NON
VITA MA STATO VEGETATIVO
Possiamo
non accorgerci dell’aria, ma non possiamo negare la sua funzione vitale - e
questo vale per Dio. Se rinunciamo all’aria, rinunciamo a Dio e a ogni
possibile salvezza. Questo meccanismo logico e perfetto, incarna ogni forma di
vita, e produce, sulla base dei nostri atti, l’alternarsi della gioia e del
dolore. Negare Dio, sott’intende negare la ragione, ed esimersi quindi, da ogni
interpretazione di male e di bene. Essendoci stato sottratto ogni personalismo,
volontà, parametro e giudizio critico, come potremmo distinguere il giusto
dall’iniquo e la bellezza dall’orrore? Ma oggi qualcosa è cambiato e lo stato
etico è trasfigurato in perverso relativismo”
E’ IN
QUESTO MODO CHE SI CONTROLLANO LE MASSE, TOGLIENDO LORO I PARAMETRI DI
RIFERIMENTO, DI GIUDIZIO CRITICO E DI COMPARAZIONE.
Se
tutti noi accettiamo, di fatto, che il nostro habitat sia sistematicamente
devastato da rifiuti e scorie tossiche inquinanti che mettono a repentaglio la
qualità della vita, la salute e il futuro dei cittadini, riducendo il tutto a
“effetto collaterale del benessere e del progresso”, non ci è difficile
dubitare dell’esistenza di Dio, a conferma di quella del Diavolo. L’opera di
plagio mediatica ha cancellato ogni individualismo, e il pensiero unico
omologante, si è imposto sull’istinto primordiale e la capacità di osservazione
e di discernimento. In questo modo ci atteniamo alle indicazioni di un libretto
di istruzioni che, lo stesso Sistema Bestia, ci consegna il giorno stesso della
nostra venuta al mondo. In breve, l’uomo è stato per sempre privato della
consapevolezza trasfigurando, così, il significato di esistenza, in un
particolare stato vegetativo.
Oggi,
la scienza moderna, arida e opportunista, asservita al Potere economico, si è
sbarazzata della spiritualità, ritenendola un vero e proprio impedimento al suo
piano di omologazione degli individui che, nella pratica coerenza dei valori,
principi e doveri, vanificavano il commercio dell’effimero e dell’illecito. Il
senso di colpa, che interveniva sulle scelte e i comportamenti, limitandone le
degenerazioni, è stato miseramente scalzato e surrogato dal “tutto è relativo”
come il nuovo slogan del Sistema potere, assurto a dogma assoluto e
irrinunciabile delle società consumiste occidentali.
Le granitiche
e imperiture dighe dell’etica, si sono sbriciolate sotto l’imponente pressione
del liberismo relativista/consumista. I principi etici, regolatori e sentinelle
dei comportamenti umani, sono stati rimossi per sempre e, vizio, perversione e
paura, li hanno sostituiti. Il male, un tempo riconoscibile e collocabile, ha
assunto le sembianze della normalità, espropriando lo spirito dell’uomo e
privandolo, così, della consapevolezza, del discernimento e della dignità.
In
verità, non sappiamo più distinguere il male dal maligno, la libertà dalla
licenza, la furbizia dall’intelligenza, la verità dalla menzogna e il progresso
dalla catastrofe ambientale.
Questa
nostra è la peggiore delle schiavitù. Siamo prigionieri, costretti dentro
l’invisibile gabbia dell’omologazione e di un persistente disagio
psico/esistenziale, oppressi dalla dittatura di una libertà effimera e
dall’illusione indotta dal Sistema Relativista di considerarci tali. Ogni altro
aggettivo che potremmo affiancare al termine “relativismo”, con l’intento di
rafforzarne il significato etimologico, in realtà, lo mortifica, essendo lo
stesso (il relativismo) una condizione fuori da ogni oggettiva comprensione
umana e più terribile auspicio.
Di
fatto, dentro di noi, non vibra più alcuna corda e ogni moto di mare si è
spento, schiacciato dall’appiattimento verso il basso di ogni nostro
personalismo, giudizio critico e gesto rivoluzionario. Neppure sotto il
peggiore dei regimi, era mai stata prodotta una tale massificazione delle
coscienze e una così alta percezione della paura, in tutte le sue forme
psicotiche, ipocondriache, di densità e di contaminazioni!
Gli
individui androidizzati delle società occidentali, interpretano la conoscenza
del passato, come incapace di attingere a una realtà oggettiva e assoluta.
Affermo questo sulla base di un’attenta e disincantata osservazione dei loro
atteggiamenti, ragionamenti, convincimenti e, in fine, analizzando gli effetti
delle loro scelte sulla realtà presente. Così l’illegalità è assurta a regola e
gli organi preposti a contrastarla, sono così marci e corrotti, che chiamare le
nostre società, civili, è un ossimoro. L’ossimoro, partorito in quantità
industriale dal moderno Sistema liberticida, è il germe malefico del
relativismo.
Per
tanto, la locuzione “certezza scientifica”, descrive con efficacia il contrasto
logico di una tale affermazione, codificandola a buon diritto, fra la
sconfinata categoria dei moderni e catastrofici ossimori, oggi adottati in
massa a regole comportamentali, tali da avere mutato la libertà in licenza e la
realtà in contraffazione.
Gianni
Tirelli
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