mercoledì 17 giugno 2015

Come distruggere le ONG





Come distruggere le ONG




Le ONG affiliate alle intelligence sono un grave rischio per la sovranità degli Stati multipolari, essendo responsabili della creazione delle infrastrutture sociali e logistiche delle rivoluzioni colorate per il cambio di regime. Dopo la prima (post-sovietica) e la seconda ('primavera araba') ondata di rivoluzioni colorate, gli Stati presi di mira finalmente hanno compreso il gioco dell'occidente e attivamente cercano di difendersi da tale innovativa minaccia destabilizzante. La Russia è in prima linea in questo passo ed ha ordinato alle ONG finanziate dall'estero nel Paese di dichiarare lo status di agenti stranieri e registrarsi presso il governo. L'ultima mossa legislativa del Paese dà ai pubblici ministeri il diritto di chiudere le ONG indesiderabili, un passo nella giusta direzione per rafforzare la sovranità statale. Completando il processo per la difesa dello Stato dall'ultima arma asimmetrica statunitense del cambio di regime e spazzare via le forze ostili che cospirano contro il governo, è il momento per la Russia e gli alleati multipolari di avviare una campagna per incentivare gli informatori delle ONG a farsi avanti e rivelare le attività clandestine delle loro organizzazioni. Questo articolo inizia discutendo del carattere strategico delle ONG antigovernative straniere, prima di descrivere il modo in cui si sviluppano così rapidamente nel mondo, e documentare brevemente il loro impiego geometrico che caratterizza le
nuove tecniche della guerra ibrida che gli Stati Uniti attuano in Siria e Ucraina. Dopo aver stabilito il pericolo che le ONG pongono alla stabilità globale, il pezzo propone l'approccio completo per combattere tali organizzazioni dall'interno, prima di concludere spiegando come operare in pratica.
Pericolo collegato
Le ONG sono l'avanguardia delle operazioni di cambio di regime, e di solito s'infiltrano nel tessuto sociale dello Stato molto prima della direttiva per avviare il tentativo di colpo di Stato. Spesso non possono operare in modo esplicito come aperta forza antigovernativa, scegliendo invece nomi fuorvianti che associano il loro marchio al lavoro sociale piuttosto che all'agitazione politica. Ciò appare anche dalle loro attività che cercano di diffondere un'atmosfera 'neutra', come nutrire disoccupati e dare riparo ai senzatetto. Con tali meccanismi di disarmo, espandono la propria rete di supporto di utili idioti che credono nella natura apolitica delle loro attività. In sé e per sé, non c'è nulla di necessariamente 'illegale' in tale processo, non importa quanto immorale sia un'organizzazione politica che si nasconda dietro la patina di attività sociale, ma il problema diventa di primaria importanza quando una tale organizzazione è sotto influenza straniera. Le ONG politiche finanziate dall'estero nascondono chiaramente dietro una maschera sociale secondi fini, e sono le loro intenzioni occulte e connessioni con varie agenzie d'intelligence che preoccupano i capi di Stato. Sanno che un'ampiamente consolidata e 'rispettabile' ONG sociale potrebbe già influenzare il pubblico, e se tale organizzazione decidesse improvvisamente di politicizzarsi, è probabile che la maggior parte delle sue reclute e rete di sostenitori la seguano, creando così un consistente movimento politico presuntamente dal 'nulla'. In realtà, questa è sempre stata l'intenzione, politicizzare una rete di diverse ed apparentemente non collegate ONG sociali, in forza politica unitaria per il cambio di regime: ma se pubblico e responsabili politici non lo sanno, il risultante buco nero del caos sociale può essere abbastanza forte da attrarre altri sostenitori e contemporaneamente far collassare il potere statale.
La metastasi delle rivoluzioni colorate
Tale processo è stato scatenato con devastante successo in Serbia, Georgia, Ucraina e Kirghizistan nella prima ondata, mentre l'intero Medio Oriente è straziato dalle rivoluzioni colorate della 'primavera araba', teatro del secondo tsunami di sconvolgimenti. Come testimonia la risultante carneficina distruttiva dell'ultima ondata di turbolenze, la Russia e i suoi decisori hanno finalmente aperto gli occhi sulla superarma della destabilizzazione sociale che gli Stati Uniti avevano costruito proprio sotto il loro naso. Dalla fine della guerra fredda, gli Stati Uniti hanno armeggiato con la militarizzazione dei movimenti sociali per creare una quinta colonna attiva negli Stati presi di mira. Colti dall'ingenuità dei “liberal-democratici” del nuovo ordine mondiale degli anni '90, molti Stati e loro cittadini erano ignari della manipolazione delle ONG da parte delle agenzie d'intelligence straniere, del lavaggio del cervello con la convinzione che l'etichetta 'non governativa' conferisse una sorta di connotazione 'sacra' che alcun governo oserebbe violare. Gli Stati Uniti sfruttarono appieno tale ingenuità facendo proliferare le proprie ONG, esteriormente benigne, in quasi ogni angolo del pianeta, appena uscito dalla Guerra Fredda, e sempre preparando scenari per testarne la militarizzazione.
Scatenare la bestia
L'occasione perfetta si ebbe quando la propaganda della CNN statunitense disse retoricamente e ridicolmente nel 1999 che Slobodan Milosevic era 'il nuovo Adolf Hitler'. Tale evidente dichiarazione dl cambio di regime condizionò la psiche occidentale per farne accettare l'eventuale rimozione, avvenuta illegalmente un anno dopo con la 'rivoluzione dei Bulldozer', una sorta di proto-rivoluzione colorata. Dopo aver raccolto ogni dato ed intelligence gestendo tale operazione, gli Stati Uniti decisero di ampliarne la portata direttamente nei territori post-sovietici di Georgia, Ucraina e Kirghizistan, con l'obiettivo di dirigere il cambio di regime contro la stessa Russia. Mentre il piano finale falliva (attualmente neutralizzato e in ritirata), gli Stati Uniti riuscirono a rovesciare i governi di tre Paesi, guadagnando altri dati reali sulla loro nuova superarma. Questo aiutò i tecnici politici a perfezionare la tecnologia del cambio di regime e a gestire su diversi, simultanei ed integrati teatri la rivoluzione colorata popolarmente nota come 'primavera araba'.
La guerra ibrida occidentale
L'innovazione chiave fu l'inaugurazione della strategia ibrida che utilizza la rivoluzione colorata per scatenare la guerra non convenzionale, come si è visto in Libia e in Siria. La stessa cosa fu tentata in Ucraina poco prima del golpe del febbraio 2014, quando la parte occidentale del Paese era in piena ribellione armata contro Kiev. Gli Stati Uniti già indottrinarono le masse globali ad accettare tale scenario attraverso l'annuncio di Newsweek che l'Ucraina era sull'orlo della guerra civile. Quale doppia innovazione, tuttavia, cecchini furono inviati nella capitale mentre quella parte del Paese si preparava alla rivolta totale, e tale doppia pressione piegò la volontà di Janukovich di resistere all'operazione di cambio di regime. Di conseguenza, capitolò inaspettatamente, ma come nessuno avrebbe potuto prevedere, l''opposizione' inscenò il colpo di Stato nemmeno 24 ore dopo che l'inchiostro si era asciugato sul trattato di resa di Janukovich. Tale riuscito cambio di regime a sorpresa annullò i piani di guerra non convenzionale per l'Ucraina occidentale, ma va notato che se non fosse stato per i cecchini e l'imprevisto conseguente colpo di Stato, gli Stati Uniti erano pronti a trasformare l'Ucraina nella Siria attuando la guerra ibrida del cambio di regime originariamente capeggiato da ONG antigovernative dai finanziamenti esteri.
L'approccio completo
Di fronte al pericolo che le ONG dai finanziamenti esteri rappresentano per la sicurezza e la stabilità regionale, la Russia ha avviato passi legali che le permettono di combattere con maggiore incisività tale super arma e neutralizzarne la potenza. Da tempo ignorata, la loro importanza risiede nel fatto che la dirigenza russa finalmente riconosce il problema al riguardo e prende provvedimenti decisi nel tentativo di cacciarle. Ciò che ora deve fare, però, è infliggere il finale colpo paralizzante per distruggere tali organizzazioni di cambio di regime sia da dentro che da fuori, e può farlo annunciando una campagna per gli informatori sulle ONG. Le ONG per il cambio di regime sono perfette per istigare insurrezioni sociali asimmetriche contro i propri governi, ma la loro maggiore vulnerabilità è che non possono difendersi dalla medesima strategia. Oggi le autorità reagiscono con le azioni dello Stato sulle ONG o con dinamiche interne-esterne, ma anche annunciando la campagna sugli informatori delle ONG, il governo potrebbe innescare un conflitto interno che distruggerebbe dall'interno le ultime ONG del cambio di regime. In altre parole, lo Stato cerca di provocare una 'rivoluzione colorata' nelle organizzazioni rivoluzionarie colorate, mettendole su una posizione per loro quasi impossibile da difendere o da cui reagire.
Ukraine ProtestsUna controrivoluzione colorata
Una rivoluzione colorata in teoria si può definire come campagna 'interna-esterna' per cui elementi interni gestiti esternamente si attivano contro la struttura istituzionale per farla crollare. Così s'incentivano gli addetti delle ONG a divenire informatori sulle attività antigovernative illegali delle loro entità, cospirando l'uno contro l'altro e contro la loro amministrazione, proprio come la rivoluzione colorata mette i cittadini l'uno contro l'altro e contro il governo. Le ONG per il cambio di regime dai finanziamenti esteri sono già sotto pressione in Russia per le recenti modifiche legislative, ed inserendo il virus esterno-interno in quelle restanti, si potrebbe molto realisticamente provocarne la completa e definitiva distruzione. Confrontiamo come le ONG avviano le rivoluzioni colorate contro lo Stato alle 'rivoluzioni colorate' dello Stato contro le ONG ostili:
Tradimento:
ONG
Le ONG e i loro agenti mettono il popolo contro lo Stato spingendo all'aperto tradimento.
Stato
Lo Stato e i sue sostenitori incoraggiano i seguaci delle ONG dai finanziamenti esteri a tradire i loro padroni e divenire dei patrioti.
Motivazione:
ONG
I sostenitori del cambio di regime sono motivati da 'avventurismo' e 'rischio', sentimenti instabili glorificati e propagati da Hollywood in modo che l'occidente possa facilmente sfruttare la vulnerabilità della gioventù globale.
Stato
I sostenitori della sovranità statale sono motivati da patriottismo e memoria storica, concetti ispiratori che ringiovaniscono la Russia e il mondo multipolare come armatura asimmetrica contro le rivoluzioni colorate.
Azione:
ONG
Gli agenti delle ONG dai finanziamenti esteri si dedicano ad una rapida attività rivoluzionaria sociale, politica o economica dirette a destabilizzare lo Stato con vari gradi di caos.
Stato
I sostenitori dell'ordine si distinguono per il rafforzamento dei principi democratici che attuano i cambiamenti sociali, politici ed economici, essendo intrinsecamente a favore di pace e stabilità.
Visione:
ONG
Gli individui associati a tali movimenti dai finanziamenti esteri vogliono vedere i loro Paesi trasformarsi in caricature "occidentalizzate", credendo fermamente che non abbiano nulla di utile da offrire al mondo e debbano di conseguenza sostituire l'identità nazionale con simulacri occidentali.
Stato
Le persone dai principi patriottici vogliono riaffermare le caratteristiche uniche nazionali del proprio Paese e in alcun modo veder imporre modelli stranieri sulla loro società.NulandIn azione
Se la Russia o qualsiasi partner multipolare decide di dare il colpo mortale alle ONG dai finanziamenti esteri e aderisce alla prescrizione politica fi questo articolo, allora la campagna sugli informatori delle ONG potrebbe essere:
Annuncio pubblico
Il governo e i suoi media informano il pubblico sulla nuova politica anticrimine concentrandosi sulle attività illegali delle ONG. I dipendenti delle ONG vengono invitati a presentare prove sulle attività antigovernative o di cambio di regime e violazione della legislazione pertinente. Attraverso attività d'informazione coordinate per sensibilizzare, lo Stato diffonde l'iniziativa tramite TV, radio, web e stampa. Commenti ufficiali di alti funzionari potrebbero essere efficaci per sensibilizzare sulla campagna.
Gestione dell'ordine:
La campagna non è una 'caccia alle streghe politica' ma un'iniziativa globale per attuare la legge e quindi l'annuncio pubblico sottolinea i principi giuridici alla base e il rapporto con la sicurezza dei cittadini. Così l'operazione va gestita dalle forze dell'ordine e degli organi di sicurezza dello Stato, per aumentarne l'efficacia e sminuire la retorica dei dissenzienti su presunte motivazioni politiche.
Incentivare gli informatori:
Senza ricompense adeguate per incoraggiare le defezioni dalle ONG, non è probabile che la campagna sia diversa da una retorica riuscita. Si suggerisce quindi che oltre a ricompense finanziarie, gli informatori abbiano l'immunità nel caso siano complici di maggiori attività illegali, a condizione naturalmente che loro testimonianza e prove portino a condanne. Se necessario, gli individui compatibili potranno anche essere inseriti in un programma di protezione dei testimoni per garantirne la sicurezza.
Conclusioni
Le ONG per il cambio di regime dai finanziamenti esteri sono finalmente sulla difensiva per la prima volta e la Russia fa progressi esemplari nella loro neutralizzazione ed eradicazione. La fase finale della controffensiva dello Stato sovrano è mettere ONG e loro dipendenti gli uni contro gli altri attraverso una rivoluzione colorata inversa, infliggendogli un colpo mortale nel prossimo futuro. Tali entità infide avranno metodi per perpetuarne l'esistenza, e mentre lo Stato può eliminarle dallo spazio pubblico, non potrà distruggerle completamente se non vi provoca lotte intestine paranoiche. L'avvio di una campagna sugli informatori delle ONG altamente pubblicizzata è volta proprio a questo, ed è l'ultimo passo per completare la triade della legislazione anti-ONG per identificare (legge sugli agenti stranieri), puntare (legge sulle ONG indesiderabili) e liquidare (campagna sugli informatori) tali reti destabilizzanti. Se la Russia sarà completamente libera dall'influenza delle ONG per il cambio di regime dai finanziamenti esteri, allora potrà creare un precedente liberatorio utile a tutti gli altri Stati multipolari colpiti da tale minaccia interna, comportando l'effetto domino che elimini il pericolo delle ONG militarizzate una volta per tutte.

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