mercoledì 28 novembre 2012

LO SCOLLAMENTO DELL’UOMO DALLA TERRA, CAUSA DI OGNI MALE



LO SCOLLAMENTO DELL’UOMO DALLA TERRA, CAUSA DI OGNI MALE

Lo spettro della povertà e la paura di perdere il posto di lavoro, costringe gli individui delle società liberiste, ad obbedire, senza discutere, agli ordini del padrone che mira, esclusivamente, al suo profitto personale (sempre maggiore), eludendo ogni regola di mercato e principio etico.  L’arma di ricatto di un possibile allontanamento dal lavoro, fa precipitare l’individuo in uno stato di prostrazione e frustrazione, alimentato da una totale perdita di dignità e di quel minimo di autonomia che gli consentirebbe la possibilità di una scelta più consona ai suoi bisogni reali e alla sua morale.

L’individuo della società industriale, ha svenduto, anno dopo anno e pezzo dopo pezzo, la sua autonomia fino all’azzeramento, delegando al Sistema Potere tale incombenza e illudendosi che questi (il Sistema), avrebbe tutelato il suo diritto ad esistere, il suo stato sociale, e ogni suo legittimo bisogno. 
Le cose, in verità, stanno diversamente e il Sistema, consapevole di questo, impone le sue logiche liberticide, relegando gli individui delle società moderne dentro una nuova e rivoluzionaria forma di schiavitù, senza catene: la schiavitù dal bisogno. Così, abbagliati dai presunti miracoli economici, dall’illusione di un’esistenza più degna e stregati dalle chimere di una propaganda becera, che esaltava le opportunità del nuovo mondo tecnologico e mortificava il lavoro della terra e di tutte le sue ragioni,  hanno ceduto al Sistema Bestia ogni loro capacità di autosufficienza, in cambio di una vita svuotata da ogni vera gioia, motivo, e futuro.
Il MERCATO ci ha “suggerito” di acquistare azioni, obbligazioni, titoli americani ed altro, ma noi dobbiamo investire in terra, in campi di patate, in uliveti e pecore. Molti di coloro che, stupidamente, hanno sacrificato i loro risparmi sull’altare della finanza, immaginando di centuplicare il loro investimento a sforzo zero, si ritroverebbero oggi un bel capitale, se solo  avessero acquistato piccoli appezzamenti di terra.

Lo scollamento radicale dell’uomo dalla terra, è pertanto la sola e vera causa della tragedia umana, morale e di civiltà che, presto, esploderà in tutta la sua potenza con tutte le conseguenze del caso.
Quello che chiamano, “IL MERCATO”, in natura non esiste. E’ solo una costruzione giuridica, un’invenzione. La politica, dovrebbe avere la funzione e il dovere di essere garante e controllore delle sue regole, e intervenire in maniera pragmatica qualora, queste regole, venissero eluse o violate.
Contrariamente, oggi in Italia, il Mercato occupa gran parte del nostro parlamento, che controlla, legifera e detta regole in funzione del barbaro interesse dei soliti noti, a scapito degli individui, ignoti e ignorati.

Ci vuole, come priorità assoluta, una legge che vieti tassativamente agli imprenditori, banchieri e uomini d’affari, di qualsiasi razza e specie, di entrare in politica. Ci toglieremmo così per sempre dalle palle, tutta quella corte di servi e ruffiani scodinzolanti che delegittimano il bene comune, lo stato di diritto e screditano la sacralità della nostra costituzione.
Una nuova alba sorgerebbe sul nostro destino, e anche l’ambiente, forse, comincerebbe a respirare.  

Gianni Tirelli

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