mercoledì 28 gennaio 2015

gianni tirelli 23:57 (10 ore fa) IL SISTEMA È NUDO

gianni tirelli

23:57 (10 ore fa)

IL SISTEMA È NUDO

Per la favola (Eventyr Fortalte for Bom) scritta nel 1837, Hans Christian Andersen si era ispirato ad una novella spagnola del 13° secolo, dove cattivi consiglieri – sull'orlo della disperazione – confezionarono al Re "un bel nulla" convincendolo che si trattava di uno splendido vestito cangiante con la magnifica proprietà di essere invisibile agli stolti, agli ignoranti ed agli stupidi. Così l'imperatore marciò alla testa del corteo, sotto il grande baldacchino, e la gente per la strada e alle finestre non faceva che dire: "Dio mio, quanto sono belli gli abiti nuovi dell'imperatore! Gli stanno proprio bene!" Nessuno voleva confessare di non vedere niente, per paura di passare per uno stupido, o un incompetente. Tra i tanti abiti dell'imperatore, nessuno aveva riscosso tanto successo. "Ehi, guardate! Il Re è nudo!", disse a un certo punto un bambino. "Santo cielo", disse il padre, "Questa è la voce dell'innocenza!". Così tutti si misero a sussurrare quello che aveva detto il bambino. "Non ha nulla indosso! C'è un bambino che dice che non ha nulla indosso!" "Non ha proprio nulla indosso!", si misero tutti a urlare alla fine. E l'imperatore rabbrividì, perché sapeva che avevano ragione; ma intanto pensava: "Ormai devo condurre questa parata fino alla fine!". E così si drizzò ancora più fiero, mentre i ciambellani lo seguivano reggendo una coda inesistente.

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Supponiamo che io disponga di una certa cifra “X” e intenda entrare nel mondo degli affari per rendere produttivo il mio capitale, e ricavarne profitti. Come primo atto, commissionerò aun’agenzia specializzata “un’indagine di mercato” che mi soddisfi l’esigenza di capire verso quali beni la domanda della massa è orientata.
A questo punto deciderò quale bene produrre, in base ad una semplificazione che tiene conto dei costi di produzione e distribuzione, e di alcune caratteristiche in linea con le mie competenze e visione delle cose.
Quantificando in 100 il mio capitale da investire, ne destinerò una quota (1%) per i costi concernenti la produzione del bene, mentre le 99 restanti (quasi l’intera somma), le disporrò per una massiccia campagna pubblicitaria a tambur battente capitanata da un accattivante slogan che miri dritto al cervello del branco di allocchi.
In questo modo, creo un bisogno che non esiste, o meglio che non esisteva, in ragione di un condizionamento indotto da un’opera di suggestione subliminale e di persuasione forzata. Un gioco da ragazzi!
In realtà, il bene da me prodotto non serve a nulla, non è di nessuna utilità né al singolo né alla società! È uno fra le migliaia di prodotti esposti in bella vista sugli scaffali di qualsiasi supermercato, per lo più dannosi alla salute e all’economia famigliare. Potrei chiamarlo, Danacol, Actimel, Bifidus Essensis Acti Regularis, o qualcosa che faccia snellire dormendo dal nome “Somatoline Cosmetic”! Sì, quest’ultima potrebbe essere una buona idea, ma la fantasia non mi manca! Posso fare di meglio! Potrei puntare sulla produzione di un ritrovato medicinale ai sali dell’Himalaya, che alza la statura mentre trombi! Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere!
Il lavoro e l’occupazione, derivanti da un tale diabolico piano di mistificazione e di omologazione delle coscienze, corrisponde per similitudine, nel fare scavare profonde buche nel deserto a milioni di lavoratori per poi, subito dopo, ritornare a coprirle - una cosa non solo completamente priva di senso e demenziale, ma ben oltre i confini della comprensione umana.
Un buon 90% della nostra economia e relativa occupazione  è sopravvissuta fino ad oggi, proprio in virtù di questo perverso meccanismo - ma ha i giorni contati. Un’ulteriore, drastica e inevitabile contrazione dei consumi, costringerà ancora migliaia di fabbriche a chiudere i battenti lasciando per strada milioni di lavoratori che saranno costretti, per causa di forza maggiore, ad astenersi da ogni consumo che non sia vitale.È il cane che si morde la coda – una trappola che non ci concede vie d’uscita - un Sistema cialtrone che si avvita su se stesso e non prevede altra soluzione che non sia il suo azzeramento. Ed è proprio questo il punto! Di una società che nel tempo ha occupato milioni di individui in un lavoro che alla luce della realtà, non esiste – essendo lo stesso privo di ogni ragionevole e imprescindibile fondamentale. Oggi il “SISTEMA È NUDO” e tutti fingono di non vederlo, “mentre i ciambellani lo seguono reggendo una coda inesistente”.
Pertanto, non c’è proprio più nulla di che meravigliarsi, né tanto meno preoccuparsi guardando i dati riguardanti la disoccupazione. Sarà sempre peggio, poiché sempre di più la gente ridurrà i suoi consumi all’essenziale. E non solo per motivi di risparmio, ma perché è finalmente consapevole di quanto insensato sia tutto questo consumismo selvaggio e senza regole, causa di disparità sociale e deriva morale - un meccanismo di autodistruzione. Una società che spinge i suoi cittadini a consumare anziché a risparmiare, è una società a irresponsabilità illimitata e suicida.
Produrre e consumare cose inutili e nocive, per tenere in piedi questo Sistema di aria fritta, partorito dal buco del culo di Satana in persona, si pone a paradigma di un’umanità miserabile, svuotata di ogni suo vero contenuto etico, e motivo di esistere.
Passeremo alla storia come “la civiltà degli imbecilli” per essere ridicolizzati e sfottuti nei secoli e i secoli a venire.  
L’occupazione derivante da un lavoro che si basa sulla produzione di beni voluttuari, effimeri e non indispensabili, è precaria per definizione.  Esaurito l’effetto della carica propagandistica ingannevole che codificava questi beni come utili e necessari (sinonimo di progresso e di benessere), i consumatori si asterranno dall’acquistarli, anteponendo per priorità, quelli essenziali e primari. E questo è ciò che succede oggi!
Questo meccanismo perverso che da quasi cinquanta anni è stato in grado di raggirare il buon senso dei cittadini, alterandone la consapevolezza, oggi si è bloccato, inceppato – è grippato! La gente comune che è stata costretta dalla “Crisi” ha ridimensionare drasticamente il suo tenore di vita riducendo tutto all’essenziale, ha finalmente, forzatamente compreso (anche se fuori tempo massimo), che tutta quella lunga lista di prodotti che un tempo acquistava sulla spinta di falsi bisogni indotti dal plagio mediatico, in realtà non ha prodotto alcun effetto al fine di migliorare la qualità della vita. È tempo di fare di necessità virtù - imbracciare la zappa e cominciare a faticare!
Un’occupazione sicura, salutare e onorevole.

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