
    Si confronti non con Grillo ma con i militanti su obbiettivi concreti e non su ideologie.
    RispondiElimina
  2. Avevo postato ieri un commento ma forse ho sbagliato qualcosa nell'inserirlo e non lo vedo comparire nella pagina. Bah!
    Il commento diceva:
    La democrazia partitica ormai è un lontano ricordo del secolo passato in quanto la rappresentanza non può essere più il pilastro su cui si fonda il potere del popolo.
    Non credo più quindi a quei politici che sono orgogliosi di appartenere a questo o a quel partito.
    Oggi il cittadino ha tutte le armi possibili per essere l'unico rappresentante di se stesso e, tramite la rete che apre vasti mondi di conoscenza, può esercitare quel potere di scelta che non dovrà essere più delegato a nessuno.
    La Democrazia diretta è l'imperante traguardo del XXI secolo dove il voto dell'operaio vale come quello del dottore perchè un voto vale uno e non più.
    In questo scenario non saranno più le ideologie a determinare la storia ma le idee.
    Inutile chiedere a Grillo di esprimersi su temi ideologici tramite un confronto.
    Il cittadino che aderisce al M5S è ben consapevole di ciò che vuole e niente e nessuno potrà mai fargli cambiare idea. La sua scelta sarà il risultato di una profonda ricerca dettata da una capacità critica molto elevata dove il politico di professione non potrà mai e in nessun modo attingere voti.
    Da quanto sopra detto Il politico potrà avere un contraddittorio solamente con i militanti e non con rappresentati quindi caro Marco Ferrando l'incontro da Lei richiesto è fatto con la persona sbagliata.
    Spero di essere stato chiaro.
    Arrivederci

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