mercoledì 28 novembre 2012

LE PRIMARIE DEL PDL: L’ULTIMA FARSA PRIMA DELLA FINE

    
LE PRIMARIE DEL PDL: L’ULTIMA FARSA PRIMA DELLA FINE

Quest’ennesima e finale farsa delle primarie del Partito Dell’amore, è l’ultimo atto di una grottesca messinscena tragi/comica carnevalesca, che sancirà per sempre la disfatta, il tracollo, la caporetto, di una fra le formazioni politiche più inquietanti e vergognose che, un parlamento, abbia potuto ospitare in tempo di pace.   

Il filo conduttore che dall’orgine ha tenuto insieme questa “destra moderata” oramai alla diaspora, è stata l’impostura, l’omertà e la delegittimazione sistematica dell’avversario, adottate a pratiche comportamentali e a strategia politica.
Oggi, questa operazione di becera propaganda, tesa alla mistificazione della verità e a contraffarne la realtà, ha esaurito definitivamente la sua forza propulsiva di plagio e di convincimento, e come un boomerang si abbatte sulle teste vuote di quest’orda di figuri, capovolgendone l'obiettivo.
La nave del “populismo da suburra” sta dunque affondando definitivamente  e, a breve, assisteremo (già se ne vedono gli effetti) ad una scomposta, quanto infame fuga di massa dal PDL.
L'eventualità non più remota, di ritrovarsi soli e senza scialuppa di salvataggio nel pernicioso mare di un servilismo ormai improduttivo che ha compromesso per sempre la loro dignità, moralità e senso dello Stato, non solo è reale, ma imminente.
Sto aspettando, con morbosa curiosità, di vedere le prossime mosse dei fedelissimi, La Russa, Gasparri, Matteoli, Lupi, Cicchitto e combriccola, quando l'ultimo mozzo, dall'alto dell'albero maestro della bagnarola forzista, inviterà a gran voce al: “Si salvi chi può”.
Una cosa è certa! Questa marmaglia (che per una sorta di maleficio ha raggiunto il potere, e per anni screditato e mortificato, istituzioni e parlamento), sparirà per sempre dal panorama politico italiano e dalla memoria dei cittadini. Di tutti gli elettori che in questi anni hanno sostenuto, inverosimilmente, Silvio Berlusconi e cricca, non se ne avrà più traccia. Lo stesso avvenne dopo la caduta del fascismo!
Questo dato ci dice, in maniera eloquente, di quanto lungo e impervio sia, ancora, per il nostro paese, il cammino verso quella consapevolezza civile che trasforma l'impegno politico in una vera democrazia partecipata e in un autentico stato di diritto.

Vittorio Feltri, Sallusti e Maurizio Bel Pietro, si vedranno costretti a chiudere la loro attività commerciale,  per calarsi dentro un silenzio tombale, e la solitudine di un esilio senza sconti.
Il laido Nano malefico, rintanato dentro la sua abissale ignoranza e incoscienza, si dibatterà fino all’ultimo come un felino in gabbia, sbraitando, calunniando e minacciando, mentre l’acqua, dopo avere invaso la stiva, lambirà il ponte di comando.
“La nave sta affondando! Si salvi chi può!!”, annunciava istericamente il ministro Bondi nella sua più congeniale versione di checca, mentre Cicchitto, Capezzone e la Santadeché, incapaci di nuotare, sparivano fra i marosi e disperate grida di aiuto”.

La fine tragicomica del Berlusconismo e del forzismo è incombente e prossima.
Per una logica di causa effetto, travolgerà nel suo crollo l’impero mediatico del Grande Impostore trascinandosi dietro ogni altra attività, legata in un modo o in un altro, o facente capo, all’ex Presidente del Consiglio.

“Alcuni anni dopo, il Cavaliere Berlusconi morì e tutti se ne dimenticarono, come a volere rimuovere il rimorso per tanta effimera ingenuità. Ma ancora oggi, in qualche locanda di periferia, mescolando il vino al buon umore, riecheggiano nell’aria le fragorose risate di quattro ubriachi, che con mordente spirito satirico, ricordano le “berlusconate” dell’uomo più ricco e impostore d’Italia”. Un uomo solo!!

Gianni Tirelli

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