LO SCOLLAMENTO
DELL’UOMO DALLA TERRA, CAUSA DI OGNI MALE
Lo spettro
della povertà e la paura di perdere il posto di lavoro, costringe gli individui
delle società liberiste, ad obbedire, senza discutere, agli ordini del padrone
che mira, esclusivamente, al suo profitto personale (sempre maggiore), eludendo
ogni regola di mercato e principio etico.
L’arma di ricatto di un possibile allontanamento dal lavoro, fa
precipitare l’individuo in uno stato di prostrazione e frustrazione, alimentato
da una totale perdita di dignità e di quel minimo di autonomia che gli
consentirebbe la possibilità di una scelta più consona ai suoi bisogni reali e
alla sua morale.
L’individuo
della società industriale, ha svenduto, anno dopo anno e pezzo dopo pezzo, la
sua autonomia fino all’azzeramento, delegando al Sistema Potere tale incombenza
e illudendosi che questi (il Sistema), avrebbe tutelato il suo diritto ad
esistere, il suo stato sociale, e ogni suo legittimo bisogno.
Le cose, in
verità, stanno diversamente e il Sistema, consapevole di questo, impone le sue
logiche liberticide, relegando gli individui delle società moderne dentro una
nuova e rivoluzionaria forma di schiavitù, senza catene: la schiavitù dal
bisogno. Così, abbagliati dai presunti miracoli economici, dall’illusione di
un’esistenza più degna e stregati dalle chimere di una propaganda becera, che
esaltava le opportunità del nuovo mondo tecnologico e mortificava il lavoro
della terra e di tutte le sue ragioni,
hanno ceduto al Sistema Bestia ogni loro capacità di autosufficienza, in
cambio di una vita svuotata da ogni vera gioia, motivo, e futuro.
Il MERCATO ci
ha “suggerito” di acquistare azioni, obbligazioni, titoli americani ed altro,
ma noi dobbiamo investire in terra, in campi di patate, in uliveti e pecore. Molti
di coloro che, stupidamente, hanno sacrificato i loro risparmi sull’altare
della finanza, immaginando di centuplicare il loro investimento a sforzo zero,
si ritroverebbero oggi un bel capitale, se solo avessero acquistato piccoli appezzamenti di terra.
Lo scollamento
radicale dell’uomo dalla terra, è pertanto la sola e vera causa della tragedia
umana, morale e di civiltà che, presto, esploderà in tutta la sua potenza con
tutte le conseguenze del caso.
Quello che
chiamano, “IL MERCATO”, in natura non esiste. E’ solo una costruzione
giuridica, un’invenzione. La politica, dovrebbe avere la funzione e il dovere di
essere garante e controllore delle sue regole, e intervenire in maniera
pragmatica qualora, queste regole, venissero eluse o violate.
Contrariamente,
oggi in Italia, il Mercato occupa gran parte del nostro parlamento, che
controlla, legifera e detta regole in funzione del barbaro interesse dei soliti
noti, a scapito degli individui, ignoti e ignorati.
Ci vuole, come
priorità assoluta, una legge che vieti tassativamente agli imprenditori,
banchieri e uomini d’affari, di qualsiasi razza e specie, di entrare in
politica. Ci toglieremmo così per sempre dalle palle, tutta quella corte di
servi e ruffiani scodinzolanti che delegittimano il bene comune, lo stato di
diritto e screditano la sacralità della nostra costituzione.
Una nuova alba
sorgerebbe sul nostro destino, e anche l’ambiente, forse, comincerebbe a
respirare.
Gianni Tirelli
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