(9 Dicembre 2015)
I falò della "Madonna de lo fuoco", come da noi viene
battezzata e celebrata la ricorrenza festiva dell'Immacolata, sono
un'antica tradizione locale che si era smarrita nel corso del tempo, ma
che è stata riscoperta e rinnovata recentemente. Nulla di male in questa
riscoperta, anzi. Le tradizioni culturali, civili, religiose di una
comunità, concorrono a nutrire e a mantenere vivo il senso identitario
di appartenenza di un popolo. Ma a Lioni non c'è una fisionomia
identitaria, né uno spirito di appartenenza comune. Per una ragione
semplice: Lioni è un paese contaminato da una presenza eterogenea di
persone provenienti da fuori, che si sono trasferite per esigenze di
lavoro: stranieri, nonché numerosi forestieri originari dei paesi
limitrofi. Per cui non esiste un legame identitario comune, nutrito di
valori originali, di usanze e tradizioni condivise. Tranne l'utile,
pratico e materiale, essendo Lioni un centro commerciale estremamente
dinamico. L'economia locale, pur investita dagli effetti recessivi della
crisi economica, non ha messo in discussione un simile "valore
identitario". Sgombriamo il terreno da eventuali equivoci o malintesi.
Lungi da me l'intento di "demonizzare" stranieri e forestieri, i quali
sono una risorsa di progresso e crescita. A me piacciono molto le
contaminazioni. Nella storia del genere umano si contano frequenti
migrazioni e contaminazioni di popoli. Incroci, fusioni e contatti tra
civiltà e culture diverse, hanno generato progressi e conquiste
superiori. L'Italia è un esempio: attraversata nel corso dei secoli da
vari e molteplici popoli. Noi usiamo i numeri arabi per la matematica e
l'alfabeto latino per scrivere le lettere. Mangiamo cibi di svariata
provenienza etnica. Ascoltiamo musica straniera ed acquisitiamo merci
prodotte all'estero. La religione cristiana nacque in Medio Oriente
(Gesù era palestinese). Il denaro fu inventato nell'antica Grecia, come
altre cose, tra cui gli sport olimpici, la democrazia, la filosofia, il
teatro e via discorrendo. Ci rechiamo all'estero in vacanza. Insomma,
siamo "cosmopoliti" senza saperlo. Anche nel mondo animale e vegetale,
gli esemplari meticci, ibridi, sono delle creature superiori. Tutta la
nostra cultura è il frutto di un insieme eterogeneo di elementi
cosmopoliti che si sono fusi ed integrati nel corso della storia. Ma il
senso d'identità e di appartenenza comunitaria si sostanzia anche e
soprattutto di tradizioni locali, spesso antiche ed originarie di altri
luoghi ed altre culture. La memoria e la consapevolezza di un'identità
collettiva, localistica e particolaristica, servono a progettare,
arricchire e realizzare un avvenire migliore. Altrimenti, senza la
memoria storica ed una coscienza critica del proprio passato, non ci può
essere alcun futuro dignitoso.
Lucio Garofalo
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