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Fino
al vertice congiunto delle unione interstatali BRICS e SCO, che si
svolge in questi giorni a Ufa, erano tra i pochi club di Stati dagli
interessi dissimili e privi di un qualsiasi contenuto specifico.
Tuttavia gli attuali progetti su trasporti e finanziari possono
vanificare secoli di grande gioco degli USAConversione
I leader dei Paesi BRICS di volta in volta tengono riunioni congiunte,
come i vertici G7, per discutere e agire su un comune messaggio
"mondiale", dimostrando una crescente importanza mondiale, ma non solo.
Allo stesso modo, i Capi di Stato dei Paesi della SCO periodicamente
comunicano tra loro dichiarando l'impegno a "tutto ciò che va bene
contro ogni male", ma oltre le parole non si andava. La crisi globale,
che ha colpito le economie di questi Paesi, poteva sembrare a qualcuno
l'inizio della fine del Fronte antioccidentale. Perciò molti osservatori
con malcelato stupore hanno visto quest'anno che le due organizzazioni
iniziano un ambizioso e concreto sostegno a una revisione integrale
della relazione geo-economica mondiale esistente. A metà 2015, al
vertice di Ufa appare chiaro che BRICS e SCO diventano attori mondiali a
pieno titolo e come tali vanno considerati. Questi ambiziosi
superprogetti sono in primo luogo la nuova Banca di sviluppo dei BRICS e
la riserva valutaria dei Paesi dell'associazione, così come il
corridoio dei trasporti ed energetico della "Grande Via della Seta",
facendo della SCO un'influente unione politica ed economica. Nel caso
che i promettenti progetti assorbano il traffico transatlantico, la base
della globalizzazione attuale e le istituzioni finanziarie
prevalentemente pro-USA cadranno nel dimenticatoio, l'equilibrio
strategico globale passerà all'Asia e l'attuale egemone planetario Stati
Uniti sarà finalmente emarginato dal mondo.
La Nuova Banca di Sviluppo: miliardi per la Russia
Cos'è la nuova banca di sviluppo? E' un concorrente diretto degli
usurati strumenti finanziari della trans-oligarchia come Banca Mondiale e
Fondo Monetario Internazionale. Entrambe tali strutture, controllate da
Washington, hanno da tempo cessato di rispondere alla realtà perché non
tengono conto del rapido sviluppo dei cosiddetti Paesi del terzo mondo,
tra cui l'occidente vedeva i cinque Paesi BRICS. Questi ultimi non
hanno alcuna leva sulle vecchie istituzioni finanziarie e non potevano
sfruttare al massimo le proprie risorse per i propri progetti. Perciò
pochi anni fa, i leader dei cinque Paesi decisero di creare la propria
banca, dove essere azionisti con tutti i poteri necessari e l'accesso
preferenziale a vere risorse. Da marzo a luglio di quest'anno i cinque
Paesi BRICS hanno ratificato la creazione della banca ed entro la fine
di quest'anno formeranno il primo pacchetto di progetti per gli
investimenti futuri. Formalmente hanno permesso che il capitale della
banca ammontasse a "soli" 100 miliardi dollari, ma con l'aiuto dei fondi
in prestito su garanzia del fondatore, tale importo potrebbe facilmente
aumentare a 300-400 miliardi di dollari. Quindi avviare la net economy:
la banca di sviluppo guadagnerebbe miliardi da investimenti redditizi
in infrastrutture, ricerca e progetti commerciali nel mondo, ponendo
tassi speciali ai prestiti per le iniziative nel BRICS. Per la Russia,
una nuova fonte per un facile uso dei fondi sarà cruciale date le
sanzioni economiche imposte dall'occidente. Limitare l'accesso ai
prestiti esteri a basso costo per un anno ha un impatto negativo su una
serie di progetti infrastrutturali nazionali: costruzione di assi
stradali e ferroviari e posa di condotte strategiche, scoperta di nuovi
giacimenti di petrolio e gas e modernizzazione delle raffinerie. Nel
prossimo futuro tutte queste iniziative avranno una solida base
finanziaria grazie allo sviluppo della banca in cui la Russia avrà tutti
i poteri necessari.
La Nuova Via della Seta: gli USA emarginati
La maggior parte dei progetti infrastrutturali russi, senza dubbio, sarà
avviata sulla base dei nuovi interessi economici comuni dei Paesi della
SCO. Si tratta del corridoio Estremo Oriente – Europa che rinnova la
tradizione della Via della Seta medievale. La Cina è il motore ideale,
ma la Russia è sempre estremamente importante, in quanto può di nuovo e
più equamente integrarsi nell'economia mondiale, tramite partner chiave,
con le più importanti arterie dei trasporti nel continente. Come è
noto, i corridoi terrestri per centinaia di anni presiedettero agli
scambi eurasiatici, e furono emarginati circa 500 anni fa quando gli
europei aprirono le rotte marittime. Fu allora che la stella dell'Europa
occidentale sorse, estinta dal crollo dell'impero romano. Dopo aver
stabilito il suo potere con il controllo delle rotte marittime, la
civiltà "atlantica" per mezzo millennio ha dettato la sua volontà su
tutti i popoli e neanche oggi è disposta a rinunciare allo status di
egemone globale. Oggi, tuttavia, il commercio marittimo tra Vecchio
Mondo e "tigri" dell'Asia orientale subisce gravi limitazioni. La merce
che viaggia da Guangzhou a Rotterdam, su rotte marittime, impiega in
media 45-60 giorni, a seconda delle rotte e ridurlo drasticamente è
impossibile. Con la realizzazione del progetto della nuova rotta
terrestre della Via della Seta, il viaggio di uno stesso volume di merce
sul ramo settentrionale, attraverso la Russia, occuperebbe solo 10-12
giorni. Oltre alla velocità, diventa un fattore importante la sicurezza.
Negli ultimi anni le comunicazioni marittime sono sempre più oggetto di
assalti ed anche di contrattazione geopolitica. Ciò si manifesta in
molti modi: dagli attacchi dei pirati al largo delle coste del Corno
d'Africa e nello Stretto di Malacca agli scontri diplomatici tra
superpotenze su isole contese o sui piani per la costruzione di canali
transcontinentali. Problemi gravi potrebbero verificarsi alle linee di
approvvigionamento degli idrocarburi dai Paesi del Golfo per tutto il
mondo, che sono quasi esclusivamente marittime. Il fenomeno terroristico
dello "Stato islamico" (un gruppo vietato dalla Corte Suprema russa)
può sconvolgere la regole del gioco, reclamando un proprio ruolo
geopolitico in Medio Oriente. Tra l'altro ciò comporterebbe il forte
aumento del ruolo del petrolio e del gas russo nel mercato energetico
mondiale. Non è un caso, ad esempio, che siano costruiti gasdotti dalla
Siberia occidentale e orientale verso la Cina quali elementi di base
della futura Via della Seta.
Le conseguenze della costruzione e dell'ammodernamento del corridoio
trans-Eurasia sono difficili da sopravvalutare. Basti dire che il
passaggio del vettore degli scambi tra l'Europa e l'Asia agli itinerari
terrestri inciderà immediatamente sulla configurazione dell'intero
sistema finanziario mondiale ancora basato sul dollaro USA. La Nuova Via
della Seta, che collega i produttori di materie prime più grandi del
mondo ai principali mercati, rende gli USA semplicemente inutili, e la
loro moneta irrilevante. E' qui che l'Europa occidentale e l'Estremo
Oriente potrebbero trovare il "punto di contatto" per un fruttuoso
compromesso a lungo termine. La Federazione Russa è tutt'altro che isolata: ospita BRICS e Shanghai Cooperation Organization
Galina Zobovo, Michiyo Tanabe e Lee Jay Walker Tokyo Modern Times
La
Federazione russa è all'avanguardia nel sostegno al mondo multipolare
rompendo la morsa dell'ordine tradizionale per cui USA, potenze europee e
monarchie del Golfo collaborano. Naturalmente, le differenze rimangono
su questioni specifiche e interessi geopolitici interni. Tuttavia, in
generale tali forze sono solite collaborare quando si tratta di
importanti questioni economiche, politiche e di sicurezza. Ultimamente
la Federazione russa ha in primo luogo ignorato la politica di quelle
nazioni nel caso di Abkhazia e Ossezia del Sud, seguite quindi dagli
eventi in Crimea, Siria e Ucraina sud-orientale e orientale. Altri
eventi internazionali testimoniano le gravi divisioni tra Federazione
russa e potenze occidentali. Eppure, la crisi in Crimea (Federazione
Russa) e in Ucraina sono l'ultima goccia. Dopo di ché Mosca ora affronta
sanzioni economiche e altri aspetti negativi dovuti alle ambizioni
geopolitiche di USA e Unione Europea (UE). Tuttavia, la Federazione
russa ai primi di luglio di quest'anno ospita BRICS e Shanghai Cooperation Organization
(SCO). Ciò significa che Mosca ospiterà nazioni come Brasile, Cina,
India, Iran e Sud Africa, insieme a molte altre collegate alla SCO. In
effetti, anche il Pakistan dimostra grande interesse per la SCO come
altre nazioni dell'Asia centrale ritenute partner essenziali. In altre
parole, è evidente che le élite politiche di Mosca ritengono di poter
mettere evitare i rapporti negativi con USA e Unione europea grazie alla
forza di trazione della Federazione Russa. Allo stesso tempo, la
Federazione Russa fa appello ai tradizionali alleati di Washington per
via della natura mutevole della geopolitica. Pertanto Paesi come Egitto e
Pakistan, e altri, si allontanano dal loro approccio apertamente
sbilanciato verso Washington per uno più equilibrato. Infatti, anche se
può sembrare che il Giappone sia completamente nel campo degli USA, è
altrettanto vero che i leader del Giappone e della Federazione russa
condividono diversi rapporti cordiali. Altrettanto importante, le élite
politiche di Tokyo sanno bene che relazioni positive con Mosca sono
nell'interesse del Giappone. Ciò vale in particolare per gli eventi
geopolitici in Asia nordorientale riguardanti penisola coreana e Cina in
cui la Federazione Russa è vista come onesta mediatrice. Inoltre, di
grande importanza è la questione energetica perché il Giappone non si
affida più al Medio Oriente.
Asian News relaziona su fattori economici affermando: " L'obiettivo
è rafforzare la cooperazione finanziaria contrastando il dollaro. Ciò
che Cina e Russia già fanno è commerciare in altre valute. In realtà, la
borsa di Mosca commercia già i futures in rubli-yuan e la Russia è uno
dei tre massimi attori nella Banca di investimenti infrastrutturali
asiatici (AIIB) insieme a Cina e India". Le organizzazioni BRICS e
SCO giungono in un momento molto opportuno per il Presidente della
Federazione Russa Putin, perché mette in luce le sabbie mobili
economiche e come Mosca non dipenda dalle potenze occidentali.
Altrettanto importante, nonostante le parole del presidente degli USA
Obama e di certi leader europei, è chiaro che la Federazione russa è
tutt'altro che isolata. I media occidentali nel complesso hanno la
possibilità d'immaginare un quadro assai negativo della Federazione
Russa di Putin, ma le élite politiche a Mosca si concentrano sul
sostegno del mondo multipolare nascente. In effetti, la Federazione
russa è fermamente convinta che l'agenda da Guerra Fredda appartenga
alle élite di Washington, perché Mosca continua a specificare che è
aperta a scambi e colloqui con tutti. Tuttavia, nonostante l'approccio
imparziale intrapreso dalla Federazione russa, è comunque evidente che
questa nazione rifiuta la camicia di forza occidentale.
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